Marco Reitano ha le idee molto chiare su quello che sta succedendo nel macro-mondo della ristorazione e del vino. D’altronde รจ abituato a guardare Roma dallโalto (di piรน: lโItalia tutta), affacciato da una delle terrazze piรน belle della Capitale nata trentโanni fa su Monte Mario. Sommelier, uno dei piรน importanti dโItalia, gran maรฎtre, custode di una cantina incredibile, quella del ristorante La Pergola dellโhotel Rome Cavalieri, compagno di avventure culinarie dello chef Heinz Beck con cui ha costruito fin dalla sua nascita una delle tavole piรน intelligenti del nostro paese. Una coppia formidabile, lo chef e il sommelier, che dura da tre decadi. Un unicum in Italia, forse dโEuropa. Tre Forchette del Gambero Rosso, tre stelle Michelin. Classicismo e avanguardia si alternano senza sosta. Reitano conserva, sorride, consiglia, sorride, stappa, sorride. E romanissimo, non cede mai il passo alla formalitร noiosa ma conosce il potere dellโeleganza. Ci fa sedere nella piccola sala adiacente a quella principale, chiede un caffรจ, anzi due, ยซvuoi del vino?ยป, ยซdopo andiamo in cantinaยป. Si vede la nuovissima sala, anzi, il ristorante rinnovato da cima a fondo, moquette elegante e moderna, pareti color terracotta, il colore di Roma, ambiente caldo รจ avvolgente. Splendido. Con lui parliamo di psicosi da etilometro, crisi del vino, strategie e futuroโฆ
Reitano, La Pergola รจ casa sua.
Ora sรฌ, ma รจ iniziata in tuttโaltro modo.
Ovvero?
Ero proiettatoย verso lโuniversitร , avevo talentoย in informatica, studiavo lโinglese. Nel fine settimana venivo qui allโalbergo per qualche lavoretto, arrotondavo per potermi comprare il motorino giร durante le scuole superiori.
E che faceva?
Lavoravo in piscina. Una sera il food manager mi disse ยซehi tu, vatti a cambiare, serve aiuto al ristorante di sopraยป. Aveva aperto da tre mesi.ย
Allโepoca giร beveva vino?
Fiumi di birra e Gin tonic.
Quindi alla fine รจ rimasto.
Mi hanno detto che volevano fare il miglior ristorante dโItalia. Ci ho creduto e ho accantonato i progetti universitari.
Si dibatte molto sul fine dining in crisi. Secondo lei i ristoranti di alta cucina hanno perso appeal?
Il nostro no. Ma sicuramente la ristorazione vive un momento difficile, per vari motivi, cโรจ del caos e riguarda anche il mondo del vino. Ma io apprezzo il caos, รจ fighissimo, perchรฉ รจ sempre dal caos che nasce qualcosa di buono.
Quali sono le difficoltร ?
La ristorazione in generale soffre i costi del personale. Un problema che pesa sui bilanci, soprattutto per chi vuole fare un buon lavoro assumendo regolarmente. A questo aggiungici lโaumento del costo della materia prima.
I clienti si stanno disaffezionando?
Non sempre e non in tutti casi. Certo รจ che il cliente non si lascia piรน ingannare da “specchietti per le allodoleโ, se non diamo soliditร gastronomica rischiamo di fare locali โuniciโ e con unici intendo che ci si va una volta sola.
I clienti si sono stancati?
Non sempre e non in tutti casi.
Quali sono i casi?
Continuano ad aprire locali molto simili dove il cliente va una volta sola.
Prima non succedeva?
Sรฌ, ma ora il cliente sceglie dove pranzare con piรน criterio. ร piรน consapevole, ha affinato tantissimo il suo palato negli ultimi venti anni.ย Vuole sempre piรน essere sicuro di investire bene i suoi soldi quando esce a cena.
Quindi il problema รจ lโomologazione?
Non solo, ma di certo non puรฒ sopravvivere una ristorazione di questo tipo.
Cosa manca?
Il servizio รจ un problema. Mancavano e mancano ancora corsi di formazione, ma chi vuole proporre ristoranti ambizioni non puรฒ derogare a un ottimo servizio.ย
Sรฌ, ma ora molti clienti preferiscono ambientiย piรน informali con un servizio meno ingessato, i giovani fra tutti.
