Gli appassionati dei grandi lievitati in Italia non fanno in tempo a rimettersi in forma dopo le abbuffate di panettoni e pandori dalle feste natalizie che in un batter d’occhio si ritrovano catapultati in un mare di glassa zuccherina e profumi di arancia e burro. Ed ecco che nel periodo di Pasqua torna sugli scaffali delle pasticcerie e della grande distribuzione sua maestร la Colomba, un dolce la cui storia affonda nei secoli e la cui produzione industriale si deve alla Motta che nel 1934, grazie anche alla direzione pubblicitaria e alla visione di Dino Villani, decide di non interrompere la produzione di lievitati natalizi creandone una versione primaverile da poter elaborare con gli stessi macchinari del panettone.
I parametri di valutazione di una colomba non sono poi cosรฌ lontani da quelli del panettone. Si apprezza una pasta soffice ed elastica, dalla leggera umiditร , ma soprattutto che presenti un’alveolatura dalla forma piรน allungata che tondeggiante. Al tatto non dovrebbe sbriciolarsi ne resistere allo strappo, ma dovrebbe tendere a sfilacciarsi. Il naso dovrebbe rimandare alla qualitร degli ingredienti di partenza prediligendo il burro buono e la qualitร dei canditi che regalano l’aroma agrumato. Al palato, oltre che elasticitร e sofficitร , dovrebbe restituire i sentori olfattivi espressi al palato e in via retronasale.
Tecnicamente la migliore. Alla vista si presenta con un’alveolatura non eccessivamente fitta e una pasta dal colore giallo e dalla consistenza giustamente elastica e soffice. Al naso la nota agrumata รจ ben bilanciata con quella burrosa e regala un profilo olfattivo elegante e non esuberante. Al palato la pasta soffice si combina bene con i canditi abbondanti e di buona qualitร .
Un profilo organolettico opulento e improntato sulla potenza aromatica quello della colomba della famosa azienda meneghina. All’aspetto si presenta dal colore giallo intenso, pasta compatta e alveoli fitti. Le sensazioni olfattive sono potenti e dominate dagli agrumi, per poi seguire con note ammandorlate e burrose. In bocca รจ giustamente umida e gode di buona scioglievolezza.
Com’รจ la colomba fatta da chi ha inventato la colomba industriale? Si conferma un prodotto valido dalla glassa omogenea e ben croccante e dalla pasta dall’alveolatura fitta. La trama aromatica รจ dominata dal sentore di mandorla seguito da una lievissima (quasi impercettibile) nota alcolica. Al palato si distingue per la mandorla ben tostata e per la coerenza con il profilo olfattivo. Peccato per il burro il cui profumo rimane troppo timido.
Compattezza รจ la parola d’ordine del celebre marchio veronese. Compatta la glassa cosรฌ come anche la mollica che presenta un’occhiatura fitta. Al naso emerge su tutto la nota di burro seguita da lievi sentori di vaniglia e agrumi sul finale. Al palato si distingue per la buon sapore delle mandorle che perรฒ non hanno la giusta consistenza, ma anche per la qualitร dei canditi. Morso facile e gustoso grazie al burro avvolgente.
Alla vista si presenta con di colore giallo quasi paglierino, dalle tonalitร un po’ scariche, ma anche molto compatta nell’alveolatura. Il profilo olfattivo si caratterizza per una nuance di pan carrรจ seguito da una delicata nota ammandorlata e di vaniglia. In bocca c’รจ buona coerenza con i sentori giร espressi. La vivacitร del morso รจ regalata prevalentemente dai canditi.
Di estrema compattezza soprattutto nella parte appena sotto la glassa. Poco espressivo il profilo olfattivo dominato da una leggerissima nota di burro sciolto. Al palato la masticazione non รจ di immediata scioglievolezza. L’aspetto positivo รจ legato ai canditi discreti e alle mandorle estremamente intense nel sapore.
Alla vista regala piรน soddisfazioni che al palato con la glassa abbondante e omogenea che soddisfa l’occhio. L’olfatto รจ dominato da un aroma chimico di mandorla che รจ presente eccessivamente e domina la trama aromatica anche al palato. La bocca รจ abbastanza asciutta e si riesce a trovare uno spiraglio di luce nei canditi di discreta qualitร e nella presenza di uvetta abbondante.
Glassa uniforme, ma colore di un giallo molto scarico. Al naso si distingue per l’aroma di mandorla eccessivo che tende a coprire il resto. Il palato รจ dominato dal sentore ammandorlato e da una lievissima sapiditร sul finale. Purtroppo il morso non รจ supportato da canditi di anche minima qualitร .
Alla degustazione hanno partecipato Marzio Taccetti, Gabriella Ciofetta, Sonia Ricci, Stefano Polacchi, Indra Galbo
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