Cosa si prevede per la vendemmia 2020 nel Nord Italia?

29 Lug 2020, 16:58 | a cura di
Massima cautela per Pinot Grigio, Prosecco e Alto Adige sui quantitativi da immettere sul mercato. In Franciacorta si faranno scorte, a Barolo si prevedono volumi stabili., ottime le prospettive sulla qualitร  in Liguria e Marche. Intanto il Mipaaf pubblica il decreto da 100 milioni di euro

Siamo partiti dalle regioni piรน a Sud per scoprire le prime proiezioni per la vendemmia 2020 e le previsioni del Cnr sul clima delle prossime settimane. Dopo il passaggio al Centro Italia arriviamo nelle regioni del Nord.

Un poโ€™ meno Prosecco Docg, Soave, Pinot grigio e Alto Adige, un poโ€™ piรน Lambrusco, tanto Franciacorta mentre il Barolo conferma i volumi 2019. รˆ questo uno spaccato del quadro che emerge dall'ultima parte del sondaggio a campione del Settimanale Tre Bicchieri tra alcuni dei piรน importanti distretti italiani del vino (18 quelli interpellati), nel periodo che precede lโ€™inizio della raccolta 2020. Appartengono a questโ€™area geografica settentrionale sei delle prime dieci regioni, come si puรฒ evincere dai dati dellโ€™Agea (basati sulle denunce di produzione 2019, vedi tabella), e da queste arrivano quasi 25 milioni di ettolitri su un totale italiano di 47,5 milioni.

Lโ€™emergenza economica, scatenata dalla pandemia da Coronavirus, ha frenato il mercato nel 2020 e le giacenze, secondo i dati diffusi dal report di Cantina Italia (Icqrf), non stanno scendendo con la velocitร  auspicabile dopo un 2019 tornato nelle medie. Di conseguenza, avremo un vigneto Italia che non rischierร  fughe in avanti, come giร  si รจ visto nelle precedenti puntate, del Centro-Sud (in cui abbiamo coinvoto 20 distretti). Sono soprattutto i piรน grandi a fare i conti con gli effetti della flessione delle vendite, mentre il trend dei piรน piccoli รจ quello di resistere, di tenere e, anzi, di fare scorte per recuperare quanto perso nelle annate precedenti, come si รจ deciso, ad esempio, in Franciacorta. Lโ€™aspetto positivo sembra essere quello relativo allo stato di salute delle uve, giudicato nella media tra il buono e lโ€™ottimo, con prospettive eccellenti per alcuni territori. Ma scendiamo nel dettaglio.

Le previsioni della vendemmia, regione per regione

Veneto

Paesaggio del Conegliano Valdobbiadene Prosecco, patrimonio dell'umanitร  Unesco

Come la Puglia lo รจ al Sud, il Veneto รจ tra i sorvegliati speciali del Nord. Per la prima regione produttrice italiana che, nel 2019 ha raggiunto quasi 11 milioni di ettolitri (di cui 7,8 mln a Dop e 2,4 a Igp), il 2020 sarร  un anno di contenimento, tra riduzioni dei volumi, stoccaggi e riserve vendemmiali decise dai consorzi. Nella culla delle super-doc Prosecco e Pinot grigio, ma anche di Valpolicella e Soave, la qualitร  attesa รจ molto alta, come confermano le prime stime di Veneto agricoltura.

Spostandoci sui singoli territori, il grande distretto del Soave, in questo 2020, attende un carico di circa 450 mila ettolitri, meno dei 504 mila del 2019 e piรน dei 418 mila del 2018. โ€œI volumi saranno in linea con le richieste di mercatoโ€, racconta Aldo Lorenzoni, direttore del Consorzio di tutela che associa 2.870 viticoltori su 6.300 ettari vitati, con 47 milioni di bottiglie: โ€œLa stagione 2020 sta proseguendo senza grandi criticitร  e lo stato fitosanitario รจ ottimale. Si prospetta quindi unโ€™annata positiva, in anticipo di qualche giorno. I grappoli di Garganega si presentano spargoli e allungati, prospettando una stagione piuttosto generosa. Per rispettare gli standard di qualitร  richiesti per la produzione del Soave, anche alla luce della riduzione delle rese approvata dallโ€™assemblea dei soci, si dovrร  operare una selezione dei vigneti migliori e il diradamento o declassamento ad altre denominazioni, per quelli che non soddisferanno gli standard richiestiโ€.

