Vino

Tagliare per sopravvivere. La formula anti-crisi dei Consorzi italiani

Horeca a rilento e futuro incerto: non resta che limitare i quantitativi di vino. E dallโ€™Alto Adige alla Toscana, dal Veneto allโ€™Abruzzo, fino alla Sicilia, i consorzi di tutela ricorrono a misure come lo stoccaggio e lo stop ai nuovi impianti. Intanto, il Mipaaf ha quasi pronto il decreto sulla riduzione volontaria delle rese che vale 100 milioni di euro

  • 29 Giugno, 2020

Le grandi Dop: โ€œPronti a tagliare le produzioniโ€

Se il mercato chiede meno vino, le grandi denominazioni si adeguano. Soluzione amara, dolorosa, ma necessaria, che molti non avrebbero preso senza aver visto e vissuto sulla propria pelle gli effetti di una crisi economica come quella indotta dalla pandemia da Coronavirus.

Le parole dโ€™ordine per le imprese sono adeguamento e prudenza. Adeguamento alle nuove condizioni, a una congiuntura complessa il cui futuro รจ molto incerto; prudenza nei confronti delle aspettative di vendita e di quanto vino saranno capaci di assorbire i canali di commercializzazione, in primis lโ€™Horeca che a oggi viaggia molto a rilento nonostante le riaperture. Qualche mese fa, appena il Covid-19 si stava diffondendo e i governi emanavano i primi provvedimenti di blocco degli spostamenti e fermo delle attivitร , le contromosse possibili i consorzi di tutela italiani le avevano giร  intraviste. Ora, quegli interventi ipotizzati sono realtร .

La maggior parte delle associazioni delle imprese vitivinicole ha messo mano alle regole produttive: blocco degli impianti, stoccaggio, tempi dilazionati per lโ€™immissione in commercio e, soprattutto, riduzione delle rese. xe88

Riduzione delle rese e aiuti ai produttori. Il decreto Mipaaf

Una scelta, quella di tagliare leย produzioni, che viaggia in parallelo con la misura che il Mipaaf sta predisponendo in un apposito Decreto attuativo del Dl Rilancio del 20 maggio scorso: la riduzione volontaria della produzione di uve per Dop e Igp, con cui si prova a contenere lโ€™aumento degli stock di invenduto ed eventuali ripercussioni negative sul livello dei prezzi, con una vendemmia che si appresta a riempire botti e serbatoi tra luglio e agosto.

Il provvedimento sulla riduzione volontaria delle rese รจ in fase di elaborazione. Regioni e associazioni di categoria hanno avviato il confronto con Via XX Settembre che, per questa misura, ha a disposizione 100 milioni di euro attraverso il Dl Rilancio. La Conferenza Stato-Regioni dovrebbe approvare, entro il 10 luglio, il testo definitivo che consentirร  ai produttori di vino Dop e Igp di chiedere un aiuto a fronte dellโ€™impegno a ridurre di almeno il 15% la produzione nellโ€™intera superficie vitata aziendale a Dop e Igp, rispetto a quella media degli ultimi cinque anni, secondo il fascicolo aziendale.

La bozza di testo che il Mipaaf sta discutendo con sindacati e Regioni, e che Tre Bicchieri ha potuto visionare, prevede aiuti ai produttori per 400 euro ettaro nel caso delle Igt, da 600 a 700 euro per le Doc e da 800 a 900 euro per le Docg. Intanto, da Soave ad Asti, dallโ€™Abruzzo allโ€™Alto Adige, passando per il Chianti e la Valpolicella, รจ chiaro a tutti che lโ€™imperativo sarร  il contenimento dei volumi. Come si stanno organizzando, allora, le grandi Dop dello Stivale?

