Firenze รจ una cittร che ha saputo progressivamente aprire i suoi hotel al pubblico esterno, approfittando di una conformazione urbanistica che favorisce l’accessibilitร di tante strutture alberghiere perfettamente integrate nel nucleo storico della cittร , e ancor prima della presenza costante, e nutrita, di viaggiatori in arrivo da ogni parte del mondo, spesso interessati a godere di esperienze gastronomiche di alto livello. In questo particolare contesto รจ sempre interessante seguire come evolvono le strategie F&B dei principali gruppi alberghieri, tra cambi della guardia in cucina, rimodulazione dell’offerta e iniziative volte a catturare una platea piรน eterogenea. Cominciando dalle novitร ormai consolidate, sulla collina di Fiesole, Villa San Michele ha esordito all’inizio della nuova stagione sotto la nuova proprietร Belmond, che ha portato in cucina il giovane e talentuoso Alessandro Cozzolino, rientrato da Hong Kong per assumere il ruolo di executive chef di tutta l’offerta gastronomica dell’esclusiva struttura famosa per i suoi giardini affacciati su Firenze. In centro cittร , invece, รจ recentissima l’ufficializzazione dei nuovi arrivi che segnano il rinnovamento dell’offerta di ristorazione del gruppo Lungarno Collection, nel segno della toscanitร .
Di proprietร della famiglia Ferragamo, Lungarno Collection ha sempre fatto vanto del suo legame con la storia della cittร , e la scelta di scommettere su tre chef che ben conoscono il territorio toscano non fa che accentuare questa caratteristica. Cominciando da Borgo San Jacopo. Dopo l’addio di Peter Brunel, in cucina dal 2014, รจ Claudio Mengoni a prendere le consegne di un ristorante particolarmente apprezzato in cittร e sulla scena italiana e internazionale. Classe 1984, lo chef toscano ha maturato esperienze importanti tra Milano (Berton e Trussardi alla Scala), la Toscana (Arnolfo, Enoteca Pinchiorri) e Roma, presso l’hotel Aldrovandi con Assaje, ultimo passaggio in ordine temporale, prima di accettare la proposta del gruppo Ferragamo. Si conferma dunque l’impronta fine dining del Borgo San Jacopo, con un menu che mette la tecnica al servizio delle materie prime, in piatti come Cotto e Crudo di verdure con sorbetto al pomodoro e melassa di fichi; Maialino da latte in porchetta con scorzonera, scalogno al porto e senape di Digione; Calamarata con scorfano, broccoli e dragoncello.
Ma intorno cambiano anche le altre insegne del gruppo. Sarร Alessio Mori a traghettare il Caffรจ dell’Oro verso l’idea di osteria attaccata alla tradizione della cittร che ne descrive la nuova identitร : classe 1989, anche lui toscano, Mori รจ partito da Firenze alla volta di Belgio e Svizzera e ora rientra in cittร . I prodotti arrivano dall’Orto del Borro, i piatti in carta spaziano dallo spaghetto aglio e olio, con bottarga e pomodorini al Cipollotto arrostito, caprino fresco e carote al limone o lโInsalata con mela verde e semi tostati (nella sezione del menu Farm to table). Da bere, non solo grandi riserve, ma anche proposta al calice di piccoli produttori, oltre alla cocktail list Tempi d’Oro, che celebra la tradizione dell’aperitivo fiorentino.
Il cerchio si chiude al The Fusion Bar & Restaurant, in vicolo dell’Oro, che resta legato alla sua proposta aperta alle suggestioni del mondo, con l’arrivo di Andrea Magnelli. Fiorentino di nascita, Magnelli รจ stato nelle cucine di Nobu a Londra, prima di partire alla volta del Perรน. A Firenze, dunque, riporta la sua passione per la cucina Nikkei, compresa una selezione di tapas sul tema da abbinare ai cocktail ideati da Sacha Mecocci, giร head bartender del Fusion Bar.
Con lo stesso approccio alla contaminazione tra culture gastronomiche diverse, pur ricondotte all’orizzonte fiorentino, anche il Four Seasons annuncia una nuova collaborazione con Haruo Ichikawa, giร visto a Milano nella cucina di Iyo (e presto in arrivo con un nuovo progetto, sempre a Milano). Magnolia รจ il nome dell’Asian Gastrobar che inaugura il 3 giugno all’interno del Giardino della Gherardesca che circonda l’hotel fiorentino di Borgo Pinti. Ichikawa ha lavorato alla creazione di un menu inedito insieme a Vito Mollica, executive chef e trait d’union di tutte le iniziative gastronomiche avviate in hotel (come la trattoria e โpizzeriaโ estiva Al Fresco che chiama in causa, per il secondo anno, Romualdo Rizzuti), cui il GM Patrizio Cipollini, recentemente scomparso ha sempre dato grande impulso. Il bar โpanasiaticoโ sarร aperto fino a settembre, dalle 17 alle 23, pensato per l’aperitivo in abbinamento con cocktail fusion (a cura del bartender Karem Pasqualetti) o per una insolita cena all’aperto (si mangia anche in veranda, all’interno de La Villa, dove il bar รจ stato allestito, con accesso diretto da via Capponi 46).
In menu, tempura, sushi, nimono, piatto signature di Ichikawa con bamboo, cardoncelli, patate taro, melanzane, taccole e konjac cotti in salsa di soia e mirin. L’idea รจ dunque di offrire un’alternativa informale e divertente agli ospiti dell’hotel, ma anche un nuovo spazio ideale per l’aperitivo aperto alla cittร , affiancando cosรฌ la proposta giร consolidata, e sempre molto piacevole, dell’Atrium Bar.
a cura di Livia Montagnoli
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