Solo poche settimane fa, il ristorante Da Vittorio Shanghai ha ricevuto la seconda stella. Un anno prima, a pochi mesi dallโesordio del gruppo della famiglia Cerea in Cina, la Michelin premiava il progetto con il primo macaron. Unโascesa rapida, con lโasticella spostata sempre piรน in alto. Ma non inaspettata, per chi ha lavorato con attenzione maniacale a preparare lโapertura, da mesi prima che il ristorante aprisse al pubblico. Nel giro di un anno, il mondo รจ cambiato. E quasi stona, dalla prospettiva che abbiamo quaggiรน, immaginare una celebrazione come quella che รจ andata in scena a Shangai, in occasione della presentazione della guida che lโeditore francese dedica a uno dei centri gastronomici piรน raffinati della Cina (ma anche lโuscita dellโedizione italiana รจ confermata, con lโannuncio delle nuove stelle in programma per il 25 novembre). A Shangai, perรฒ, dopo un inverno e un inizio di primavera difficili, il ritorno alla normalitร รจ oggi un concetto decisamente concreto. Ne abbiamo parlato con i cuochi italiani che lavorano in cittร (anche Enrico Cerea ci ha detto la sua), tutti concordi nel ribadire che, a 10 mesi dal primo caso di Covid intercettato in Cina, a Shangai si รจ tornati a circolare liberamente, frequentare i locali, favorire la ripartenza economica di una cittร che conta 25 milioni di abitanti, e ancora dovrร fare a meno della presenza di stranieri, considerando anche il rigido sistema di controllo degli ingressi, che, insieme al tracciamento e allโisolamento rigoroso dei positivi, รจ stato determinante nella sconfitta del virus.
E dunque la famiglia Cerea, divisa tra le soddisfazioni di Shangai e la nuova battuta dโarresto della Lombardia โ dovโรจ il quartier generale di Brusaporto โ pianifica i prossimi mesi a due velocitร diverse, perรฒ senza cedere alla tentazione di mollare la presa. Del resto, il gruppo รจ solido, e lโattivitร non รจ mai cessata, nemmeno durante il primo lockdown: โQuesto nuovo stop non ci volevaโ spiega Rossella Cerea, anima dellโaccoglienza a Brusaporto, commentando lโingresso in zona rossa. โCi stavamo riprendendo, i clienti cominciavano ad avere piรน fiducia nel tornare, e qui a Bergamo, dopo una primavera difficilissima, la situazione sanitaria sembra essere sotto controllo. Ma passerร anche questo, a marzo ci siamo attivati subito per fare delivery, ora implementeremo lโofferta. E per fortuna, in vista del Natale, abbiamo di che occuparci con panettoni e cesti regalo. Anche durante il primo lockdown il segmento dei gift ci ha aiutato molto: abbiamo ricevuto tanti ordini di aziende che volevano omaggiare i propri fornitori, per far sentire la propria vicinanza regalando i nostri prodottiโ. In estate, dopo la ripartenza, al ristorante Da Vittorio si รจ affiancato il temporary DaV, alla Cantalupa, โun modo per impiegare tutti i ragazzi che sarebbero rimasti senza lavoro per il blocco dei servizi di catering, sfruttando proprio lo spazio a bordo piscina che abbiamo sempre usato per le cerimonieโ. Cosรฌ, sperimentando anche sulla pizza, tutto lo staff รจ stato mantenuto senza ricorrere alla cassa integrazione.
La strategia per le prossime settimane, invece, prevede di scommettere con piรน forza sul delivery di Da Vittorio at Home: โAlle tre proposte di carne, pesce e vegetariana, abbiamo aggiunto un pacchetto stagionale dedicato al tartufo. E nei prossimi giorni esordirร il menu orientale, tra spaghetti soba e riso saltato: Chicco e Bobo stanno mettendo a punto i piatti, in collaborazione con lo chefย Keisuke Nishikawaโ. Nel frattempo, da qualche settimana, la produzione di pasticceria (da provare anche alla Pasticceria Cavour di Bergamo, premiata quest’anno come Bar dell’Anno) puรฒ disporre di un nuovo laboratorio, ad Albano, โun capannone appena inaugurato per far fronte allโaumento delle richieste e accelerare nel periodo natalizio. Un piano รจ dedicato alla produzione, al piano superiore seguiamo il confezionamentoโ.
