Estate amara

Ombrelloni vuoti e troppi rincari. L'estate a metà delle spiagge in Toscana che attirano sempre meno gente

La stagione 2025 mette a dura prova gli stabilimenti in Toscana. E adesso si teme un agosto senza svolta. Tra prezzi alti e famiglie al risparmio, l’unica località di mare a reggere alla crisi è Follonica

  • 07 Agosto, 2025

Pochi ombrelloni aperti e nessun sold out, nemmeno il sabato e la domenica. È un’estate fiacca quella che si respira sulla costa toscana. Da San Vincenzo a Castiglione della Pescaia, spiagge semivuote, meteo incerto, prezzi alti e poco turismo stanno mettendo a dura prova gli stabilimenti balneari, che ora guardano con preoccupazione a un agosto che potrebbe non portare a una ripresa. Una storia che si ripete settimana dopo settimana, con un solo protagonista positivo, Follonica, che regge grazie alle seconde case mentre il resto degli operatori della Maremma e della costa degli Etruschi monitora preoccupata la situazione per cercare di salvare la stagione 2025.

L’indagine sulle spiagge toscane

A documentare le difficoltà dell’estate sulle spiagge del Tirreno sono le pagine toscane del Corriere della Sera, in un viaggio lungo 50 chilometri. Su tutto il litorale il cielo minaccioso, unito all’aumento dei prezzi e al potere d’acquisto sempre più limitato delle famiglie italiane, ha colpito, eccome. Durante un luglio “ammazza stagione”,  il caro vacanze ha anche ampliato il divario tra le località di lusso – che tra esperienze esclusive e servizi personalizzati registrano ancora una domanda alta – e quelle più accessibili. Nel Golfo di Baratti, ad esempio, il costo per un ombrellone e due lettini si attesta sui 30 euro, che diventano 100 per la stessa postazione a Punta Ala.

Eppure, nonostante le differenze, il racconto dei balneari è quasi unanime. Per tutti l’estate è partita male nelle settimane centrali di luglio, che hanno rappresentato un vero e proprio flop con una flessione delle presenze stimata attorno al 15% rispetto allo scorso anno. Un’affluenza scarsa che ha messo a dura prova i lidi e i suoi titolari, divisi tra chi, rassegnato, spera in una ondata di caldo africano e chi, come Fabrizio Lotti della Capannina di Piombino, paragona il proprio lavoro a quello di un contadino della sabbia: «Non perdo la pazienza se va male come in questo primo week end di agosto», racconta.

Tra caro vita e fai da te

La colpa non è solo del tempo, ma dei costi troppo alti che non si limitano più all’attrezzatura in spiaggia e coinvolgono altri servizi. A pesare sono soprattutto parcheggi, arenili e chioschi. Come raccontato nella mini inchiesta del Corriere Fiorentino, nei sei chilometri selvaggi del parco di Rimigliano, le code per un posto auto sono ormai un lontano ricordo a causa delle strisce blu a 2 euro e 40 centesimi all’ora e di una mobilità su strada e su rotaia spesso insufficiente.

|

Da pagare non c’è, però, solo il posteggio. Chi si ferma al chiosco per un semplice snack o in pausa pranzo deve fare i conti con cifre tutt’altro che banali. Si va dai 7-10 euro per un panino e fino ai 15 per una porzione di frittura d’asporto. Prezzi che inevitabilmente aumentano se ci si siede al tavolo. Non è un caso che i ristoratori di Piombino raccontino di una clientela sempre più straniera, mentre numerosi esercenti, da Baratti a Torre Mozza, parlano chiaramente di presenze ridotte e incassi in calo anche nell’area food. Così chi può taglia le spese e la schiscetta portata da casa – o il panino al salame mangiato nel parcheggio a due passi dal mare – diventa l’emblema della vacanza fai da te.

La resistenza di Follonica

Non tutti, però, sono d’accordo. Per molti, tra i motivi principali di questo fuggi fuggi dalle spiagge non ci sarebbero i rincari dei lidi, bensì il costo della vita e il potere d’acquisto sempre più basso del ceto medio. «Il rincaro delle susine è superiore a quello di un ombrellone», replica il patron della Capannina di Piombino, spiegando che «la gente non va più in ferie per medi o lunghi periodi e si concentra solo nel fine settimana» non per i prezzi alti degli ombrelloni, ma «per un caro vita insostenibile con gli stipendi in Italia»

L’unica località della costa toscana che sembra sfuggire almeno in parte alla crisi è Follonica, dove la possibilità di contare su una robusta presenza di seconde case mantiene vivo il turismo vacanziero italiano. Qui, tra i grattacieli di quindici piani, le parabole e i panni stesi a vista a ridosso della spiaggia, la stagione regge. Ma il merito è come sempre dei servizi, quali spiagge libere, bagnini, locali e pure un mercato coperto. Una formula che concorre anche a favore degli stabilimenti che, pur registrando una leggera flessione rispetto al passato, possono ancora contare sull’incanto di un golfo dominato dalla vista dell’Elba.

© Gambero Rosso SPA – Tutti i diritti riservati.

Made with love by Programmatic Advertising Ltd