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Il supermercato più radicale d’Europa: qui si vendono solo scarti (e si finanziano progetti umanitari)

A Copenaghen, la catena di supermercati Wefood rivoluziona il concetto di consumo, con un modello virtuoso che unisce sostenibilità ambientale, volontariato e prezzi accessibili

  • 18 Giugno, 2025

Ciò che per il mercato è un rifiuto, per WeFood è una risorsa: è il primo supermercato in Danimarca, e uno dei primissimi in Europa, che vende prodotti alimentari scartati dalla grande distribuzione ma ancora perfettamente commestibili. Termini minimi di conservazione superati da pochi giorni, confezioni con etichette sbagliate, imballaggi danneggiati o semplici eccedenze di magazzino. E non si tratta solo di ridurre gli sprechi: l’intero ricavato delle vendite viene reinvestito in progetti umanitari e ambientali nei Paesi più vulnerabili.

L’iniziativa è nata nel 2016 per volontà di DanChurchAid (Folkekirkens Nødhjælp), un’organizzazione non governativa danese attiva nella cooperazione internazionale, con l’obiettivo di affrontare concretamente due problemi apparentemente lontani ma profondamente connessi: lo spreco alimentare nei Paesi ricchi e la fame in quelli poveri..

Spreco alimentare: un problema globale

Ogni anno, nel mondo, si sprecano oltre 1,3 miliardi di tonnellate di cibo. Solo in Europa, una percentuale significativa degli alimenti viene scartata prima ancora di raggiungere il consumatore, per motivi estetici, errori di etichettatura o inefficienze logistiche. Eppure, buona parte di questo cibo è ancora perfettamente commestibile.

In Danimarca, prima dell’apertura di WeFood, le associazioni locali si occupavano già del recupero degli alimenti inutilizzati, ma mancava un punto vendita stabile, accessibile a tutti e organizzato come un vero e proprio supermercato. WeFood ha colmato questo vuoto, proponendosi come un’alternativa concreta al modello distributivo dominante, dove solo la perfezione visiva e la scadenza commerciale determinano il valore di un prodotto.

foto prese dal sito Folkekirkens Nodhjaelp

Una nuova vita per il cibo scartato

Il punto vendita è supportato da una delle principali catene di supermercati danesi, Føtex, che garantisce ogni giorno la fornitura gratuita dei prodotti.

L’esperienza d’acquisto è simile a quella di qualsiasi supermercato, ma con una grande differenza: tutti i prodotti sono venduti a prezzi ridotti, spesso inferiori del 50% rispetto ai negozi tradizionali. Inoltre, WeFood non ha dipendenti: tutti i collaboratori, dalla gestione del magazzino alla cassa, sono volontari. Chi decide di offrire il proprio tempo deve garantire una presenza regolare e seguire una formazione specifica. Questa struttura orizzontale consente di mantenere bassi i costi operativi e di destinare l’intero ricavato delle vendite a cause umanitarie e ambientali.

A differenza di molte iniziative green rivolte a un pubblico ristretto o elitario, WeFood si propone come uno spazio accessibile a tutti. I clienti sono persone comuni, interessate a un consumo più consapevole, motivate dalla volontà di evitare sprechi e fare del bene.

Un’idea che fa scuola

La chiave del successo di WeFood è la sua capacità di unire l’azione locale con un impatto globale. Questa connessione tangibile tra consumatore e beneficiario finale restituisce significato all’atto di acquistare e ridefinisce il concetto stesso di valore. L’impatto positivo di WeFood non è passato inosservato. Il progetto ha attirato l’attenzione dei media internazionali, di enti istituzionali e di organizzazioni no-profit, che vi vedono un esempio virtuoso di economia circolare. I proventi ottenuti dalle vendite non vengono reinvestiti nel business, ma devoluti interamente a programmi di assistenza e sviluppo in Africa (Angola, Congo, Etiopia, Malawi, Sudan del Sud, Uganda, Zambia, Mali), in Asia (Bangladesh, Cambogia, India, Birmania, Nepal) e in Medio Oriente (Siria, Palestina e Libano).Oggi, nel mezzo di una crescente consapevolezza ambientale e sociale, esperienze come quella di WeFood dimostrano che esistono alternative reali alla logica dell’eccesso e dell’usa e getta. Ogni prodotto recuperato, ogni euro speso e ogni ora di volontariato contribuiscono a un progetto che guarda oltre i confini del supermercato, puntando a un mondo più giusto e più attento alle risorse.

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