C’รจ un ยซcortocircuitoยป nella bozza del decreto applicativo Masaf sul comparto del biologico, il cosiddetto decreto Contaminazioni, che sta preoccupando una parte della filiera agricola italiana, tra le piรน importanti a livello europeo per superfici e per incidenza sul numero di aziende complessive. Una impasse legislativaย che rischia di andare contro le imprese. Il nodo principale รจ quello, contenuto negli articoli 3 e 5, che riguardano la presenza nei prodotti bio di sostanze fitosanitarie non ammesse. La denuncia arriva dal Wwf Italia e dalla rivista mensile Il Salvagente, che hanno tenuto a Roma una conferenza stampa per spiegare come questa norma, se dovesse entrare in vigore a gennaio 2025, potrebbe costringere molte imprese ad abbandonare l’attivitร nel biologico. La deputata del Pd, Eleonora Evi, membro della Commissione Ambiente, ha presentato venerdรฌ 18 ottobre un’interrogazione al ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, sottolineando che molti imprenditori potrebbero vedere ingiustamente declassati i loro prodotti e chiedendo come mai non ci sia piรน traccia del Piano d’azione nazionale (Pan) sull’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari, scaduto ormai nel 2019.
La bozza del decreto, secondo la denuncia del responsabile agricoltura di Wwf Italia, Franco Ferroni, introduce ยซlimiti inverosimiliยป di pesticidi per una categoria di imprese che prova a essere virtuosa e rispettosa dell’ambiente. L’articolo 3, in particolare, blocca e sanziona il cibo biologico per la presenza (contaminazione) accidentale in traccia di un pesticida, con concentrazioni di 0,01 milligrammi per kg, avviando giร sotto questa soglia una lunga prassi di verifiche e controlli da parte dell’ente di certificazione: ยซSi tratta di una soglia al di sotto dello zero tecnico – spiega Ferroni – e pertanto รจ una cosa mai vista prima nรฉ in Italia nรฉ in Europa. Sembrerebbe un tentativo di marginalizzare il settore biologico in quelle zone dove si pratica l’agricoltura intensivaยป. Per Riccardo Quintili, direttore del mensile Il Salvagente, si tratta di un regalo alle lobby del cibo convenzionale e di una trappola per l’agricoltura verde.
Allo stesso tempo, ed รจ qui che il Wwf Italia parla di norma contraddittoria, incoerente e penalizzante, con lโarticolo 5 si concede ai produttori una tolleranza sulla presenza accidentale di pesticidi in quantitร maggiori (vale a dire superiori a 0,01 mg/kg). Tra queste sostanze ci sono il boscalid, lo spinosad (considerato tra i responsabili della moria delle api) e il noto glifosato, che sarebbe tollerato fino a 20 volte il limite consentito in alcune colture. ยซUna tolleranza cosรฌ alta รจ paradossale in un decreto che dovrebbe tutelare i produttori biologiciยป, sottolinea Ferroni, ricordando che questo potrebbe creare problemi di concorrenza sleale sul mercato nei confronti del biologico, che sarebbe assimilabile dal punto di vista dei consumatori ai prodotti cosiddetti a residuo zero e simili, che si stanno affermando sul mercato.ย Dove intervenire, allora? Per dare certezza agli agricoltori biologici e ai consumatori, secondo Wwf Italia, il testo del decreto Contaminazioni va modificato e ยซsemplificato prevedendo la non conformitร dei prodotti biologici, solo con una presenza quantificabile superiore a 0,01 mg/kg, di una o piรน sostanze chimiche non ammesse in agricoltura biologicaยป, dunque eliminando i contenuti degli articoli 3 e 5 della bozza del decreto.
La deputata Eleonora Evi ha presentato un’interrogazione parlamentare, a risposta scritta, al ministro Lollobrigida. Secondo l’esponente del Pd. l’attuale testo del decreto sarebbe un ostacolo per il lavoro di migliaia di agricoltori bio che rischiano di ยซsubire il declassamento dei loro prodotti, solo perchรฉ sono confinanti con coltivazioni convenzionali che, spesso non rispettando neanche le distanze di sicurezza, contaminano i raccolti biologici coi loro pesticidiยป. Allo stesso tempo, per la deputata, lโarticolo 5 della bozza di decreto potrebbe ยซscreditareยป un intero settore che gode della fiducia dei consumatori. Al ministro, si chiedono chiarimenti anche sull’adozione del nuovo Piano d’azione sui prodotti fitosanitari e quali soluzione intenda adottare il Masaf per ridurre l’uso dei pesticidi nel settore primario, alla luce del fatto che il comparto รจ sottoposto a un regolamento Ue e che la bozza del decreto in discussione introdurrebbe una differenziazione per i prodotti made in Italy, creando condizioni di concorrenza rispetto a produzioni straniere. Va ricordato che l’Unione europea, appena un anno fa, ha messo nel cassetto per ora la controversa discussione sulla direttiva Sur, sull’uso dei pesticidi in agricoltura. Sarร questo attuale esecutivo, sempre guidato da Ursula Von der Leyen, a riprendere il confronto, se ci saranno le condizioni.
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