Consorzio dellโ€™Asti

In questo viaggio tra i territori delle piรน importanti Dop italiane, partiamo dal Piemonte e da una delle denominazioni che sta cercando di risalire la china, dopo un decennio movimentato, anche con lโ€™aiuto di nuove figure come il neo direttore Giacomo Pondini (ex Brunello). Il vice presidente del Consorzio dellโ€™Asti, Stefano Ricagno, parla di situazione di mercato โ€œin equilibrio rispetto al 2019, sia sul fronte degli imbottigliamenti sia su quello delle vendite. Il segnale non รจ drammatico ma resta la grande incognita di un nuovo lockdownโ€. La Docg ha vissuto forti riduzioni di rese negli anni scorsi: basta ricordare i 72 quintali per ettaro del 2016. โ€œLo scorso anno siamo andati a 90 quintaliโ€ aggiunge โ€œe valuteremo nelle prossime settimane lโ€™opportunitร  di scendere ulteriormente di 5 quintali per ettaro. E, come facciamo da dieci anni, resterร  attiva la riserva, da decidere tra 5 e 15 quintaliโ€. Niente distillazione di crisi con fondi regionali per il Consorzio, ma sarร  valutato lo stoccaggio dei mosti (con fondi regionali o nazionali) per circa 50 mila quintali. โ€œIl nostro rilancio passa da una nuova comunicazione sul nostro territorio e i suoi grandi viniโ€, conclude Ricagno.

Il Consorzio di Tutela Barolo Barbaresco Alba Langhe e Dogliani

Per il re e per il principe dei vini piemontesi, Barolo e Barbaresco, dopo il blocco triennale dei nuovi impianti deciso un anno fa, il consorzio presieduto da Matteo Ascheri ha rafforzato le misure a tutela introducendo, per la campagna 2020, una riserva vendemmiale del 10%. In base allโ€™andamento del mercato, si deciderร  come destinare la riserva entro la prima data utile per lโ€™immissione al consumo dei due vini (rispettivamente 1 gennaio 2024 e 1 gennaio 2023). Per tutte le dieci Dop tutelate dal Consorzio, che nel 2019 ha raccolto 650 mila quintali di uve, scatterร  anche la modifica della destinazione degli esuberi di produzione non destinati alle Dop (tranne Dogliani e Verduno Pelaverga): la resa verrร  ridotta dal 20% al 5%, con un 15% obbligatoriamente destinato a usi alternativi, come la distillazione. Dal mercato si punta a eliminare circa 70 mila ettolitri.

Consorzio vini Alto Adige

Lโ€™assemblea generale del Consorzio vini Alto Adige, con oltre il 70% dei voti a favore, ha approvato la proposta di abbassare le rese a partire dallโ€™annata 2020 di una percentuale compresa tra 15% e 30% a seconda del vitigno considerato. Il direttore Eduard Bernhart spiega il senso di questa decisione: โ€œDa un lato, le cantine scelgono di ottenere vini di maggiore qualitร  come giร  fanno moltissime cantine, dallโ€™altro, ci attendiamo di poter dare respiro a tutte quelle realtร  che a causa del Covid-19 hanno registrato un importante calo del mercatoโ€. La filiera ha sofferto molto gli effetti del blocco del turismo, considerando che un terzo delle vendite di tutta la Doc รจ realizzato nella sola provincia di Bolzano, il 40% passa per il resto dellโ€™Italia e un altro 30% viene esportato. โ€œNon abbiamo atteso i sussidi stataliโ€, aggiunge Bernhart, ricordando che per le aziende altoatesine la distillazione di crisi รจ unโ€™ipotesi impraticabile e che anche i 100 milioni in arrivo col decreto Mipaaf sono poco allettanti. โ€œSarร  importante, per il futuro, fare una buona comunicazioneโ€ conclude โ€œanche sfruttando meglio i nuovi canali online sia per il B2B sia per il B2Cโ€.

Consorzio di tutela del Soave

Riequilibrare i volumi e preservare il reddito delle imprese sono i due elementi principali della strategia condivisa dallโ€™assemblea dei soci del Consorzio tutela Soave che, alla luce di un raccolto che si preannuncia positivo, hanno prudentemente scelto di diminuire le rese per la vendemmia 2020, passando da 150 qli/ettaro per la Doc a 130 qli/ettaro (-13%) e da 140 qli/ettaro a 130 qli/ettaro (-7%) per la zona Classica e dei Colli Scaligeri. Le deroghe a questa decisione verranno date alle aziende che negli ultimi due anni non hanno caricato il Soave oltre il limite previsto senza superi. Per le aziende biologiche certificate, invece, il limite rimane a 140 qli/ettaro: โ€œLo facciamo per dare un forte segnale a favore della sostenibilitร  in vignetoโ€, fa sapere il consorzio presieduto da Sandro Gini, che aggiunge: โ€œVogliamo tutelare le aziende del territorio e al contempo non creare tensione sul mercato, se il prodotto non sarร  sufficiente a soddisfare le richieste nel 2021โ€.