Ma il 2021 si aprirร ancora una volta nel segno della Cina: โIl primo ristorante a Shangai, a giugno 2019, รจ arrivato grazie allโincontro, qualche anno fa, con quello che sarebbe diventato nostro partner nellโavventura. Ha mangiato da noi, si รจ innamorato della nostra cucina, ci ha portato in Cina, in un contesto magnifico, con vista sul Bund. Lรฌ siamo riusciti a costruire un gruppo di lavoro davvero forte, condividiamo una sinergia importante quando bisogna capirsi a distanza, soprattutto in questo periodo difficileโ. Allora, prima del debutto, definire la squadra e pianificare il lavoro รจ stato fondamentale: โA Shangai abbiamo inviato ragazzi che da tempo lavoravano con noi, mentre i ragazzi cinesi sono stati qui a Brusaporto per fare formazione. Poi, tre mesi prima dellโapertura, sono tornati in Cina, per fare ricerca sul territorio delle migliori materie prime, che sono il segreto principale del nostro successoโ. Eppure, la prima parte del 2020, per cause non prevedibili, รจ stata difficile: โI ragazzi erano rientrati in Italia quando lรฌ si รจ manifestata lโepidemia. Alla metร di febbraio sono tornati in Cina, si sono sottoposti alla quarantena, hanno ripreso a lavorare. Ma il primo mese il ristorante faceva 2-4 coperti al giorno. Poi una ripresa lenta, e ora stiamo addirittura lavorando piรน dellโanno scorso. Lรฌ non cโรจ piรน la percezione della pandemia, ma continua a esserci grande fiscalitร nel monitorare gli spostamenti. Le quarantene scattano puntuali, il monitoraggio รจ sempre stato capillareโ.
Buone premesse per intraprendere il nuovo progetto che nella primavera 2021 porterร la cucina di Da Vittorio anche allโinterno del centro di arte contemporaneaย Ucca, di base a Pechino e prossimo a inaugurare una seconda sede a Shangai. โSi tratta di un bellissimo open space allโinterno del museo, uno spazio informale, ma elegante, dove proporremo un Bistrot. Ci ha coinvolto uno dei soci del fondo che ha investito sul nostro primo ristorante a Shangaiโ. Il menu sta prendendo forma a Brusaporto proprio in queste settimane, โogni giorno cโรจ da provare un piatto diverso, dovremo comunicare lโitalianitร attraverso piatti semplici, realizzati con ottimi prodotti. La ricerca e la filosofia restano inalterate, cambia la dimensione, piรน informale. Ci รจ servita lโesperienza estiva con DaV, perchรฉ proporremo piatti come il vitello tonnato, ma anche un marchio di fabbrica come i paccheri alla Vittorio. Piatti semplici, che piaccionoโ. La squadra di Shangai crescerร ancora, โinvieremo due chef che ora affiancano Chicco e Bobo in cucina per testare il menu, e una giovane sommelier che al momento mi affianca in salaโ. Si consolida, dunque, il legame con la Cina: โร un mercato interessante su cui investire, a Shangai la cucina italiana piace moltissimo, e il palato delle nuove generazioni cinesi sta cambiando. Penso ai formaggi: quando siamo arrivati dovevamo moderare lโuso di parmigiano nel risotto, o nei paccheri. Non hanno mai amato il formaggio. E invece ora proponiamo anche il nostro carrello dei formaggi, che piace, ed รจ molto richiesto. Al contempo, confrontarci con quel mondo consente anche a noi di scoprire prodotti diversi e avere nuovi stimoliโ. Quindi cโรจ margine per investire ancora? โLe richieste arrivano numerose, la voglia di fare cโรจ. Ora ci concentriamo sul superare questo momento, poi ci sarร tempo per approfondireโ.
a cura di Livia Montagnoli
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