Non chiamateli solo visionari, perchรฉ la loro concretezza รจ fatta di terra e mani infangate, รจ fatta di di recupero e di lungimiranza, di sogni approcciati con pragmatismo. Siamo nel cuore verde dโItalia, in Umbria, ai piedi di Assisi, e Diego e Davide Narcisi, classe โ93 e โ91, danno vita, a maggio del 2021, ad un orto sinergico, La Clarice. Il colpo di fulmine nasce con un terreno di circa mezzo ettaro dismesso ormai da ventโanni, ereditato dal nonno. Sfruttano studi, passione e caparbietร e progettano un orto, le cui dimensioni non consentono di inserirsi nel mercato attuale che punta sui grandi numeri. Scelgono allora di muoversi in controtendenza rispetto alla grande distribuzione, trasformando il loro punto debole in punto di forza e creando da sรฉ sia l’offerta che la domanda. Danno vita ad un orto con centinaia di erbe provenienti da differenti aree del pianeta, ricreando l’ambiente perfetto per ognuna di esse e coltivando in cassoni che permettono di utilizzare substrati diversi per ogni specie
Diego e Davide Narcisi. Foto di Andrea Luccioli
Nasce unโidentitร agricola precisa fondata su due aspetti imprescindibili: la coltivazione etica e la permacultura: โSe provate a osservare un luogo incontaminato, si puรฒ notare come la natura sia rigogliosa anche senza l’intervento dell’uomo. Perchรฉ un orto dovrebbe avere un comportamento diverso? Alla Clarice pratichiamo un’agricoltura sinergica, mettiamo insieme una serie di tecniche con l’intento di lasciare alla natura e alle specie coltivate piรน libertร possibile. Il termine ‘sinergia’ si riferisce proprio a questo: l’uomo cerca di intervenire meno possibile con gli elementi naturali presenti nell’orto, diventando nel tempo e con i giusti accorgimenti, quasi spettatore di una natura in cui agenti atmosferici, terreno, insetti, nutrienti e acqua, concorrono alla cura delle proprie cultivar. Le pratiche colturali invasive, come lavorazioni eccessive del terreno, lโuso di teli ombreggianti o lโestirpazione dell’erbaccia, creano un ambiente artificiale con il quale le piante, gli insetti, i microrganismi e gli elementi, presenti nel normale ciclo naturale, non sono in grado di interagire al meglioโ.
Di fronte alla loro visione, nascono le prime collaborazioni con i ristoranti della zona, per poi estendersi alle regioni confinanti, soprattutto per quelle realtร di maggior valore, che necessitano di poca quantitร di prodotto, ma estremamente selezionata.โLavoriamo a stretto contatto con gli chef del nostro territorio, per noi sono ormai piรน amici che clienti, in qualche modo ci sentiamo parte delle loro brigate. Il nostro lavoro รจ divertente proprio perchรฉ il prodotto che vendiamo noi, รจ solo un piccolo elemento nella catena di una cucina di eccellenza. Cosรฌ una stessa varietร puรฒ essere utilizzata in modi veramente diversi ed รจ lo stimolo che ci permette di lavorare diversamente su ognuna di loro, dalla coltivazione, alla raccolta. Di una stessa piantaโ continuano โalcuni chef desiderano la foglia grande, altri la foglia piccola, alcune volte le erbe servono per guarnire, e quindi vanno scelte piccole e perfette, altre volte servono per delle cotture, per degli oli, dei pesti. Per non parlare degli stili, ogni chef con cui lavoriamo ha delle visioni e dei gusti molto diversi”.
Qualche esempio? “Nikita Sergev (lโArcade) รจ un amante delle erbe succulente, in cui ritrova una mineralitร fresca e marina; Marco Lagrimino (lโAcciuga) ama gli aromi tradizionali, che in certi casi tendono allโesotico; Giulio Gigli (UNE, premio Qualitร Prezzo nella guida Ristoranti d’Italia del Gambero Rosso) รจ alla ricerca della qualitร pura del prodotto, scegliendo pochissime erbe, quasi sempre fuori dal comune; Lorenzo Cantoni (Il Frantoio) gioca con i suoi piatti, spesso creati dopo l’assaggio di qualche nuova erba; Paolo Trippini (Ristorante Trippini), che predilige le erbe spontanee, ricerca il ‘profumo di casa’; Fumiko Sakai (Vespasia), creativa e grande conoscitrice del mondo delle erbe, รจ in grado di utilizzare una pianta commestibile in tutte le sue partiโ.