Consorzio tutela vini Valpolicella

In Valpolicella, lโ€™hanno chiamata โ€œricetta anti Covidโ€ ed รจ stata largamente condivisa dalla filiera con lโ€™obiettivo, come sottolinea Andrea Sartori, presidente del Consorzio Valpolicella, di โ€œevitare speculazioni al ribasso sui prezzi della Docโ€. Nel dettaglio, per il prossimo raccolto le rese dei vigneti vengono ridotte da 120 a 100 quintali per ettaro, con una cernita dellโ€™uva destinata allโ€™appassimento di Amarone e Recioto pari al 45%; inoltre, si prevede il blocco totale e senza deroghe degli impianti per altri 2 anni. โ€œCerchiamo di dare risposta a una situazione decisamente anomalaโ€ rileva il direttore Olga Bussinello โ€œche ci chiederร  di fare i conti col mercato nel medio termine e col contingentamento di un vigneto cresciuto del 26% in dieci anniโ€. E questo รจ molto importante per una Dop che dallโ€™estero ottiene il 75% dei 600 milioni di euro di fatturato (di cui 360 dal solo Amarone). Nel 2019, le vendite di questo grande rosso sono cresciute del 6,8% in Italia e del 4% allโ€™estero. โ€œSe guardiamo agli imbottigliamenti nella prima parte dellโ€™anno il trend รจ simile al 2019. A febbraio cโ€™รจ stato un effetto scorte dallโ€™estero; ad aprile si รจ imbottigliato di piรน per liberare i vasi vinari. Insomma, รจ riduttivo giudicare da questi dati. Vedremo cosa avverrร  tra luglio e settembre. In ogni casoโ€ osserva Bussinello โ€œi mercati principali come Stati Uniti e Germania sono ancora fermi, a causa del segmento Horeca. E la nostra decisione di tagliare le rese vuole tenere in tensione il prezzo medio, in considerazione del minore assorbimento sui mercati che senza dubbio รจ attesoโ€.

Il futuro della grande Doc veronese, a cui vendemmia verde e distillazione non interessano, รจ legato a una comunicazione mirata: โ€œCon 2 mila ettari su 8.200 sostenibili e tanti produttori che stanno abbracciando questa filosofiaโ€ conclude il direttore โ€œdovremo puntare anche a un marketing intelligente e mirato ai consumatori del futuroโ€.

Consorzio delle Venezie

La grande Doc del Triveneto ha adottato le sue decisioni per il 2020, prevedendo una resa per ettaro a 18 tonnellate e una resa certificabile a 15 t/ha. Il gruppo dei produttori guidato da Albino Armani ha stabilito anche lo stoccaggio amministrativo per i vini atti a Pinot grigio da uve eccedenti le 13 tonnellate/ettaro fino al massimo di 18 t/ha; inoltre, ha escluso da queste misure le uve certificate a biologico e ha stabilito lo sblocco di tutto o di parte dei volumi dal 1 marzo 2021. Il mercato del Pinot grigio, che ha trovato nella Gdo un grande alleato nel periodo di lockdown, finora รจ stabile โ€œfrutto di un trend consolidato nei mesi scorsiโ€, ha detto il presidente Armani. La raccolta 2020 รจ prevista in calo del 15%. Un segno non negativo, considerata la necessitร  di mantenere in equilibrio la domanda e lโ€™offerta internazionale.

