Tavolo del vino al lavoro per rilanciare il settore. Con quali misure?

3 Mag 2021, 15:10 | a cura di
Nel primo incontro con Centinaio si รจ discusso soprattutto di interventi straordinari per ripartire e della sinergia con la ristorazione. Unitร  di intenti su liquiditร  alle aziende, stoccaggio e promozione, ma la filiera si spacca sulla distillazione: farla o no? Ecco i favorevoli e i contrari

Tante volte invocato, il Tavolo del vino si รจ finalmente riunito per un confronto tra le principali sigle di settore e il sottosegretario alle Politiche agricole alimentari e forestali Gian Marco Centinaio. Lโ€™obiettivo? Discutere delle principali misure a favore del vino da adottare per superare la crisi legata alla pandemia: sbagliare destinazione sarebbe un vero boomerang. Ne รจ venuta fuori una netta convergenza sulla necessitร  di risollevare il settore e dare liquiditร  alle imprese che hanno sofferto della chiusura del canale Horeca, attingendo al fondo filiere, cosรฌ come sul bisogno di spingere sulla promozione. Ma rimangono alcune divergenze, soprattutto sul tema distillazione.

Dal canto suo, Centinaio ha esplicitato che, in attesa di poter rilanciare con nuovi progetti (anche legati allโ€™enoturismo e alla sostenibilitร ), per il momento si concentrerร  sulla risoluzione dei problemi contingenti e con interventi che riguardano tre macrosettori: โ€œaiuti alle imprese, promozione in Italia e all'estero, semplificazione e sburocratizzazione. Quanto primaโ€ ha concluso โ€œconto di aggiornare questo tavolo su misure e progetti. รˆ il momento di tirarsi su le maniche e lavorare per dare al settore delle risposte nel piรน breve tempo possibileโ€.

Fondo filiere: la sinergia vino-ristorazione

Al centro del confronto cโ€™รจ la destinazione del fondo filiere agricole in crisi di 300 milioni di euro inserito nel dl Sostegni. Nessun dubbio per Unione Italiana Vini, secondo cui le risorse dovrebbero essere destinate al rafforzamento del contributo a fondo perduto, allโ€™esonero dal versamento dei contributi previdenziali e assistenziali anche per il 2021, allo stoccaggio (passando da 10 milioni a 20 milioni di euro) e alla sospensione dei pagamenti delle imposte e del versamento dellโ€™iva sui crediti commerciali incagliati. A proposito di questo ultimo punto, infatti, lโ€™associazione ha calcolato che i crediti delle cantine non incassati dal canale Horeca ammonterebbero nellโ€™ultimo anno a 500 milioni di euro, di cui il 10% inesigibile, in quanto ascrivibile a esercizi che non apriranno piรน a seguito della pandemia. Come a dire, se affonda la ristorazione, affonda anche il vino.

Lo sa bene anche Federvini che nel suo intervento ha ribadito che โ€œil settore del vino ha bisogno di vedere ripartire in sicurezza il canale Horeca e in generale il settore dellโ€™ospitalitร . Sono i nostri primi alleatiโ€ ha detto il presidente Sandro Boscaini โ€œsono un canale importantissimo per i consumi di vino: non cโ€™รจ una ricetta magica da proporre ma occorre agire con urgenza sia sul fronte finanziario per delle energiche iniezioni di liquiditร , sia sul fronte fiscale per alleggerire tutte le situazioni critiche in particolare sul fronte dei creditiโ€.

Il nodo distillazione. Chi รจ a favore

Se su legame vino-ristorazione e sulla necessitร  di liquiditร  sono tutti dโ€™accordo, rimane una diversitร  di vedute sul tema distillazione. Per Alleanza Cooperative, infatti, le prioritร  presentate al Tavolo vino, oltre allo stoccaggio, (con dotazione finanziaria piรน adeguata rispetto a quelle dello scorso anno), รจ una distillazione di crisi, che coinvolga solo i vini Dop e Igp e che sia praticata con prezzi congrui, al fine di poter esaudire un maggior numero di richieste.

