Un grande Franciacorta è la migliore Bollicina dell'Anno premiata con i Tre Bicchieri da Gambero Rosso

3 Gen 2024, 14:56 | a cura di
Il Premio Speciale Bollicina dell'Anno per la guida Vini d'Italia quest'anno è stato assegnato a un Franciacorta. Ecco qual è.

La Bollicina dell'Anno per la guida Vini d'Italia 2024 di Gambero Rosso

Il premio Bollicina dell’Anno quest'anno ci conduce a Erbusco – una delle unità vocazionali più pregiate della Franciacorta – e rappresenta plasticamente una discreta serie di temi attualissimi. Intanto si tratta di un Dosaggio Zero, tendenza che ritroviamo sempre più forte tanto nelle bollicine d’Oltralpe quanto nei grandi territori del Metodo Classico nostrani. Si tratta di un Millesimo 2016, annata che continua a scrivere pagine importanti anche sul versante delle bollicine in tema di freschezza e carattere vibrante, cifra che ritroviamo esaltata in un registro di straordinaria pulizia e definizione aromatica, troviamo padronanza tecnica ma anche complessità gustativa. In breve, vi proponiamo un grande esempio di Franciacorta, contemporaneo nello stile e proposto, tra l’altro, a un prezzo più che ragionevole dalla famiglia Gatti che lo produce. Con questi presupposti ce la possiamo giocare a viso aperto anche in Champions League.

BOLLICINA DELL'ANNO

Punteggio: 97/100
Franciacorta Millesimo Nature 2016 – Gatti

Dal 1986 la famiglia Gatti valorizza le uve della Franciacorta per la produzione di cuvée apprezzatissime tra gli amanti del Metodo Classico. Lorenzo e Paola Gatti, con il marito di Paola, Enzo Balzarini, curano oltre 20 ettari in biologico. Lo stile della casa si caratterizza per una distinta fragranza aromatica, pulizia e bevibilità. Ci ha stregato il Franciacorta Nature ‘16 (chardonnay con saldo di pinot nero), frutto di un grande millesimo per il distretto lombardo. Si apre su profumi fini e freschissimi, di buccia d’agrume e pesca bianca; la bocca regala una scossa di sapore, lo sviluppo è verticale grazie a un’acidità croccante, i richiami leggermente fumé e tostati, e di pietra focaia, arricchiscono il quadro aromatico. Il finale è puro, sfaccettato e lunghissimo.


I voti ai vini sono stati dati dai curatori della guida Vini d’Italia, Giuseppe Carrus, Gianni Fabrizio e Marco Sabellico e dai vicecuratori William Pregentelli e Lorenzo Ruggeri

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