mercati internazionali

Rallenta la corsa del vino italiano fuori dall'Europa: il giugno nero fa calare l'export

Esportati 4,7 milioni di ettolitri (+6,3%) per 2,1 miliardi di euro (+4,7%). I dati dellโ€™Osservatorio Unione Italiana Vini e Vinitaly

  • 30 Agosto, 2024

Ancora una frenata per il vino italiano fuori dalle porte dell’Ue, ma di certo non drammatica per la corsa del nettare nostrano nel rally del 2024. Perchรฉ lโ€™export nei Paesi terzi nel primo semestre dell’anno si mantiene ancora in terreno positivo. A rilevarlo รจ l’Osservatorio Uiv-Vinitaly che ha elaborato gli ultimi dati export ufficiali relativi ai top 12 Paesi della domanda. Tra gennaio e giugno di quest’anno, gli ettolitri di vino italiano esportati nei paesi extra Ue sono arrivati infatti a 4,7 milioni. Una quota che, insieme a un consuntivo dei sei mesi a 2,1 miliardi di euro, conferma un rallentamento della corsa verso nuovi mercati ma evidenzia anche come la piazza estera sia la vera locomotiva del mercato del vino italiano, a fronte di una domanda comunitaria sin qui sensibilmente piรน fredda.

Un giugno nero

A far rallentare le spedizioni un giugno molto negativo che ha fatto segnare un -10% in termini di volume e un -7% in termini di valore a causa della variazione tendenziale per sparkling e imbottigliati fermi e frizzanti, con un -13,5% nelle quantitร  per questi ultimi. Un risultato tutt’altro che inaspettato, date le vecchie previsioni dell’Osservatorio Uiv. In particolare, rispetto ai primi 5 mesi 2024, il totale volume del semestre รจ passato da +10% di maggio a +6,3% di metร  anno, mentre a valore passa da +7,3% a +4,7%.

รˆ bene infatti ricordare che lo scorso marzoย  le vendite vitivinicole all’estero avevano subito una battuta d’arresto, con i principali mercati di riferimento a segno meno, come Germania, Regno Unito, Svizzera e Francia, ma con un exploit della Federazione russa in attesa dell’effetto accise che aveva garantito l’incremento dei volumi esportati. Una corsa anticipata alle scorte, che รจ valsa da salvagente per i primi tre mesi dell’anno ma interrotta, come era da aspettarsi, dai nuovi dazi del 20% applicati da agosto sullโ€™import di vino da Paesi percepiti ostili, tra cui Stati Uniti e Paesi europei.

Sรผdtiroler Sekt Alto Adige metodo classico - foto assoc. spumanti alto adige

Spumanti in contrazioneย 

Colpa dell’arretramento nell’ultimo mese in tutti i top 12 Paesi della domanda extra-Ue, ad eccezione di Sud-Corea, Messico e Australia, degli ordini di vini in bottiglia fermi e frizzanti tricolore, che chiudono cosรฌ il semestre dimezzando la crescita volumica registrata appena 30 giorni prima (+4,4% rispetto a +8,5%), con i valori che da +6% scendono a +3,5%. In contrazione, ma meno marcato, il trend sin qui molto positivo degli spumanti, con volumi esportati che passano da +18% a +14,5%, con i valori da +12,3% a +9,3%. Il prezzo medio complessivo del semestre si attesta su un tendenziale di -1,5%.

Oltre ai prevedibili acquisti in picchiata di Russia (-25%) e Giappone (-10%), a giugno l’Osservatorio rileva performance a volume in rallentamento in particolare per Regno Unito (-15%), Svizzera (-12%), Canada (-18%) e Cina (-12,5%). Segnali di stanchezza anche dagli Usa (-4,8%, con +1% a valore), che restano positivi pur con una crescita sostenuta dagli spumanti ma meno evidente (da +4,5% di maggio a +2,9% di giugno). Oltreoceano si รจ infatti accentuata la forbice tra la domanda di imbottigliati fermi e frizzanti (-9% a volume il tendenziale del mese di giugno) e quella relativa agli sparkling (+5%).

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