Anche a me piacciono, lโinformalitร รจ bellissima. Ma ora sono diventati tutti osti e poi vedi carte dei vini fatte โper sentito direโ.
Quindi spesso non cโรจ competenza nellโinformalitร ?
Esatto. Ho un meccanico sotto casa che รจ una bomba, potrei portare la macchina in unโofficina specializzata ma non lo faccio perchรฉ ho trovato lui che a sua volta nellโofficina specializzata e blasonata ci ha lavorato per anni e poi ha aperto un suo negozio. Perchรฉ devo andare in un locale informale, che fa numeri, ma dove non cโรจ la competenza sul vino?
Lโeccessivo protagonismo personale ha reso le carte dei vini meno interessanti?
Anche sรฌ. Ed รจ pieno di ristoranti con carte dei vini improvvisate, incomplete.
Come รจ cambiata la figura del sommelier rispetto al passato?
Non un granchรฉ. Nel mondo del vino manca la formazione, lโho fatto presente piรน volte. Si continuano a fare corsi per sommelier ma alla fine sono per appassionati. Non ci sono percorsi veri per chi vuole lavorare nei ristoranti.
Il New York Times ha scritto che per rilanciare il vino devono cambiare le carte dei vini: menu piรน corti e meno profondi. Che ne pensa?
Per una buona carta dei vini bastano 60-70 referenze, non รจ una questione di numeri.
Quanti vini avete in carta?
3.700 etichette.
Non tutti possono permettersi una carta come la vostra.
Infatti, non tutti devono averla, perchรฉ oltre allโinvestimento devi avere un ambiente per conservare il vino. Noi abbiamo una visione, pretendo di avere alla Pergola quello che esplode tra due anni, cerco di anticipare le tendenze.
Tipo i vini dealcolati?
Mi piace stare al passo con i tempi, sono nella fase decisionale. Ne ho ordinati moltissimi.
Quindi li vuole inserire in carta?
Esattamente, ma prima devo trovare delle etichette valide. Al momento non le ho trovate, mi hanno soddisfatto di piรน i succhi dโuva.
La richiesta analcolica รจ aumentata?
La richiesta รจ leggermente aumentata e abbiamo studiato dei percorsi alternativi per chi non vuole bere alcol. Ma noi da sempre facciamo i mocktail.
I consumi. Da piรน parti ci sono ormai segnali evidenti che accertano un calo dei consumi. Cosa ne pensa?
Credo sia fisiologico, cambiano i gusti, cambia il modo di consumare il vino. Per questo ci sono realtร come la nostra che cercano di anticipare le nuove tendenze. ร quello che fa chef Heinz Beck in cucina.
I vini rossi sono quelli che soffrono di piรน.
Sicuramente sul piano internazionale la gradazione alcolica ha fatto allontanare i bevitori. ร cresciuta senza limiti. In Italia cโรจ poi stata una crescita di alcune zone viticole che hanno tirato fuori dei bianchi di livello e con ottimi rapporti qualitร -prezzo: montagne, isole, Appenino.
Solo questo?
Le questioni sono molteplici. Cโรจ stata per anni anche una gara sterile e continua tra i produttori: โAh tu lo lasci in barrique 24 mesi? Allora noi arriviamo a 36โ, โhai vendemmiato a inizio novembre? Allora io a arrivo a dicembre. Tu lo fai a 14 gradi? Io a 15 e mezzoโ. Sto esagerando ovviamente ma la prassi รจ stata spesso questa. E poi a un certo punto tutto ciรฒ รจ finito.
I produttori, quindi, hanno la responsabilitร di aver estremizzato i loro prodotti?
Tutti, anche gli chef in cucina. Ma ripeto: il cliente non lo prendi piรน in giro, si documenta, ha imparato a esercitare il gusto. ร cresciuto, รจ piรน esigente.
Oggi le vere incognite sono le nuove generazioni che non fanno del vino uno status symbol. Alla GenZ interessa ancora il vino?
Cโรจ interesse, ma anche tanta confusione; piรน in generale, la direzione รจ cambiata. Si vuol stare piรน leggeri, siamo stanchi dei cerchi alla testa, siamo stufi dei sapori forti. Un vino super profumato che prima ci piaceva ora ci annoia, spesso disgusta.
Se i giovani si sono disaffezionati รจ anche colpa degli addetti ai lavori che hanno sbagliato a comunicare il vino?
