«L’Europa deve sostenere i propri agricoltori, difendere la qualità del cibo prodotto nel continente e garantire condizioni di concorrenza leale». È il messaggio lanciato dalla presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, intervenuta in aula a Strasburgo per il Discorso sullo stato dell’Unione. Un appuntamento che quest’anno ha affrontato molti punti caldi tra cui i dazi e il futuro della filiera agroalimentare che è stato delineato con la bozza della nuova Pac.
«Abbiamo accesso a cibi di alta qualità a prezzi accessibili, frutto del lavoro di agricoltori e pescatori che sono anche custodi delle nostre terre e dei nostri mari», ha ricordato von der Leyen, sottolineando il ruolo cruciale del settore primario non solo per l’economia, ma anche per la tutela della biodiversità e la sicurezza alimentare dell’Unione.
Parole che hanno introdotto la nuova campagna di promozione dei prodotti agroalimentari comunitari denominata “Buy European food”, un’iniziativa di marketing con un budget rafforzato che mira a valorizzare l’eccellenza del cibo europeo sui mercati interni e internazionali. Un messaggio di orgoglio e ambizione, che la presidente ha voluto sintetizzare con parole nette: «Siamo fieri di poter affermare che il cibo europeo è il migliore al mondo».
Una dichiarazione con cui Bruxelles vorrebbe mandare un segnale di sostegno concreto a un settore che negli ultimi anni ha manifestato malessere e preoccupazione, ma che rimane una delle colonne portanti del progetto europeo. Un segnale positivo che però contrasta anche con la riduzione dei fondi dedicati nella prossima Pac, ancora tutta da definire, e che ha creato malcontento tra gli agricoltori e le associazioni che li rappresentano.
Un discorso fatto di buone intenzioni che cerca di dare qualche risposta a tutti quegli operatori che in questo periodo storico si trovano ad affrontare ostacoli pesanti: dall’aumento dei costi delle materie prime agli oneri burocratici, fino alla concorrenza sleale che penalizza la produzione interna. Da qui l’impegno di Bruxelles a intervenire su più fronti.
Von der Leyen ha ribadito che il contrasto alla concorrenza leale rappresenta una “conditio sine qua non” per il futuro del comparto. A questo proposito ha citato l’accordo commerciale con il Mercosur, che prevede “solide misure di salvaguardia” e strumenti finanziari per eventuali compensazioni. Al tempo stesso, ha rimarcato l’esigenza di rafforzare la posizione dei produttori all’interno della catena del valore alimentare. «Da troppo tempo il loro duro lavoro non è ricompensato come dovrebbe. Gli agricoltori hanno diritto a un prezzo equo per i loro prodotti, con margini che consentano di sostenere le loro famiglie», ha affermato la presidente, annunciando un monitoraggio più stringente sull’applicazione della normativa europea contro le pratiche commerciali sleali.
La presidente della Commissione europea ha inoltre difeso in aula l’accordo commerciale raggiunto con gli Stati Uniti durante l’estate, sottolineandone l’importanza strategica per l’Unione. “Quelle con gli Stati Uniti sono le nostre relazioni commerciali più importanti. Le esportazioni europee superano i 500 miliardi di euro l’anno e da esse dipendono milioni di posti di lavoro”, ricordando però di essere contraria all’uso dei dazi, definiti “nient’altro che tasse”.
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