Paesaggio del Conegliano Valdobbiadene Prosecco, patrimonio dell'umanitร  Unesco

Consorzio di tutela del Conegliano Valdobbiadene Prosecco superiore Docg

Si avvicina anche per il Conegliano Valdobbiadene Prosecco superiore Docg il momento delle decisioni. Allโ€™assemblea del 30 giugno, il Cda presieduto da Innocente Nardi รจ orientato a proporre, da un lato, una riduzione di resa da 135 a 120 quintali per ettaro (poco oltre il 10%) e, dallโ€™altro lato, lo stoccaggio a seconda delle tipologie: nessuna misura per il Cartizze, dieci quintali/ettaro per Rive e biologici, venti quintali/ettaro per la Dop base. โ€œNon consideriamo appetibile la misura nazionale della riduzione delle reseโ€ dice Nardi che, grazie al Cirve (Centro Interdipartimentale per la Ricerca in Viticoltura ed Enologia), ha in mano unโ€™indagine sugli effetti del Covid-19 sulle imprese: โ€œTra aprile e maggio, piรน della metร  dei nostri associati ha segnalato una riduzione del fatturato di oltre il 50%. A giugno, si nota una ripresa positiva in Italia, anche se non siamo a livello del 2019, e cโ€™รจ una significativa ripresa in Europa, soprattutto Germania, Austria e Svizzera. Bene anche il blocco dei Paesi dellโ€™Est Europa. Ancora al palo Stati Uniti e Regno Unitoโ€. Nel complesso, il Prosecco superiore Docg dovrebbe perdere tra 10% e 15% da qui al 2021, considerato che lโ€™Horeca รจ il canale principale: โ€œNon sappiamo quale sarร  il futuro ma vogliamo essere prudentiโ€.

Consorzio di tutela del Prosecco Doc

Stefano Zanette, presidente della Doc Prosecco, e il direttore Luca Giavi, da tempo avevano insistito sulla necessitร  di dare equilibrio alla piรน grande Dop italiana. La crisi economica ha confermato lโ€™importanza di questa strategia. Per i produttori รจ confermato il blocco degli impianti atti a produrre Prosecco per i prossimi tre anni; le produzioni ottenute nei vigneti della Dop serviranno a produrre solo Prosecco ed eventuali esuberi saranno destinati a prodotti diversi dal vino; resta in piedi lo stoccaggio e da subito viene bloccata lโ€™intera produzione 2020 che verrร  in parte liberata a una data prefissata (14 dicembre 2020) e in parte rimarrร  vincolata e resa disponibile solo se il mercato lo richiederร .

panorama_Montalcino

Consorzio del vino Brunello di Montalcino

Da sempre il percorso di miglioramento qualitativo ha caratterizzato questa eccellenza italiana. E il Covid-19 non sembra scalfire i piani del distretto ilcinese. Lo spiega il presidente del Consorzio del Brunello di Montalcino, Fabrizio Bindocci, che ha fatto in tempo a festeggiare il suo evento-anteprima di febbraio poco prima del lockdown: โ€œI produttori hanno deciso anche questโ€™anno, come giร  accaduto altre volte, di abbassare da 8 mila a 7 mila kg per ettaro la resa in vigna. La scelta non รจ in relazione al Covid-19, bensรฌ con lโ€™obiettivo di raggiungere la massima qualitร  possibileโ€. Il mercato dei primi mesi 2020 รจ positivo anche grazie alla messa in commercio dellโ€™annata 2015 (considerata eccezionale): โ€œNon ci possiamo lamentareโ€ aggiunge Bindocci, soddisfatto anche perchรฉ โ€œa Montalcino si cominciano a rivedere i turisti italiani e stranieri, tedeschi in particolare. Un bel segnale che ci fa essere moderatamente ottimistiโ€. In vigna, poi, le uve sono โ€œbelle e sane, senza attacchi di peronospora e oidioโ€. E i provvedimenti del governo sulla vendemmia verde? โ€œNon sono di nostro interesseโ€.

Consorzio del Vino Chianti e Consorzio del Vino Chianti Classico

Il grande areale del Chianti ha vissuto lโ€™effetto lockdown con forte preoccupazione, considerando il contributo dellโ€™enoturismo ai ricavi delle cantine. E il calo delle vendite รจ stato allโ€™origine della decisione del Consorzio del Vino Chianti di ridurre la produzione del 20%: โ€œUna scelta indispensabile che ha provocato danni economiciโ€ rileva Giovanni Busi โ€œma che serve a mantenere in equilibrio la produzione e il mercatoโ€.