Tantissimo,ย la grammatica intorno al vino รจ vetusta.
Nuovo Codice della Strada. Le regole Salvini hanno creato panico. Molti ristoratori lamentano un calo degli ordini di bottiglie a tavola. ร successo anche a voi?
No, non รจ successo. Certo รจ che siamo un poโ ignoranti, perchรฉ se avessimo rispettato le vecchie regole nessuno si sarebbe stupito delle nuove che non sono nuove: sul livello alcolometrico non รจ cambiato nulla. Io se bevo da sempre torno in taxi. Se mangi e bevi acqua, puoi bere tre bicchieri di vino e quindi prendere una bottiglia in due.
L’ultima tendenza del mondo del vino si chiama Zebra Striping. La conosce?
E che รจ?
I giovani alternano drink alcolici e analcolici cosรฌ da ingerire meno alcol e preservare la propria salute. Solo moda?
Sono strani eh. Anche noi lo facevamo ma con la Coca-Cola.
Fino a qualche anno fa i vini premium hanno avuto una crescita importantissima, ma ora quell’ascesa sembra essersi arrestata. A sorpresa crescono denominazioni meno blasonate e con prezzi piรน competitivi. State notando questa tendenza?
I vini divenuti importanti e poi cari sono cresciuti eccessivamente. Alcuni produttori hanno cavalcato un momento โcomodoโ, Bordeaux prima della Borgogna. In Italia invece siamo abbastanza bravi, oggi con trenta euro puoi ancora comprare una bottiglia di Barolo buona.
Ci sono grandi denominazioni ormai passate di moda?
Ci sono delle tipologie di vino che fanno piรน fatica, qualche anno fa si beveva piรน Amarone, lo ordinavano anche le coppie, oggi meno. Continua aย essere un grandissimo vino, ma viene scelto dalle tavolate piรน grandi. In Italia tutto quello che era โammalianteโ sta soffrendo di piรน. Mi vengono in mente alcuni bianchi classici friulani che piacevano tantissimo, ma che negli anni hanno preso una deriva di vini molto alcolici, eccessivamente aromatici.
Nomi?
Non ne faccio. Ma fortunatamente sono stati affiancati da persone che hanno riproposto vini storicamente piรน semplici. Alcuni si definiscono โnaturaliโ.
Che ne pensa dei vini naturali?
Fanno una grande fatica a trovare riscontro nella scienza e nella legislazione. Ma molti sono buonissimi.
Esempi?
Gravner. Faceva dei vini da vitigni internazionali clamorosi, poi un giorno sbrocca e cambia tutto. Mi ha chiesto di andare da lui, sono stato a casa sua per una settimana, ho lavorato con lui e assaggiato molte masse. Fantastiche. Josko aveva uno studio, una visione, unโesperienza come pochi altri, quel cambiamento lo ha costruito. Ha aspettato il momento giusto. Era uno che sapeva fare il vino alla grandissima, lui poteva farlo, ma molti altri non sono nulla, non sono assolutamente allโaltezza.
Cosโaltro beve?
Paraschos, Skerk, Zidarich. Quando ho iniziato a bere Emidio Pepe non ce lโaveva nessuno.
Alcuni naturali perรฒ sono figli di errori che si spacciano per โnuovi gustiโ, come il brett.
ร un momento, passerร . Quelli che ora si bevono vini con il brett un giorno impareranno e smetteranno di berli. Idem i produttori, tra qualche anno impareranno a fare il vino.
Che ne pensa dei Piwi?
Se funziona va bene tutto, ma al momento non ho assaggiato cose interessanti.
La mixology รจ cresciuta in questi anni?
Ventโanni fa in Italia nessuno beveva un cocktail al ristorante, oggi sรฌ: molti ristoranti hanno affiancato o sostituito lโofferta di vino con i cocktail. Noi abbiamo un barman bravissimo che studia i drinkย anche avvalendosi del supporto della cucina.
Ci racconta qualche richiesta assurda che le รจ arrivata dai clienti?
Ultimamente mi hanno chiestoย un Montepulciano dโAbruzzo โbiancoโ, che ovviamente non esiste.
Aneddoti?
Tina Turner faceva lโaperitivo con il Sassicaia.
Politici?
Cossiga veniva sempre. โPresidente, un poโ di vino lo beviamo?โ โTurriga, grazieโ.
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