Grande prudenza, in vista della nuova annata, nellโ€™areale del Conegliano Valdobbiadene Prosecco superiore, dove ci si prepara alla seconda vendemmia targata Unesco su 7.500 ettari (oltre 180 le case spumantistiche e 3.300 i viticoltori): โ€œLa cautela รจ necessaria in situazioni eccezionali come quella attualeโ€ dice il presidente Innocente Nardi, che ribadisce lโ€™intenzione di ridurre da 135 a 120 quintali per ettaro le rese, in funzione di un mercato meno vivace per via della crisi economica. โ€œStimiamo un calo di vendite tra 10% e 20% sul 2019, mentre nel 2021 prevediamo una flessione compresa tra zero e -5%โ€, aggiunge, ricordando che una parte di vino andrร  stoccato, pari a 20 quintali ettaro per il base e 10 per le Rive, biologici e terreni iscritti allโ€™albo veneto delle vigne, per un totale di 15 milioni di bottiglie. โ€œAbbiamo tra 8 e 10 giorni di anticipo rispetto al 2019, le uve sono spargole, non ci sono gravi episodi di fitopatie e riteniamo ci siano le premesse per ripetere lโ€™eccellente qualitร  del 2019โ€. Sul raccolto cโ€™รจ, perรฒ, lโ€™incognita della scarsitร  di manodopera straniera: โ€œCon lโ€™Est Europa sotto la lente di ingrandimento per i contagi da Covid-19, ci sarร  bisogno di riflettere sullโ€™introduzione dei voucher. Ricordoโ€ conclude Nardi โ€œche in vendemmia cโ€™รจ necessitร  di 13-15 mila persone, soprattutto in vigneti non meccanizzabiliโ€.

La Doc Prosecco dovrebbe attestarsi su 4 milioni di ettolitri di vino in questo 2020, leggermente sopra i 3,9 milioni di un anno fa. Qui, i produttori non intendono rinunciare al vino, nรฉ aderire alla riduzione volontaria delle rese. Il Consorzio presieduto da Stefano Zanette ha scelto di incrementare la qualitร  facendo a meno dei superi della Doc (di cantina e di campagna, per circa 1 milione di ettolitri), di vendere lโ€™annata 2020 solo dal 1 gennaio 2021 e di fissare lo stoccaggio al 20% massimo sui 180 quintali/ettaro del disciplinare, percentuale che potrebbe essere ribassata se gli imbottigliamenti di luglio non saranno molto distanti dalla cifra (record) di 370 mila ettolitri del 2019: โ€œNel primo semestre abbiamo registrato un calo del 4%โ€, fa sapere Zanette, ritenendosi soddisfatto per una flessione tutto sommato contenuta, in periodo Covid, dei prezzi base, risaliti intorno a 1,55 euro al litro.

Le bollicine diventate fenomeno globale, quindi, sono particolarmente prudenti anche in relazione agli effetti di eventuali dazi negli Usa e della Brexit. Le scorte certificabili stimate al primo luglio ammontano a 1,48 milioni di ettolitri (dato diverso dai 2,6 mln di Cantina Italia, che fornisce un dato piรน grezzo senza distinzione tra vino potenzialmente rivendicabile e vino rivendicabile). Nei vigneti, i grappoli โ€œsono belli e di grandi dimensioni, cโ€™รจ stata una fertilitร  delle gemme inferiore e lo stato fitosanitario si preannuncia molto buono. A parte pochi episodi di peronosporaโ€ conclude Zanette โ€œle uve sono sane e si prospetta una bella vendemmiaโ€.

In Valpolicella, secondo prime stime dellโ€™ente di tutela, la vendemmia โ€œcontrariamente alla maggior parte delle aree viticole del Veneto, si preannuncia abbastanza abbondante. La vegetazione รจ piรน che mai rigogliosa, indice di unโ€™elevatissima capacitร  fotosintetica: si prevede quindi una maturazione ottimale in termini di accumulo zuccherino e dotazione di polifenoli e antocianiโ€. Annata in anticipo di circa due settimane sulla media storica e situazione fitosanitaria senza criticitร : โ€œLe infezioni peronosporiche sono state scarse e tardiveโ€.ย Il territorio dovrร  fare comunque i conti con gli effetti della grandinata violenta che ha colpito soprattuttoย la Valpolicella classica a inizio giugno

