Circa un anno fa, in occasione dellโapertura di Casa Mago a Torino, ragionavamo sul concetto di dessert bar. Lโidea di Marcello Trentini di ibridare la formula del cocktail bar con una proposta gastronomica in abbinamento fondata sulla pasticceria salata e dolce, in effetti, rimandava al successo di una nicchia di ristorazione giร ben rappresentata allโestero, ma poco esplorata in Italia. Eppure, di ristoranti interamente dedicati ai dessert, nel mondo, si contano ormai diverse declinazioni di successo, che vedono allโopera, non a caso, cuochi e pasticceri di fama internazionale. Da un pioniere del genere come Jordi Butron, attivo da anni a Barcellona con il suo Espai Sucre, al genio di Will Goldfarb, newyorkese di stanza a Bali, dove ha traghettato la sua Room4Dessert, che gli รจ valsa pure una puntata monografica di Chefโs Table. Rientrando in Europa, invece, una delle novitร piรน recenti nellโambito del dessert dining restaurant ci porta a Berlino, da Coda, che un anno fa ha conquistato la stella per la proposta decisamente originale dello chef (ex pastry chef) Renรฉ Frank. Ma cosa bisogna aspettarsi, quindi, da un ristorante in cui il dolce conquista un ruolo da protagonista, dallโinizio alla fine dellโesperienza?
Da qualche giorno, anche Milano offre la possibilitร di scoprirlo. Il progetto del Dessert Bar Milano, in via Crocefisso, fa capo al giovane Federico Rottigni, neppure trentโanni e un bel bagaglio di esperienze, che dopo la formazione con Ernst Knam ha trovato allโestero gli stimoli necessari per rientrare a casa con unโidea molto precisa di quanta importanza potesse rivestire la pasticceria nellโesperienza di un commensale in cerca, anche lui, di stimoli nuovi: โSono 10 anni che faccio il pasticcere, dopo due anni con Knam sono stato a Villa Crespi, poi di nuovo a Milano, a Palazzo Parigi e allโhotel Gallia, come chef pasticcere responsabile quando avevo solo 24 anni. Per due anni ho lavorato in Norvegia, prima nel bel mezzo di una foresta, al Lysebu Hotel, poi in una grande struttura alberghiera nel centro di Oslo, circa 70 persone al lavoro in brigata, io ero a capo di pasticceria, cioccolateria e bakery, con un team di 15 pasticceri di molte nazionalitร . Ma avevo giร questโidea in testa, Milano stava esplodendo, ho scelto di tornare nella mia cittร โ.
Ai suoi ospiti, ogni sera (dal mercoledรฌ alla domenica), spalanca le porte di un dessert dining show, giocato nello spazio di design ideato dallโarchitetto Giuseppe Bellinelli, che indugia, pur nell’ambito di un’estetica minimalista, in soluzioni dโimpatto teatrale, anche grazie a unโilluminazione โ curata dal light designer Francesco Guastella – ย studiata per concentrare lโattenzione sui dolci, e su chi li realizza: โNoi vendiamo una cosa non necessaria, dessert e drink non possono essere paragonati a una cena. Quindi abbiamo studiato lโofferta come si studia uno spettacolo. Chi viene qui, viene per divertirsi. Come possiamo farlo al meglio? Innanzitutto eliminando le barriere tra noi e il commensaleโ. Si mangia seduti al bancone ispirato agli omakase sushi giapponesi (11 posti), su due turni a prenotazione obbligatoria (alle 20 e 22.15). Lโesperienza si protrae per unโora e mezza circa, con lโassistenza del fratello di Federico, che si muove in sala, mentre Federico e il bartender che lo affianca โincantanoโ gli ospiti con la loro gestualitร . I dolci sono impiattati da zero davanti al commensale, la coreografia di chi si muove dietro al banco fa parte dello spettacolo: โAbbiamo studiato un moodboard per ogni portata, cambiano la colonna sonora, lโilluminazione, lโatmosfera. Invitiamo gli ospiti a vivere questo viaggio con noi, non sveliamo nulla allโinizio. Spesso chi entra รจ spiazzato, ma alla fine del percorso riesce a capire meglio la nostra ideaโ.
Tre sono le formule tra cui scegliere, tutte con drink pairing: 64 euro per la degustazione da 4 portate, 52 per quella da 3, 48 per il percorso (sempre da 4 portate) che abbina una bottiglia di champagne anzichรฉ i cocktail ideati dal team (ma i prezzi saliranno in futuro). La ricerca sul gusto si spinge oltre ciรฒ che convenzionalmente etichetteremmo come dolce: โI miei dessert sono ‘dezuccherati’, per una questione tecnica. Un intero menu incentrato sul dessert non puรฒ contenere troppi zuccheri, devโessere bilanciato su aciditร e consistenze. E in generale mi piace sfruttare la dolcezza naturale degli ingredientiโ. Come il litchi, che interviene nel mix di suggestioni riunite nel primo dessert del percorso, lโUltimo petalo, ispirato alla Bella e la Bestia: โUna riflessione sul tempo, che mette insieme la rosa e il suo profumo, il lampone proposto in tre consistenze, il litchi, un cremoso al cioccolato bianco e il cocktail a base di gin in abbinamentoโ.
Altri dolci evocano ricordi di vita di Federico – come la Norwegian Forest giocata su note legnose e vegetali –ย e riflessioni disparate (ma non sveliamo troppo, per non rovinare lo spettacolo, e per questo non mostriamo neppure le foto dei dessert): โPenso che oggi la pasticceria abbia bisogno di unโevoluzione, per andare oltre la pancia. Ho sempre avuto un animo creativo, volevo creare un luogo che non fosse schiavo delle regole, dopo una lunga gavetta ho deciso di provare a giocare con la mia interioritร per trasmetterla attraverso i dessert che progetto. Chiaramente questo si puรฒ fare solo dopo aver appreso a fondo le regole della pasticceria ed essere diventati bravi artigianiโ.
Lโaccoglienza della cittร รจ stata generosa, tanto che per i primi tempi il Dessert Bar aprirร solo la sera. Poi ci sarร modo di riprendere anche la proposta pomeridiana avviata nei primi giorni: โAbbiamo scelto di rinviare la formula pomeridiana, per concentrarci sul servizio serale. Ma la riprenderemo, con una proposta ridotta di dessert classici completati al momento, dalla millefoglie allโeclair, con caffรจ filtro e tรจ selezionatiโ. Con lโidea di offrire agli ospiti una coccola di pasticceria in un ambiente raffinato, ma senza quei formalismi da grande hotel che spesso spaventano gli avventori. Nuovamente, quindi, mettendo lโospite al centro dellโesperienza.
Dessert Bar – Milano – via Crocefisso, 2 – www.dessertbarmilano.com
a cura di Livia Montagnoli
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