La Guida Vini dโItalia compie 37 anni. Nellโera della comunicazione digitale 37 anni equivalgono ad alcune ere geologiche: parlare dellโautunno del 1987 quando fu presentata a Firenze la prima edizione, quella del 1988, quella dalla copertina color verde bottiglia, dallo strano formato fuori misura e dalla grafica elegantissima e – per lโepoca โ rivoluzionaria, รจ praticamente un salto quantico. Si trattava di una guida che parlava dei grandi e dei grandissimi vini in unโItalia che stava tentando di uscire โ e con fatica โ da un periodo buio il cui il fondo fu toccato con lo scandalo del metanolo del 1986 e che aveva profondamente minato la credibilitร del Bel Paese nel mondo.
Oggi lo scenario รจ tuttโaltro, e al netto di guerre, lotte commerciali e barriere doganali, lโItalia del vino รจ un player fondamentale a livello internazionale. Siamo il Paese della biodiversitร e in un mondo (anche enologico) ormai globalizzato e focalizzato su una dozzina di varietร โinternazionaliโ tutto ciรฒ esercita un fascino irresistibile sui consumatori di tutti i continenti.
ยฉ Francesco Vignali Photography
Da questa edizione la guida risulta rinnovata nella grafica, molto piรน leggibile, sempre attenta alla valorizzazione delle nuove realtร di qualitร , puntuale nel segnalare chi lavora nel rispetto dellโambiente, le piccole aziende come i grandi marchi di rinomanza internazionale, dai piccoli artigiani della vigna e della cantina alle grandi cooperative: la filosofia della nostra Guida dei Vini in questi anni non รจ cambiata.
Il livello medio della produzione italiana, in ogni regione, รจ in crescita. Le degustazioni finali di Vini d’Italia – dove sono stati coinvolti 2300 vini โ hanno dato lo spettacolare risultato di 498 vini premiati con i Tre Bicchieri. Con oltre 1800 vini che si classificano a pochissima distanza dai premiati, e nel caso di molte aziende (viene premiato un solo vino per cantina) valgono tanto quanto quello sul podio.
Ci sono poi i Tre Bicchieri Verdi, da aziende certificate biologiche o biodinamiche, che sono 174, ormai il 35% del totale: percentuale impensabile fino a pochi anni fa.
Proprio dei risultati sostenibili ottenuti fin qua e di quelli ancora da raggiungere si รจ parlato nel convegno โIl futuro del vino tra algoritmo e cambiamento climaticoโ, che ha aperto la giornata dedicata alla premiazione dei Tre Bicchieri della guida al Teatro Brancaccio di Roma.
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โNon bisogna aver paura del progressoโ ha detto nel suo intervento Renato Brunetta, presidente del Cnel dal palco โIn Inghilterra, nei primi decenni dellโ800 i luddisti si aggiravano per le campagne per distruggere i telai meccanici, temendo che quelli distruggessero il loro lavoro. Ma sappiamo tutti come finรฌ: ci furono tre rivoluzioni industriali, aumentรฒ la produzione, il benessere e anche lโoccupazione. Oggi anche il vino sta vivendo la sua rivoluzione. Di fronte ai cambiamenti climatici รจ sempre piรน difficile avere lโanno, che io definisco, della sincronizzazione, ovvero quello in cui va tutto bene. Quindi, la viticoltura รจ destinata a soccombere? No, perchรฉ lโuomo guarda al progresso. Da qui lโimportanza che la transizione digitale potrร avere nei prossimi anni per costruire nuove annate straordinarie. Unica condizioneโ ha concluso lโex ministro e produttore di vino โmischiare lโintelligenza artificiale a quella umanaโ.
In attesa che la tecnologia applicata al vino trovi nuove soluzioni, Silvia Puca, matematica e project manager Eumetsat Hydrology Saf per la Protezione Civile ha parlato degli effetti dei cambiamenti climatici sulla viticoltura: โAl momentoโ ha detto โi modelli previsionali rilevano come ci siano le condizioni per una probabile siccitร . Ed eventuali piogge nel breve termine senzโaltro non basteranno a recuperare questa anomaliaโ.
Da qui lโimportanza di โfare la cosa giusta nel posto giusto al momento giustoโ, come ha ricordato Andrea Gasparri del dipartimento di Ingegneria civile dellโUniversitร Roma Tre โรจ questaโ ha aggiunto โla vera definizione di agricoltura di precisioneโ.
Allargando il campo al lavoro che avviene dopo quello in vigna e in cantina, lโintelligenza artificiale ha giร le sue prime applicazioni pratiche, come ha sottolineato Daniele Nardi del dipartimento di Ingegneria informatica dellโUniversitร Sapienza di Roma: โPensiamo alle piccole cantine che giร oggi possono utilizzare ChatGpt per tradurre la descrizione di un vino per lโestero o usare lโAI per profilare i propri clientiโ.
Tornando al tema della sostenibilitร , il presidente del Gambero Rosso Paolo Cuccia ha ricordato come oggi il vino sia allโavanguardia non solo nellโattenzione allโambiente, ma anche agli aspetti economici e sociali. โMaโ ha concluso โtorneremo a parlarne al prossimo Global Summit del Gambero Rosso che si svolgerร il 31 gennaio a Torinoโ.
Infine, un ringraziamento a tutti i produttori da parte dell’amministratore delegato del Gambero Rosso Carlo Spallanzani: โNonostante la tecnologia dia una grossa mano, sono i gesti antichi a fare il vino e i gesti antichi sono sempre molto faticosi. Il lavoro di chi lavora in vigna permette di assaggiare un prodotto che, a mio avviso, esce dal contesto del prodotto alimentare per entrare in un contesto antropologico, che รจ tutta unโaltra cosaโ.
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Il modo migliore per capire la filosofia dei nostri degustatori รจ dare un’occhiata ai Premi Speciali dell’anno, dove figuranoย fianco a fianco piccole produzioni artigianali vinificate in anfora e prestigiosi best-seller sul mercato internazionale.
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