Per la Doc delle Venezie, che tutela la grande Doc Pinot grigio, si prevede unโ€™annata di produzioni inferiori alle medie. Albino Armani, presidente del Consorzio, ricorda che 2018 e 2019 avevano prodotto rispettivamente 1,4 e 1,24 milioni di ettolitri di vino: โ€œPer questo 2020โ€ sottolinea โ€œoltre ai 130 quintali liberi dalla misura dello stoccaggio decisa dai soci, prevediamo una diminuzione rispetto a un 2019 giร  scarso. Nel dettaglio, in Veneto e Friuli la produzione scenderร  tra il 10% e il 15% mentre in Trentino sarร  nella mediaโ€. Lo stato sanitario delle uve appare ottimo e sono inesistenti i focolai di oidio e peronospora, fa sapere il presidente del Consorzio che aggiunge: โ€œCon il Pinot grigio si gioca tutto negli ultimi 15 giorni. Inizialmente, sembrava una vendemmia anticipata ma ora lโ€™invaiatura procede lentamente. Dopo il 17-18 agostoโ€ conclude โ€œinizieranno sia le aree piรน precoci sia i vigneti al secondo annoโ€.

 

Friuli-Venezia Giulia

Vigneti nel Collio friulano

Rsussiz. Vigneti

โ€œNon sarร  unโ€™annata caratterizzata da grandi volumiโ€, afferma a Tre Bicchieri Giuseppe Crovato, alla guida del Consorzio Doc Friuli-Venezia Giulia, ricordando la decisione di ridurre le rese 2020 per il solo Pinot grigio da 140 quintali per ettaro a 130, con 10 quintali destinati allo stoccaggio. Nei 3.440 ettari vitati gestiti, lo scorso anno sono stati raccolti oltre 360 mila quintali di uve. Questโ€™anno, per alcune varietร  come il Merlot non sembrano esserci grossi scostamenti sul 2019, anzi si potrebbe aumentare leggermente; per la Glera, a causa di una minore fertilitร  delle gemme, le produzioni dovrebbero essere โ€œdecisamente inferioriโ€. Meno omogenea la situazione del Pinot grigio, ma anche per questa varietร  โ€œla proiezione รจ di un raccolto leggermente inferiore rispetto al 2019โ€. Sul fronte meteo, le piogge di aprile hanno interrotto un periodo siccitoso e anche giugno ha registrato alta piovositร  e temperature fresche. โ€œNonostante ciรฒ, lo stato sanitario รจ soddisfacente. Sono al momento trascurabili i focolai di oidio, botrite e black-rot. Lโ€™attenzione resta alta sul mal dellโ€™esca e si registrano attacchi di peronospora su vigneti con importanti accrescimenti vegetativi e in alcuni casi su biologiciโ€, concludono i tecnici, che registrano un anticipo fenologico tra 7 e 10 giorni.

Trentino-Alto Adige

Graziano Molon, direttore generale del Consorzio vini del Trentino, descrive un quadro fitosanitario buono e parla di vendemmia contenuta, ma senza misure specifiche da parte del Cda dellโ€™ente, che tutela oltre 10 mila ettari: โ€œLโ€™annata รจ in anticipo di 12-14 giorni. Cโ€™รจ stata una forte pressione della peronospora ma la difesa effettuata ha dato buoni risultati. Registriamo anche poca pressione dellโ€™oidio. Per quanto riguarda la produzioneโ€ aggiunge โ€œper Pinot grigio e Pinot nero sarร  in linea col 2019 o leggermente inferiore; per Chardonnay e rossi in generale si stima un incremento tra 10 e 15%โ€. Pinot grigio (34%), Chardonnay (26%) e Muller Thurgau (10%) sono i vitigni piรน coltivati in provincia. Nel 2019, con 1,1 milioni quintali (annata nella norma), il Trentino registrรฒ un -16,6% su un 2018 che fu abbondante.

