Popolarissimi negli Stati Uniti, definiti da anni la nuova frontiera del beverage, con un appeal tale da riuscire a guadagnare quote di mercato anche rispetto ai vini, i ready to drink (rtd, bevande pronte da bere) crescono e guadagnano popolaritร anche in Italia. La rilevazione di Cga by Nielsen Iq negli ultimi sei mesi certifica che il 24% degli italiani ha consumato queste bevande e il 53% รจ disposto a provarle. Sono diverse le sottocategorie nellโuniverso degli Rtd (ne avevamo parlato qui): si va dai cocktail/long drink (ad esempio: Mojito, Negroni, Mule, Cosmopolitan) ai drink miscelati (come gin e tonic oppure vodka e soda), dagli hard seltzer, hard coffee, hard tea, hard kombucha fino ai wine spritzer/cooler e ai fabs (flavoured alcoholic beverages). La domanda รจ crescente, considerata anche la vasta gamma di proposte che vanno dalle bevande a base di caffรจ o tรจ per la colazione, a quelle per l’aperitivo in versioni alcoliche o a basso contenuto di alcol (anche lo chef Antonino Cannavacciuolo ne ha fatto uno).
Tra le diverse fasce dโetร , i giovani adulti, in particolare la Gen Z, sono i consumatori piรน interessati: il 45% dei consumatori di rtd desidera provare nuovi sapori e il 7% degli italiani prevede di aumentarne il consumo. Tra i tipi di bevande pronte da bere piรน popolari in Italia, i cocktail premiscelati dominano con il 46%, seguiti dai seltz alcolici al 38%, distillati e mixer al 30% e gli alcopops al 14 per cento. Secondoย Valeria Bosisio, client success & insights manager di Cga by Niq, il panorama tradizionale del consumo di vino, birra e alcolici in Italia sta cambiando e sui tavoli dei locali stanno gradualmente guadagnando spazio anche bevande come i ready to drink. ยซLโevoluzione del gusto dei consumatori, della modalitร di somministrazione e della gradazione alcolica caratterizzano da sempre il settore del beverage ed รจ importante conoscere i cambiamenti in atto per soddisfare la richiestaยป, dichiara Bosisio, sottolineando come per gli operatori del settore sia fondamentale ยซincludere e supportare la crescita di questa categoria, data la forte domanda e propensione al consumo da parte degli italiani, soprattutto dei giovani adultiยป.
Gli italiani potrebbero essere ulteriormente interessati agli rtd, ma รจ necessario che, se si vuole puntare alla crescita di questo segmento, vengano rispettati alcuni criteri, secondo gli analisti della societร di consulenza britannica. Il 45% degli intervistati ritiene che un buon rapporto qualitร -prezzo sia essenziale per incoraggiare il consumo di rtd in bar, pub e ristoranti. Piรน di un italiano su cinque (il 23%) suggerisce di dare maggiore visibilitร nei locali per aumentare le possibilitร di consumo. C’รจ anche un 19% che preferirebbe unโofferta di alternative analcoliche o a basso contenuto alcolico. E un 14% pensa che una maggiore pubblicitร potrebbe incrementare la popolaritร di questi prodotti.
Ready to drink – sondaggio 2024 – fonte Cga by Nielsen Iq
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