Il fronte del no al fondo unico per la Pac 2028-34 si sta rafforzando gradualmente su un tema che continua ad animare il dibattito sul futuro del settore primario. La proposta di accorpamento finanziario della Commissione europea guidata da Ursula von der Leyen non era piaciuta a molti nei giorni successivi alla presentazione ufficiale del Quadro finanziario pluriennale dell’Ue, nelย luglio scorso. Ora รจ arrivata anche una nuova presa di posizione dell’altro organo legislativo dell’Ue, che giร prima (a maggio) si era espresso negativamente, cosรฌ come aveva fatto il Consiglio dell’Ue, spinto dall’Italia.
Il Parlamento europeo ha, infatti, dichiarato la propria contrarietร all’idea di unificare i finanziamenti all’agricoltura (attualmente basati sui pilastri del Feaga e del Feasr) con quelli dedicati alla coesione e al sociale. Lo ha fatto, ulteriormente, mercoledรฌ 10 settembre votando una risoluzione non vincolante (393 favorevoli, 145 contrari e 123 astenuti) con la quale l’Europarlamento si รจ opposto al fondo unico per la Pac proposto dalla Commissione e, allo stesso tempo, ha chiesto per l’agricoltura un bilancio piรน consistente e autonomo. Secondo gli eurodeputati, i finanziamenti Pac non vanno integrati con quelli di altri settori oppure inclusi in un quadro finanziario piรน ampio.
Per l’attuale periodo 2021-2027, al settore agricolo sono destinati 386,6 miliardi di euro, di cui 291,1 miliardi di euro per il Fondo europeo agricolo di garanzia (Feaga), che fornisce il sostegno finanziario agli agricoltori, e 95,5 miliardi per il Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (Feasr), che include finanziamenti per le zone rurali, l’azione per il clima e la gestione delle risorse naturali.
Nel nuovo pacchetto della Pac post 2027, proposto dalla Commissione europea e annunciato mercoledรฌ 17 settembre, la ripartizione finanziaria per i singoli Paesi prevede una diminuzione dei fondi rispetto alla Pac precedente. Su risorse totali minime di 293 miliardi di euro (che ogni Stato membro potrร incrementare tramite i Piani di partenariato, per complessivi 453 miliardi di euro), l’Italia conta 31 miliardi di euro, quarto paese in Ue per dotazione finanziaria agricola, dopo Francia (50), Spagna (37) e Germania (33 miliardi). Un taglio di circa il 20% che ha giร trovato il no delle associazioni, prima tra tutte la Cia-Agricoltori italiani, che spera in un cambio di rotta di Bruxelles, nei prossimi mesi, nel confronto con Consiglio e con Parlamento Ue.
Semplificazione burocratica e amministrativa, la digitalizzazione per le imprese che favorisca il monitoraggio dell’uso dei fondi Pac, investimenti per il risparmio idrico e l’ottimizzazione delle risorse, incentivi per il recupero delle biomasse, aiuti fiscali per favorire il ricambio generazionale, dal momento che appena il 6% degli agricoltori europei ha meno di 35 anni. Sono alcune delle richieste messe nero su bianco nella recente risoluzione dagli europarlamentari per un settore che conta circa 9 milioni di aziende agricole, col complesso agroalimentare capace di generare un indotto di circa 8,7 milioni di posti di lavoro. Il Parlamento, in particolare, insiste sul fatto che sia ยซgarantito un sostegno diretto al reddito per tutti gli agricoltori attivi e professionisti e che sia ridotto l’onere amministrativoยป.
I timori dei sindacati agricoli, sia europei (come il Copa-Cogeca) sia italiani (dalla Coldiretti a Confagricoltura), erano giร emersi nei mesi scorsi, legati soprattutto ai possibili tagli ai finanziamenti per il settore, nonostante le rassicurazioni dell’esecutivo di Bruxelles. Il tour italiano del vice presidente esecutivo della Commissario Ue, Raffaele Fitto, in questa settimana, รจ un’occasione ulteriore per le associazioni agricole per ribadire la specialitร dell’agricoltura, a difesa dell’attuale impianto dei finanziamenti. Fitto prenderร parte ai lavori della Giunta esecutiva della Copagri, convocata dal presidente Tommaso Battista per giovedรฌ 18 settembre. ยซNegli operatori del settore agricolo – fa sapere Battista – c’รจ una forte agitazione e uno stato di profonda preoccupazione per i recenti avvenimenti che hanno interessato il comparto agricolo nazionale: dalla partita del bilancio comunitario e la conseguente riduzione del budget, passando per gli sviluppi politici legati al futuro della Pac, senza dimenticare la questione dazi imposti dallโamministrazione statunitenseยป.
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