Parità di genere. Intervista a Cristina Scocchia

6 Giu 2022, 12:58 | a cura di
Per la rubrica promossa dalla Fondazione Gambero Rosso e dedicata alla parità di genere, abbiamo intervistato Cristina Scocchia, AD di Illycaffè

La Fondazione Gambero Rosso, creata con lo scopo di dare attenzione e risalto ai temi di ordine sociale e della ricerca, porta avanti questa rubrica dedicata alle donne, non tanto perché crediamo nelle quote rosa ma perché è fondamentale parlare e sensibilizzare sulla parità di genere. Ed è altrettanto fondamentale farci portavoce di donne che hanno raggiunto importanti obiettivi nel proprio settore. Qui l'intervista a Cristina Scocchia, AD di Illycaffè

Intervista a Cristina Scocchia

Nella Sua esperienza lavorativa è mai venuta a conoscenza di episodi discriminatori nei confronti di una donna?

No, non mi è mai capitato di venire a conoscenza di episodi discriminatori. Ho avuto la fortuna di lavorare in aziende che credono nel merito e nella valorizzazione di tutte le forme di diversità.

Nel Suo attuale ruolo quali leve gestionali sta utilizzando per facilitare il mondo femminile.

Noi donne non abbiamo bisogno di un trattamento di favore. Abbiamo bisogno “solo” di un cambiamento culturale che riconosca la centralità del merito e dia pari opportunità a tutti, senza pregiudizi e stereotipi. Ed è per questo che per facilitare il mondo femminile ho sempre lavorato sulla creazione di una cultura aziendale meritocratica e inclusiva, capace di riconoscere il talento e crescerlo valorizzandone la diversità e l’unicità. In un’azienda così come in un qualunque altro luogo di lavoro, devono contare solo le competenze, la leadership, la capacità di pensare in modo strategico e di formare squadre motivate e diverse; la capacità di anteporre il successo collettivo a quello individuale, di gestire il cambiamento e di affrontare i periodi di crisi. Doti che hanno sia gli uomini che le donne.

C'è ancora un forte gender gap nelle aziende italiane. Quali proposte o modifiche proporrebbe alle autorità di governo per accelerare il raggiungimento della parità?

Mi piacerebbe che le donne non fossero considerate come una categoria diversa (o addirittura opposta) rispetto agli uomini ma valutate per il talento che hanno e che possono mettere al servizio della comunità. Per dare alle donne l’opportunità di competere alla pari con gli uomini bisogna agire innanzitutto a livello culturale. Spesso nelle famiglie manca la consapevolezza che entrambi i partner hanno pari diritto a realizzarsi in ambito lavorativo, per cui bisognerebbe favorire una più equa distribuzione dei carichi familiari che oggi ricadono per l’80% sulle spalle delle donne. Bisogna inoltre potenziare i servizi per le famiglie, dagli asili nido alle scuole elementari a tempo pieno. Infine, dobbiamo assicurarci che entrambi i generi abbiano uguale accesso alla formazione come quelle scientifiche tecnologiche e digitali le quali aumentano le possibilità di impiego, dando accesso a carriere più qualificate e più remunerate perché in linea con la transizione digitale e ambientale che stiamo vivendo.

Quali modalità e quali formule suggerisce per sensibilizzare e rendere consapevole il mondo maschile di questo gap? Un gap che, peraltro, ha conseguenze anche sul Pil.

In Italia manca ancora una piena consapevolezza che escludere o minimizzare metà del talento disponibile non solo è sbagliato dal punto di vista etico, ma è sbagliato anche dal punto di vista economico: è uno spreco di risorse che non possiamo permetterci. Un’occupazione femminile al 60% varrebbe addirittura 7 punti di PIL, più di quanto ci aspettiamo dal PNRR. Forse questo potrebbe essere un angolo diverso per far capire a tutti che l’empowerment femminile non fa bene solo alle donne, ma a tutti.

Quale messaggio o consiglio si sente di dare alle giovani generazioni in riferimento a questa tematica?

Provate a raggiungere i vostri sogni con impegno, passione, determinazione e tanta resilienza. Non lasciatevi scoraggiare e non permettete mai agli stereotipi e ai pregiudizi di decidere chi siete o chi volete diventare.

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