Ma come sogni a cui mettere le ali, questo รจ solo un punto di partenza a cui legare progetti alternativi, ambiziosi per la valorizzazione dellโecosistema umbro. Si punta ad ampliare il target di riferimento, cercando di educare allโidentificazione delle cultivar e alla raccolta delle erbe spontanee. Per questa ragione nasce Componimento, (il linguaggio musicale โ dicono – รจ utilizzato perchรฉ universalmente comprensibile), unโinsalata, per usare un termine improprio ed estremamente riduttivo, che mette insieme erbe spontanee, ortaggi, fiori eduli, piante aromatiche ed erbe di campo. A seconda della stagione, vengono proposte: Crescendo con circa 100 varietร tipiche della primavera fino al mese di giugno; Arpeggio con circa 120/130 di varietร estive con erbe adulte e giovani reperibili fino al mese di settembre; per poi concludere con il componimento Finale, circa 150 di varietร di erbe, frutti di bosco, ortaggi estivi e autunnali. โLe insalate descrivono la stagione e cercano di catturare, con i loro nomi, i comportamenti della naturaโ. Lโidea nasce dalla collaborazione con il Frantoio Decimi di Bettona. Graziano Decimi, frantoiano e artigiano dellโolio, timbra questo tripudio di erbe, con lโolio Emozione, un blend di Moraiolo, Frantoio, Leccino e San Felice, premio Tre Foglie nella guida Oli d’Italia del Gambero Rosso. Il progetto, che parla solo umbro, รจ concepito per sensibilizzare al mondo delle erbe e dellโolio e per coinvolgere in una vera esperienza sensoriale in cui รจ possibile degustare piante che hanno il sapore di ostrica, di liquirizia, di limone, di sale. โUn grande prodotto si traduce sempre in un grande produttore. La nostra Insalata ha la sua signature dal primo giorno in cui รจ stata realizzata. Graziano con sua moglie Romina e sua figlia Margherita portano avanti la loro etica sulla ricerca della qualitร massima. Un prodotto eccellente รจ un prodotto anche complesso, e per comprenderlo bisogna viverlo a stretto contatto con chi lo produce, anche se si parla di un’insalata e di una bottiglia d’olioโ. Le insalate si inseriscono in una food experience (su prenotazione) che fa ripercorrere raccolta e assemblaggio di cultivar dellโorto ed erbe spontanee. Capire e vivere la provenienza degli ingredienti che compongono lโinsalata รจ un tassello fondamentale per sensibilizzare allโeccellenza di un territorio, non solo attraverso lโassaggio.
A un anno dalla nascita del progetto, Diego e Davide stanno lavorando alla creazione di unโidentitร agroalimentare umbra, implementando i servizi e i prodotti coltivati e occupandosi di catalogare in un erbario, tutte le erbe raccolte e testate. โIl nostro orto รจ sempre lo stesso, non ci siamo allargati e non abbiamo intenzione di farlo, per lo meno non in termini di estensione territoriale. Un orto di mezzo ettaro รจ poco, se si pensa a produzioni intensive. Ma noi proviamo a ricreare un ecosistema. Dobbiamo aumentare la biodiversitร e, per farlo, abbiamo bisogno di spazi piccoli, ma super ottimizzati. La nostra sostenibilitร risiede in questo: quando si pensa ad azzerare lo spreco di un prodotto, si deve pensare anche ad azzerare lo spreco di spazio, e noi abbiamo tutto quello che ci serve per creare un mondo in miniaturaโ.
La loro passione non ha a che fare semplicemente con la tendenza di ritorno alla terra. La loro visione, quasi ancestrale, ha la volontร profonda di cogliere quanto di sospeso esiste fra lโuomo e la natura. Di arrivare dritti allโessenza del gusto, senza espedienti e seguendo tempi e modi della natura. ร per questa ragione che non bisogna chiamarli visionari, sono giovani che, con sguardo contemporaneo, si accostano alla vita contadina con competenza ed estremo rispetto per lโagricoltura e lโambiente in cui operano.
La Clarice – Cannara (PG) – via Mascetto, 55/L – 345 704 0118
a cura di Chiara Sicola
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