In Alto Adige, dopo un 2019 a quota 500 mila quintali di uve, il 2020 dovrebbe scendere a 450 mila quintali, secondo le stime del Consorzio di tutela che, come รจ noto, ha scelto di tagliare le rese tra 15% e 30% sui 5.400 ettari. โ€œUn aprile molto caldo e siccitoso ha anticipato il germogliamento e la fioritura รจ stata rapida, con bacche compatte nelle zone calde; in collina, invece, le bacche non erano cosรฌ fitte. Poi, dal 20 maggio, per tutto giugno e fino ai primi di luglio, รจ arrivata tanta pioggia a dare vigoria alle piante, che ora hanno bacche grandi e compatte, facendo presagire una resa alta, ovvero ciรฒ che non vogliamoโ€ spiega il presidente Max Niedermayr. Per i viticoltori ci sarร  quasi da dimezzare le uve in pianta: โ€œLโ€™unico modo per abbassare i livelli produttivi e aumentare la qualitร โ€. Raccolta anticipata di 10 giorni e operazioni al via ai primi di settembre. Lโ€™incognita per i sudtirolesi รจ rappresentata dalla ripartenza del turismo dalla Germania, ora in forte calo. Si guarda ad agosto ma anche alla stagione invernale dove, va sottolineato, il consumo di vino รจ superiore rispetto alle medie estive.

Lombardia

In controtendenza con diversi distretti italiani, la Franciacorta, che lo scorso anno ha portato in cantina 225 mila quintali di uve (annata scarica), prevede un sensibile aumento della produzione, con il comitato tecnico che stima rese tra 100 e 120 quintali/ettaro. โ€œConsiderando che nelle ultime 7-8 vendemmie abbiamo prodotto poco (nel 2017 produzione dimezzata per le gelate; ndr), che le scorte sono molto basse e che i nostri vini non usciranno il prossimo annoโ€ sottolinea il vice presidente del Consorzioย Franciacorta,ย Francescoย Franzini โ€œabbiamo deciso di non ridurre le rese e di spostare le decisioni sugli imbottigliamenti al 2021, quando faremo le consuete operazioni di tiraggioโ€. Nelle colline bresciane, si potrebbero staccare i primi grappoli poco prima di Ferragosto: โ€œSiamo molto soddisfatti dellโ€™andamento vegetativo e di uno stato sanitario davvero ottimale: le piante sono ricche, i grappoli grandi e la sensazione รจ che, se il clima sarร  clemente, avremo condizioni idealiโ€.

Piรน a nord, in Valtellina, il presidente del consorzio Aldo Rainoldi, con tutte le cautele del caso, visto che il Nebbiolo delle Alpi si raccoglierร  tra oltre due mesi, descrive un quadro affatto negativo: โ€œRegistriamo un anticipo di maturazione tra 10 e 15 giorni, figlio di una piovositร  regolare e di temperature non torride. Non abbiamo problemi di fitopatie e, pertanto, ci sono le premesse per un buon raccoltoโ€. Lo scorso anno sono stati prodotti circa 43 mila quintali di uve e lโ€™annata รจ stata generosa, come la 2018, con rese sugli 80 quintali/ettaro, al contrario del 2017 (-30%). โ€œIl nostro รจ un territorio piccolo, abbiamo 830 ettari e le nostre giacenze erano giร  basse a febbraio. Se faremo unโ€™annata di alta qualitร  e quantitร , riempiremo le cantine di vino che sarร  venduto nel 2023. Il Covid-19โ€ conclude Rainoldi โ€œci preoccupa molto meno del global warmingโ€. Il comprensorio รจ stato colpito il 23 luglio da una violenta grandinata, a macchia di leopardo, tra i comuni di Castione e Tresivio. Il Consorzio ha stimato danni superiori anche al 50%.

Il variegato distretto dellโ€™Oltrepรฒ Pavese (13,2 mila ettari vitati) non prevede riduzioni della produzione decise dal Consorzio di tutela. Il direttore generale, Carlo Veronese, sottolinea che le produzioni dovrebbero essere โ€œin linea col 2019. Le uveโ€ prosegue โ€œsono in buono stato soprattutto rispetto allo scorso anno, che si caratterizzรฒ per la siccitร . La raccolta partirร  a metร  agosto con le basi spumante, per terminare a ottobre con le uve rosse nelle zone collinariโ€.

Piemonte

Nella regione che vanta lโ€™87% dei vini a Dop, che lo scorso anno ha prodotto 2,6 milioni di ettolitri, la Giunta regionale รจ scesa in campo a sostegno delle aziende con contributi integrativi alla distillazione di crisi. Il distretto della Barbera dโ€™Asti e vini del Monferrato (13 le Dop tutelate) lo scorso anno ha raccolto circa 650 mila quintali di uve: โ€œQuestโ€™anno dovremmo avere qualcosa in piรน, ma se guardiamo allโ€™andamento del mercato, con โ€“0,65% dellโ€™imbottigliato al 30 giugno, dovremmo restare su quei quantitativiโ€, osserva il presidente consortile Filippo Mobrici. Il suo cda sta valutando lโ€™idea di istituire la riserva vendemmiale e, inoltre, dovrร  decidere il da farsi se il mercato si orienterร  su vini a redditivitร  piรน bassa. Nel frattempo, tra i 10 mila ettari vitati, tranne una sporadica presenza di peronospora, le uve sono โ€œin una buona condizione sanitariaโ€.

