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Mangiare in Stazione tra fast food e piccole botteghe

Tra catene di fast food, ristoratori, grandi nomi della pasticceria e botteghe artigiane, le offerte gastronomiche della grandi stazioni sono sempre piรน allettanti.

  • 25 Gennaio, 2022

โ€œAbbiamo aperto 12mila metri quadrati dedicati al food in tre mesiโ€. Numeri importanti, quelli giocati da Grandi Stazioni Retail (la societร  privata che gestisce gli spazi commerciali e di comunicazione di 14 grandi stazioni di 11 cittร ) soprattutto se riportati al momento storico, non certo uno dei migliori per il mondo del cibo e per quello dei viaggi, contingentati e minati – come sono โ€“ dal persistere della pandemia. Tant’รจ: basta guardare agli ultimi mesi dello scorso anno per rendersene conto, con l’apertura โ€“ rinviata per oltre un anno e finalmente portata a termine โ€“ del Mercato Centrale di Milano il 2 settembre, e la riapertura del Mercato di Roma un paio di settimane dopo, seguito a poche ore di distanza dalla grande food hall di Napoli Centrale – terza stazione italiana per grandezza, con un passaggio di 300 treni al giorno e 70 milioni di persone l’anno. Nel capoluogo campano l’intervento ha restituito a cittadini e viaggiatori un’area in disuso da 20 anni, creando una nuova porta e uno spazio di connessione tra la stazione e corso Novara, e riportando in vita il grande lucernario progettato dall’architetto Nervi. Tutt’intorno, in uno spazio di 4mila metri quadrati con vista sui binari, c’รจ la nuova area dedicata al cibo. โ€œรˆ un grande intervento di rigenerazione urbanaโ€ dicono ancora, quantificando: โ€œl’investimento complessivo vale oltre 15 milioni di euroย e porta 200 nuovi posti di lavoroโ€. Molti, ma meno di quelli che si contano a Torino Porta Nuova, dove la food lounge La Terrazza โ€“ 2mila metri quadrati con 10 ristoranti e 4 chioschi – ha aperto a metร  dicembre: โ€œoltre 20 milioni di euro di investimento complessivo, e 250 nuovi posti di lavoroโ€.ย 

Stazione di Napoli murale

Entrambi gli hub, inoltre, sono oggetto di interventi artistici: dal grande murale del capoluogo campano degli allievi dell’Accademia di Belle Arti di Napoli, all’installazione aereaย Cosmogonia del nuovo mondo di Torino, che a breve ospiterร  anche una mostra dedicata a Banksy in arrivo dalla Stazione di Milano. A tracciare un filo conduttore che lega bello e buono.

Mangiare in stazione

Quindi gli snodi ferroviari sono sempre piรน luoghi dove mangiare? โ€œC’รจ una grande attenzione verso il food, che al momento rappresenta il 35% del nostro business all’interno delle stazioni, negli ultimi 5 anni ย con le food hall c’รจ stato un incremento del +44% di superficie gla dedicata al ciboโ€. Quale รจ l’approccio? โ€œNelle stazioni abbiamo uno spaccato completo della societร , per questo ci deve essere un’offerta a 360 per coprire tutte le esigenzeโ€, che tradotto significa: dal panino del supermercato ai dolci dei grandi maestri, dall’hamburger a un euro ai piatti con il tartufo, โ€œvogliamo andare incontro alla cittร  e ai viaggiatori, adeguandoci a un mondo e ai gusti che cambiano, per questoโ€ aggiunge โ€œci deve essere sempre grande effervescenza per riuscire a modificare l’offerta adeguandola ai gusti, ma il nostro obiettivo รจ anche alzarlaโ€ cosรฌ da essere attrattivi non solo per un boccone di corsa prima di salire sul treno, ma anche per uno shopping goloso o una sosta piรน rilassata. Per questo in alcuni hub c’รจ anche una divisione degli spazi ad hoc, con le aree davanti ai binari con proposte piรน veloci e altre piรน slow al piano superiore, come nel caso di Napoli o di Roma, dove la Terrazza Termini ospita, insieme a Eccellenze della Costiera, con i prodotti campani, anche i dolci di Rinaldini, l’atteso esordio romano di Five Guys e l’Open Bistrรฒ di Antonello Colonna, 120 coperti sotto le volte monumentali dellโ€™ala Mazzoniana, che mescola tradizione romana a proposte di altra ispirazione, โ€œma punta anche molto sugli aperitiviโ€ a completare un’offerta capace di intercettare gusti ed esigenze di ospiti diversi. In questa direzione alcune aperture sono state esemplari: โ€œbasti pensare che il primo negozio Iginio Massari di Roma รจ stato nella galleria gommata della Stazione Termini, e non รจ piรน andato via da lรฌ. Crediamo questo sia aspetto importante per i viaggiatori e per la cittร โ€.

