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Grandi classici

Il ristorante storico di Amalfi che stregò Salvatore Quasimodo con un soufflé al limone

La Caravella, nel cuore della Costiera, è stata la prima stella Michelin del Sud Italia nel 1966. Ed è ancora un posto incredibile

  • 15 Maggio, 2025

Nel cuore della splendida Amalfi a pochi passi dal Duomo, tra il blu del Tirreno e le pareti scoscese della Costiera, in una delle antiche stradine che raccontano secoli di storia marinara, si trova La Caravella, un posto storico che ha segnato un capitolo importante nella storia dell’enogastronomia italiana. Aperto nel 1959 da Franco Dipino, La Caravella non è solo un ristorante, bensì un’istituzione: basti pensare che nel 1966 fu il primo del Sud Italia a ottenere una stella Michelin.

Il ristorante storico di Amalfi prima stella Michelin del Sud Italia

Al timone oggi c’è il figlio di Franco, Antonio Dipino, chef patron dalla schiena diritta, custode di una solida tradizione e di una visione che mette al centro la qualità, l’identità territoriale e il rispetto per la materia prima. La sua cucina è il frutto di un dialogo continuo tra il passato e il presente: le ricette del passato vengono reinterpretate con tecnica e sensibilità contemporanea, senza mai perdere autenticità. Ma ciò che rende La Caravella davvero unica è l’ambiente in cui si trova, un antico magazzino del dodicesimo secolo destinato al deposito delle sete e i drappi della Repubblica Marinara di Amalfi. Dentro è una vera e propria galleria d’arte, con opere che spaziano dal Novecento italiano alle avanguardie contemporanee tra cui i famosi “ciucciarielli”, fino agli oggetti di antiquariato. Alle pareti si possono ammirare quadri, ceramiche e sculture di artisti campani e internazionali, la sala è curata nei dettagli e l’atmosfera è decisamente suggestiva.

Alla Caravella di Amalfi sono nati gli scialatielli

Insomma qui si compie una grande esperienza di ospitalità a 360 gradi, tra arte, storia e alta cucina. Un posto simbolico dove nei tanti decenni di onorata attività sono passati artisti e personaggi di fama internazionale; dove, altro primato, negli anni Settanta sono stati inventati gli scialatielli; dove infine il premio Nobel Salvatore Quasimodo definì il soufflé al limone di Amalfi “il sole nel piatto”. Tuttora da solo vale il viaggio, come lo vale tutto il resto della proposta.

Nel menu terra e di mare, due elementi imprescindibili nella cultura gastronomica locale. Ci sono la carta e diversi degustazione (inclusi quelli “naturista”, ossia total green, e gluten free) da 10 ma l’imperdibile è quello “dei 60 anni”, 10 portate che ne ripercorrono la storia servite nel salottino di Andy Warhol. La cantina, da intenditori e con pezzi rari, offre una vasta selezione di etichette regionali, nazionali e internazionali, con focus sui campani: la gestione è affidata a Tonino, un’enciclopedia vivente, memoria elefantiaca, grande tecnica di servizio e formidabile intuito sugli abbinamenti. In un panorama gastronomico sempre più standardizzato, insomma, La Caravella è uno di quei preziosi e rari esempi di coerenza e longevità, di dedizione familiare e rispetto per il territorio, uno dei grandi classici della nostra Penisola che hanno scritto la storia dell’alta cucina italiana nell’ultimo secolo.

La Caravella dal 1959 – Amalfi (SA) – via Matteo Camera, 12 – 089 871029 – ristorantelacaravella.it

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