I dirimpettai del Barolo Barbaresco Alba Langhe e Dogliani raccontano, con il presidente Matteo Ascheri, di una situazione generale โ€œabbastanza buona, con viti ancora in piena vigoria che, perรฒ, potrebbero determinare unโ€™invaiatura lunga e, quindi, una concentrazione inferiore. Le escursioni termiche ci sono e potrebbe essere una annata molto positiva sul fronte della qualitร , anche se registriamo consistenti attacchi di peronospora e oidioโ€. Il Barolo dovrebbe portare a casa gli stessi quantitativi del 2019 (158 mila quintali), il Barbaresco si dovrebbe attestare su 35 mila ettolitri circa, mentre sul Dogliani cโ€™รจ abbondante uva e si dovrร  diradare: โ€œBisognerร  capire lโ€™andamento del mercato e, in particolare, se le Dop di pronto consumo saranno richieste sul mercatoโ€. Anche in questo territorio, la manodopera in vigna potrebbe essere un anello debole, considerando che sono molte le cantine che affidano la raccolta a societร  cooperative con addetti stranieri.

Tra i grandi bianchi, il Gavi Docg si trova in โ€œottima saluteโ€ fa sapere il presidente del Consorzio, Roberto Ghio: โ€œCi sono le giuste piogge e il giusto sole, ma bisognerร  vedere che succederร  ad agosto. La vendemmia si prospetta piuttosto generosa in quantitร  ma per il 2020 attiveremo la riserva vendemmiale e disporremo rese piรน basse, da 95 a 82 quintali/ettaro. I 13 quintali di differenza saranno sbloccati sulla base dellโ€™andamento del mercato, finora stimato tra -10 e -12% entro fine annoโ€. Guardando ai prezzi dello sfuso di questa Docg, che si sviluppa su 1.550 ettari con 138 mila quintali di uve raccolti nel 2019, e quasi 13 milioni di bottiglie, si registra una stabilitร  senza flessioni. Lโ€™inizio della raccolta? โ€œSiamo circa 7-10 giorni in anticipo e la prima decade di settembre potrebbe essere quella in cui valuteremo di staccare i primi grappoliโ€, riferisce Davide Ferrarese, agronomo del Consorzio di tutela.

Liguria

vigneti_Trenino_Vernazza_Cinque Terre 1

Da questa regione bagnata dal Mar Tirreno, nota per i bianchi e per i suoi vigneti eroici, arrivano appena 40 mila ettolitri di vino. Il neonato Consorzio vini Liguria, guidato da Andrea Marcesini (in attesa dellโ€™erga omnes dal Mipaaf), con oltre 2.400 ettari rappresenta oltre metร  della produzione regionale, includendo le Doc Colli di Luni, Cinque Terre, Colline di Levanto e Igt Liguria: โ€œVeniamo da un 2019 in calo tra 20% e 25% rispetto alle medie storiche ma questโ€™anno sembra che il destino abbia giocato a sfavore. Lโ€™annata รจ quantitativamente importanteโ€ spiega Marcesini โ€œlโ€™uva รจ abbastanza bella e la qualitร  molto buona, ma probabilmente, considerando il difficile andamento del mercato, faremo meno vino di quanto si possa fare. Le nostre rese medie andranno intorno agli 80 quintali/ettaro al massimo, a esclusione delle imprese colpite dalla grandine in Val di Vara. Chi ha piรน uve in pianta cercherร  di contenere le produzioni ma lโ€™adesione alla misura della riduzione rese nazionale di un minimo del 15% sarร  scarsaโ€. Primi grappoli in cantina intorno al 10 settembre, con Vermentino nero, Albarola e Vermentino bianco.

