È un freddo pungente, secco, che va dritto alle ossa quello di inizio anno. Sedersi a tavola, tenere fra le mani una tazza di brodo caldo, corroborante, e magari poter mangiare un piatto di tortellini o passatelli, potrebbe essere la soluzione migliore. Almeno se fossimo in Emilia Romagna.
Deve avere pensato questo la designer Alessia Serafini, ferrarese d’origine, ma che da anni vive a Parigi, camminando infreddolita tra le strade della ville lumière in un quarto d’ora di “nostalgia gastronomica”. E così non c’ha pensato molto su, ha chiamato la grande famiglia matriarcale che l’aspetta a casa, ogni anno, per le feste comandate, ha chiesto ricette e dosi e si è messa a rifare quei piatti che durante la sua adolescenza vedeva preparare da mamma e zie nella grande casa di campagna. Passatelli in brodo, tagliatelle al ragù, gnocchi al pomodoro, lasagne al forno, maltagliati ai fagioli, cappellacci di zucca e cappelletti in brodo. Tutti replicati nella sua piccola casa parigina e poi tutti finiti in un libro un po' magico, fatto di disegni e ricette che sta facendo ingolosire Parigi.
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Il libro e la pasta
Si chiama La main à la pate (Les éditions de l’épure) e racconta ai francesi, passo a passo, attraverso immagini ad acquerello e brevi testi, le ricette della sua famiglia, quelle della tradizione, legate a una ritualità settimanale e a una manualità fatta di gesti precisi e coordinati (come la chiusura di un cappelletto). Ricette che hanno obbligato i francesi a mettere, materialmente, le mani in pasta. Il libro è diventato un insolito caso editoriale e Alessia ora si divide fra studi di architettura, taglieri e matterelli.
Come ti è venuta l’idea?
L'idea del libro è nata dalla nostalgia per Italia e di casa, ho iniziato a disegnare le ricette per ricordarle. Inizialmente non pensavo affatto di farne un libro. Poi, avendo messo insieme diverse tavole, sono andata un po' avanti con il pensiero e indietro con i ricordi. Il libro, infatti, racconta una mia settimana a Ferrara da un punto di vista gastronomico. E così ho deciso di assegnare a ogni giorno una ricetta, così come si fa abitualmente nella mia famiglia, e illustrarla passo passo.
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Alessia Serafini
Con che criterio hai scelto le ricette?
Ho voluto raccontare ai francesi le ricette di una tipica famiglia emiliana, ottenute in parte recuperando gli ingredienti delle preparazioni precedenti e in parte pianificando con una progettazione accurata quelle successive. Ho proposto l’idea a una giovane e coraggiosa casa editrice che si è appassionata e c’ha subito creduto ...et voilà...
Vedere un parigino chiudere un cappelletto è già di per sé una follia, ma vederlo imparare attraverso un disegno artigianale dalle linee sottili, e non attraverso un tutorial o una fotografia digitale, è forse l’aspetto ancora più intrigante.
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Ma perché proprio il disegno?
Ho deciso d’illustrarlo perché il disegno è il linguaggio che uso nel mio lavoro di tutti i giorni. È lo strumento attraverso il quale comunico più velocemente. E poi mi piaceva l'idea di mescolare la cucina al design e illustrare i piatti come disegni tecnici. Le immagini nel mio libro sono necessarie, ma io ho deciso di accompagnare il lettore in modo un po' diverso, con penna e colori.
E a giudicare dal successo che sta riscuotendo il libro oltralpe c’è da credere che i parigini avranno di che divertirsi.
Qual è stata la reazione del pubblico davanti ai tuoi disegni e alle ricette di casa?
Il libro è piaciuto molto, gli gnocchi e le tagliatelle mi hanno dato tante soddisfazioni.
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Non ti sei fermata alla stesura del libro...
Insieme alla casa editrice abbiamo fatto anche qualcosa in più: abbiamo accompagnato le presentazioni con laboratori pratici: racconto il mio libro e la quotidianità della mia regione, spiego i miei disegni e invito i partecipanti a realizzare, muniti di grembiule e mattarello, un piccolo vassoio di pasta fresca che poi si possono portare a casa. E lì scoppia la felicità.
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Alessia non si ferma. Sta preparando altri incontri, un nuovo progetto editoriale sempre connesso all’illustrazione e al design che racconti questa volta gli interni italiani, e - penna alla mano - continua a disegnare legata ai ricordi e alle suggestioni del territorio dov’è nata e cresciuta. In Italia torna a trovare gli amici e la famiglia e ad assaggiare i sapori del ricordo perché ognuno può spiegare al meglio la sua ricetta del cuore, ma il gusto di casa rimane sempre insostituibile. Siam pur sempre italiani.
La main à la pate - Alessia Serafini - Les éditions de l’épure – in francese
a cura di Tommaso Costa