Nessun provvedimento di taglio obbligatorio delle produzioni per il Gallo Nero, Docg che viaggia su rese medie giร  basse, a 60 quintali ettaro: โ€œAbbiamo, invece, accolto con favore la misura del Governo che stanzia 100 milioni per la riduzione volontaria, speriamoโ€ dice a Tre bicchieri il presidente Giovanni Manetti โ€œche vi possa accedere il maggior numero di imprese e che la Regione Toscana preveda un aiuto ulterioreโ€. Da gennaio a giugno, gli imbottigliamenti del Chianti Classico (in assemblea il 9 luglio) segnano un -14%. โ€œMarzo, aprile e maggio sono stati difficili, ma in questo mese di giugnoโ€ conclude โ€œnotiamo segnali di ripresa che dobbiamo saper intercettareโ€.

Consorzio di tutela vini dโ€™Abruzzo

I Vini dโ€™Abruzzo (Montepulciano in testa) sono in mezzo al guado. Il Consorzio guidato da Valentino di Campli non ha ancora preso una decisione ma con buona probabilitร  andrร  ad allinearsi agli altri big italiani: โ€œLโ€™assemblea di martedรฌ 30 giugno valuterร  di diminuire le produzioni e sarebbe questa una prima volta per il sistema Abruzzo. Il nostro mercato ha registrato un calo in Horeca e un recupero in Gdo. Nel primo trimestre, siamo cresciuti oltre il 10% dopo un anno giร  positivo; aprile e maggio sono andati meno bene. Finora siamo in linea col 2019, anche se le proiezioni di fine anno segnano un caloโ€. Da valutare ancora lโ€™adesione alla misure nazionali come distillazione e vendemmia verde. Si attende di conoscere se la Regione metterร  contributi propri. โ€œIn ogni modoโ€ secondo Di Campli โ€œnon bisognerร  togliere in futuro risorse alla comunicazione: elemento fondamentale per il consolidamento e lo sviluppo nei mercati. In questo senso, per le piccole che stanno soffrendo di piรน, sfruttare la forza aggregatrice di un consorzio potrebbe essere una soluzioneโ€

Vigneto con etna all'orizzonte.

Consorzio di Tutela Vini Sicilia Doc e Consorzio di Tutela dei Vini dell’Etna Catania.

La grande Dop isolana presieduta da Antonio Rallo non ha ancora messo all’ordine del giorno il tema del taglio delle produzioni. Mentre l’Etna si potrebbe muovere presto: il Cda del consorzio presieduto da Antonio Benanti ha deciso di proporre al voto della prossima assemblea di luglio una riduzione della resa 2020 del 22% per i rossi (a 70 quintali/ ettaro): โ€œVogliamo sostenere i prezzi dell’uva ed evitare di generare asimmetrie nelle giacenzeโ€. Al voto anche l’ipotesi di stop di 3 anni ai nuovi impianti a Doc dal 2021.

Il commento della Federdoc

โ€œTagliare le rese รจ una scelta difficile, perchรฉ significa tagliare unโ€™ipotetica redditivitร  ma tale decisione รจ fatta per garantire la sostenibilitร  della filieraโ€, commenta Riccardo Ricci Curbastro, presidente di Federdoc, lโ€™associazione che raggruppa i consorzi delle denominazioni italiane. โ€œMisure strategiche di contenimento come il blocco degli impianti e il controllo delle produzioniโ€ aggiunge โ€œsono in mano ai Consorzi delle Dop italiane da pochi anni. Ma, gradualmente, tutte le associazioni stanno prendendo confidenza con la loro utilitร . E oggi che ci sono a disposizione dati puntuali e giornalieri, grazie ai moderni sistemi di cui dispongono gli organismi di certificazione, i Consorzi sono capaci di programmare il proprio futuroโ€. Secondo la Federdoc, i provvedimenti di riduzione della produzione annunciati da molti in vista della prossima campagna โ€œrappresentano un grande segnale di maturitร  e senso di responsabilitร  da parte del mondo del vino italiano. E questo lo รจ ancora di piรนโ€ chiosa il presidente Ricci Curbastro โ€œin un momento complicatissimo come questo. Mi auguro che i provvedimenti del governo possano dare un aiuto economico. Lโ€™obiettivo รจ spendere rapidamente le risorse a disposizione ed evitare rischi per lโ€™anello piรน in pericolo della filiera: i viticoltoriโ€.

a cura di Gianluca Atzeni

Articolo uscito sul numero di Tre Bicchieri del 25 giugno

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