Emilia Romagna

Bottiglie di lambrusco

Il quadro vegetativo e fitosanitario tra i vigneti tutelati dal Consorzio vini di Romagna, secondo quanto illustra la neo presidente Ruenza Santandrea, รจ attualmente โ€œbuona, con piante in equilibrio e un buon sviluppo dellโ€™apparato fogliare. Possiamo dire che i vigneti sono in ottime condizioni fitosanitarieโ€. Evoluzione del vigneto in anticipo di una settimana, con lโ€™invaiatura in corso, anche se รจ presto per stabilire con certezza i quantitativi. Nel 2019, la filiera ha raccolto quasi 2 milioni di quintali di uve e rivendicato 1,34 milioni di ettolitri (di cui lโ€™11% a Doc Sangiovese e lโ€™80% a Igt Rubicone) su 13.800 ettari. Primissime stime consortili per questo 2020 danno un possibile incremento generale nei volumi di dieci punti percentuali.

Lโ€™areale delle Dop Lambrusco, che saranno presto riunite in un super-consorzio, prevede volumi compresi tra 2,1 e 2,3 milioni di ettolitri. Il direttore Giacomo Savorini illustra il quadro: โ€œNelle fasi di germogliamento a marzo e aprile abbiamo registrato siccitร , cosรฌ come a maggio; invece, giugno รจ stato molto piovoso. Tranne una presenza del mal dellโ€™esca superiore agli altri anni, la situazione รจ molto positiva. Se ci saranno ancora questi sbalzi termici avremo un ottimo prodottoโ€. Per ora, nessuna decisione su possibili blocage o riserve vendemmiali. I produttori stimano un distacco delle uve per questo celebre rosso a partire dal 25 agosto.

Marche

Verdicchio Jesi - le vigne

Dopo aver raccolto quasi 320 mila quintali di uve nel 2019 (annata povera nei volumi), lโ€™Istituto marchigiano tutela vini (Imt) prevede di riavvicinarsi alle quantitร  del 2018. Nel frattempo, lโ€™ente di tutela sta ipotizzando la misura dello stoccaggio per il solo Verdicchio dei Castelli di Jesi, pari a 14 ettolitri per ogni ettaro di vigneto โ€œin modo da scongiurare pericolosi surplus di mercato che inciderebbero negativamente sui prezziโ€, fa sapere Alberto Mazzoni, che dirige lโ€™Imt dal 1999. La Regione Marche, in particolare, ha stanziato 2 milioni di euro tra Doc e Igt per lo stoccaggio dei vini invenduti. Per le aziende, in pratica, ci sono 24 euro allโ€™anno per ogni ettolitro di vino Doc stoccato (minimo 50 ettolitri). Il mercato รจ in โ€œlento recupero anche se la ripresaโ€ sottolinea il direttore dellโ€™Imt โ€œnon sarร  rapida ma dobbiamo essere bravi a saper cogliere i cambiamenti in attoโ€. Tra i vigneti, lo stato fitosanitario รจ ottimale: โ€œStimiamo una gran bella annata per la qualitร , paragonabile addirittura al 2010. Sarร  una vendemmia tradizionale, nel senso cheโ€ conclude โ€œfinalmente si registrano di nuovo delle importanti escursioni termiche, fondamentali per caratterizzare i nostri autoctoni, dalla Lacrima di Morro dโ€™Alba al Falerio fino al Verdicchioโ€. Il taglio dei primi grappoli? Si partirร  poco prima di Ferragosto.

Ok Mipaaf a decreto riduzione rese

Arriva quasi alla scadenza dei termini utili (31 luglio) il Decreto applicativo del Mipaaf che, sulla base dellโ€™articolo 223 del Dl Rilancio, stanzia 100 milioni per le aziende vitivinicole italiane che sceglieranno volontariamente di contenere la quantitร  delle produzioni relative alla vendemmia 2020 e di migliorare la qualitร  dei vini Dop e Igp. Disposto a seguito della crisi economica scatenata dalla pandemia da Covid-19, il decreto fissa tre fasce di aiuti. Sono tre gli importi massimi per ettaro a seconda dei vini che si intendono ridurre. Il produttore dovrร  tagliare la produzione di almeno il 15% calcolato sulla media quinquennale, a esclusione dellโ€™annata piรน abbondante e di quella piรน scarsa.

Tetti massimi per ettaro

  • 500 euro per le uve destinate a vini Igt
  • 800 euro per le uve destinate a vini Doc
  • 1.100 euro per le uve destinate a Docg

a cura di Gianluca Atzeni

Articolo uscito sul numero di Tre Bicchieri del 23 luglio

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