โ€œBisogna puntare su interventi quali lo stoccaggio e la distillazione volontaria di crisi per dare risposte immediate al comparto" รจ il parere del presidenteย Copagri Franco Verrascina "questโ€™ultimo strumento, perรฒ, che non senza qualche difficoltร  ha da poco iniziato a essere applicato a macchia di leopardo sullโ€™intero territorio nazionale, va reso piรน agevole dal punto di vista normativo e va al contempo attualizzato, andando in particolare a individuare un prezzo adeguato al mercato che non vada a ledere la redditivitร  delle impreseโ€.ย 

Stessa posizione per Assoenologi che propone di adottare lo strumento della distillazione volontaria di crisi, dedicata esclusivamente ai vini Doc e Igt. โ€œDallโ€™analisi sulle giacenze di vinoโ€ ha spiegato il presidente Riccardo Cotarella โ€œsi evidenzia un aumento che in alcune regioni, rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, arriva a toccare anche il 10-11%. La distillazione volontaria รจ, quindi, dettata anche dalla necessitร  di prepararsi per l'imminente raccolto 2021 e per far fronte alla mancanza del canale di distribuzione Horecaโ€. Possibilista Federdoc: โ€œDi fronte a una malattia che non conosciamo non so quale sia la misura giustaโ€ ha detto il presidente Riccardo Ricci Curbastro โ€œma probabilmente un cocktail รจ preferibile. Fuor di perifrasi, tutte le misure - distillazione compresa - possono essere utili, tenendo perรฒ presente che le risorse sono limitateโ€.

I contrari: โ€œDistillazione? Un attentato al valore delle nostre produzioniโ€

Di tuttโ€™altro avviso Unione Italiana Vini: โ€œIl settore deve ripartire da liquiditร  e promozioneโ€ ha detto forte e chiaro il presidente Abbona โ€œmentre pensiamo che la distillazione non sia adatta a questo particolare momentoโ€. I motivi sono presto spiegati: da una parte un quadro delle giacenze che mostra sรฌ, un aumento delle scorte dei vini del 3,6% rispetto allo stesso periodo del 2020, ma che apparirebbe in linea con lโ€™incremento produttivo della vendemmia 2020 rispetto allโ€™annata 2019. Cโ€™รจ, inoltre, da considerare un possibile calo produttivo come conseguenza delle gelate delle scorse settimane. E ultimo punto, ma non meno importante, la riapertura delle ristorazione sia in Italia, sia allโ€™estero che potrebbe avere interessanti risvolti per la ripresa del settore.

Sulla stessa lunghezza dโ€™onda Federvini: โ€œViste le premesseโ€ spiega Boscaini โ€œNon possiamo immaginare che la distillazione sia una delle misure prioritarie. Ma sgombriamo il campo da ogni equivoco: se in alcuni ambiti e per alcune situazioni specifiche a livello di Do e di Ig, quella รจ la soluzione che i produttori chiedono, incontrerร  anche il nostro sostegno. Tuttavia, non puรฒ essere una richiesta generalizzata per le Do e le Igt italiane a livello nazionale, altrimenti ancora una volta attentiamo al valore delle nostre produzioniโ€.

Rilancia Fivi: โ€œNon riteniamo che la distillazione sia una soluzione da prendere in considerazioneโ€ sono le parole della presidente Matilde Poggi โ€œper il vignaiolo indipendente sono preferibili le misure dello stoccaggio anche dei vini imbottigliati, e la misura della riduzione volontaria delle rese" (questa al momento non รจ prevista per il 2021; ndr).

Ocm Promozione: incrementare budget e Paesi

Tra i temi che mettono tutti dโ€™accordo cโ€™รจ, infine, quello della promozione: servono piรน fondi e piรน flessibilitร  per cogliere il rimbalzo dei consumi che arriverร  dai mercati che hanno giร  riaperto, come ricorda Cia: โ€œBisogna lavorare su misure piรน strutturali, ampliando e integrando le varie forme di promozione, come lโ€™Ocm vino previsto dalla Pac. Bisogna intercettare la ripresa dei consumi, che potrebbe arrivare prima su alcuni mercati internazionali come gli Usa, e investire sullโ€™export con sostegni alla commercializzazione e promozione allโ€™esteroโ€.

La flessibilitร  dovrร  riguardare sia i tempi, sia lโ€™ampliamento dei mercati di destinazione, sia i mezzi con particolare attenzione a quelli informatici. Unione Italiana Vini, inoltre, torna a chiedere un aumento dei fondi, da 100 a 150 milioni in un momento in cui molti mercati sono in piena ripartenza, e si intravedono nuovi spazi di azione. Alleanza Cooperative insiste sulla โ€œpossibilitร  di aprire anche a misure, nellโ€™ambito dellโ€™Ocm promozione, rivolte al mercato europeo, almeno in questa fase cosรฌ difficileโ€. Senza dimenticare: โ€œla necessitร  di realizzare una campagna di promozione di tipo istituzionale del vino italiano, al fine di rilanciarne i consumiโ€. Per Fivi bisognerebbe rivolgersi anche al mercato interno: โ€œPer sostenere il settore riteniamo che sarebbe utile una misura di promozione al consumo del vino italiano anche sul mercato italianoโ€.

a cura di Loredana Sottile

Questo articolo รจ tratto dal settimanale Tre Bicchieri del 29 aprile 2021 โ€“ Gambero Rosso

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