Perchรฉ una stazione viva diventa un luogo da frequentare anche per chi non รจ in viaggio: โ€œnella food all di Napoli il picco lo abbiamo di sabato e domenica, quando รจ piรน basso il numero dei viaggiatori, questoโ€ continuano โ€œsuccede perchรฉ siamo riusciti a creare degli spazi che parlano con la cittร  oltre che con i viaggiatoriโ€.ย Quindi si arriverร  mai a un cliente che sceglie la stazione appositamente per andare fuori a pranzo o a cena? “Nonostante questo sia un momento particolare, in cui si va poco a mangiare fuori, vediamo che a Napoli, come รจ stato per il Mercato Centrale o altre realtร  nella Terrazza Termini, ci sono persone che vengono in stazione per mangiare, grazie al lavoro fatto per alzare il livello dell’offerta”.

La scelta dei punti ristoro

Dato il tipo di offerta, le attivitร  sono diverse โ€œci sono grandi catene ma anche realtร  locali, e cerchiamo di avere uno sguardo particolare per le tipicitร , come ci sono per esempio a Napoli, con insegne come Cuori di Sfogliatella e Scaturchioโ€. La sostenibilitร , poi, รจ un punto su cui riflettere: โ€œcerchiamo di mantenere una grandissima attenzione alla filiera corta, cercando attivitร  che puntino su prodotti sostenibili, cosรฌ come vogliamo che ci sia un’etica che riguarda chi lavora nelle nostre food hallโ€. Gli operatori, che pagano un affitto fisso e una percentuale sugli incassi, sono del tutto indipendenti nei confronti di Grandi Stazioni Retail. Ma devono rispondere a GSR per quanto riguarda le condizioni di lavoro: โ€œnei contratti di affitto c’รจ una indicazione a riguardo e tutte le soluzioni lavorative devono rispettare dei canoni eticiโ€. Per quando riguarda la loro attenzione all’impatto ambientale, invece? “Ovviamente cambia secondo il tipo di attivitร , maย tutti, ormai, anche le catene fast food, si muovono verso la sostenibilitร โ€. Per quanto riguarda i pop up, la formula รจ diversa: “nei temporaryย pensiamo a tutto noi: personale, utenze, linea, cassa, magazzino eccetera. Questi spazi sono in posizioni di grande flusso, e rappresentano ย รจ una opportunitร  per testare un mercato e un prodotto”.ย Ma come arrivano gli esercenti negli hub ferroviari? “Ci sono ci sono anche delle candidature spontanee, ma facciamo delle gare a inviti, dunque invitiamo degli esercenti che avremmo piacere che fossero all’interno di Grandi Stazioni Retail, e gli proponiamo degli spazi”.ย 

Mignon alle mura

Cosรฌ รจ successo per il nuovo caffรจ nell’atrio della Stazione Termini, quello in cui c’รจ la grande biglietteria, oggetto โ€“ nei prossimi mesi โ€“ di una rimodulazione degli spazi, con una revisione dei varchi. Nell’angolo verso piazza Indipendenza oggi c’รจ Mignon alle Mura, cosรฌ denominato perchรฉ la nuova disposizione ha riportato alla vista una parte di Mura Serviane fino a poco fa coperte dallo store Nike. Mignon non รจ un nuovo arrivo negli snodi ferroviari, presente com’รจ giร  a Milano Centrale e Torino Porta Nuova, dove si appresta a moltiplicare i suoi spazi. A Termini, sono 200 metri quadrati organizzati con poltroncine dai colori pastello e tavolini di varie altezze, pensate per una sosta veloce o una permanenza piรน rilassata, che sia o meno in attesa di recarsi al binario. Il Dinosauro โ€“ cosรฌ viene chiamato l’atrio per l’andamento del suo altissimo soffitto che segue le muraย ย โ€“ torna a svolgere anche una funzione di salotto, sala d’attesa, punto di sosta e di porta della cittร ย oltre che di punto ristoro durante il giorno, in un’area appena separata da strutture in vetro che segue le linee della hall, con vista proprio su quelle mura antiche oggi ritrovate.

E lo fa con un’azienda che da Napoli โ€“ con le iconiche sfogliatelle formato mini, da cui il nome Mignon โ€“ รจ arrivata nelle maggiori cittร . โ€œIl nostro laboratorio di produzione รจ a Napoli. Nel 2016, abbiamo deciso di fare vendita diretta con un nostro marchioโ€ racconta Maria Acquaviva, testa e anima di Mignon. Oltre a frolle e ricce, l’offerta si รจ presto ampliata alla pasticceria italiana tradizionale e ai grandi lievitati delle feste, grazie anche alla pasticcera Alessandra Iasiello. Durante il giorno ci sono i classici salati per la ristorazione veloce, โ€œper oraโ€ spiega Roberta Virgilio, che di Mignon รจ brand manager โ€œpreferiamo partire con calma, con una proposta ridotta ma fatta bene, e poi quando saremo pronti, allargarci ad altri piattiโ€. Per ora, si parte insomma, continuando quel processo di rinnovamento della stazione capitolina che ha visto anche la creazione di due โ€œasoleโ€ che dalla galleria gommata consentono di sbirciare l’area sottostante dove continuano le mura Serviane: โ€œsiamo molto contenti dell’arrivo di Mignon, che risponde alla perfettamente allaย nostra richiesta ย di mettere in luce la bellezza della location oltre che l’offerta gastronomicaโ€ replicano da Grandi Stazioni annunciando altri aggiustamenti nei prossimi mesi.

 

a cura di Antonella De Santis

 

 

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