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Oasi metropolitane

Mangiare all'aperto a Milano. 10 locali con dehors imperdibili scelti dal Gambero Rosso

Nonostante le temperature siano già importanti, c'è ancora margine per godersi pranzi e cene all'aperto nelle oasi verdi che offre Milano. Ecco una selezione di quelli da non lasciarsi sfuggire nell'estate 2025

  • 18 Giugno, 2025

Giardini nascosti, tavoli sui Navigli, affascinanti corti interne, terrazze con vista: di dehors di cui godere in bella stagione ce n’è quanti ne volete, in tutta la metropoli.

Mangiare all’aperto a Milano. 10 locali con dehors imperdibili scelti dal Gambero Rosso

Giolina

Pizzeria. Fra le insegne milanesi dall’identità più marcata, riconoscibile nella graziosa location (con altrettanto grazioso dehors) così come nella proposta lontana da cliché. La pizza è in stile contemporaneo ed è eseguita con estrema cura dallo chef Danilo Brunetti. Non mancano pizze al padellino e un menu parallelo dedicato a soffici burger con carne di Giovenca Sannita. In abbinamento un’apprezzabile carta di vini naturali italiani e stranieri. I richiami vintage dell’arredamento, i colori chiari e la gentilezza del servizio contribuiscono a una piacevole esperienza.

Giolina – via F. Bellotti, 6 – 02 76006379 – giolina.it

Innocenti Evasioni/Terrazza Triennale

Ristorante. La sede di via Candiani (quella inaugurata nel 2023 e con lo strepitoso giardino a vista) rimane aperta per eventi su prenotazione, mentre Arrigoni e brigata da quest’anno si sono stabiliti nella splendida terrazza in cima alla Triennale (dove già operano ma finora a mezzo servizio dal 2023), luogo d’arte suggestivo e iconico, per proporre qui il “nuovo” Innocenti Evasioni. Lo stile, pulito, elegante, non cambia, la proposta offre due degustazioni fra territorio e spunti internazionali (tra i primi al mischiato potente di Gragnano alla crema di pomodoro, si affianca il risotto alla milanese con brodo di gallina e burro acido, per fare un esempio). Cocktail bar e atmosfera impagabile.

Innocenti Evasioni/Terrazza Triennale – v.le Emilio Alemagna 6 – 334 6778784 – innocentievasioni.com

Mandarin Garden Bar & Restaurant

È il bistrot del 5 stelle lusso Mandarin Oriental, hotel che ospita anche la blasonata tavola gourmet Seta condotta dallo chef Antonio Guida. Ed è sempre Guida a supervisionare l’offerta gastronomica di questo spazio che, con la bella stagione, permette anche di sostare nei tavoli all’aperto della splendida e verde corte interna. Qui ci si può fermare dal mattino per una colazione, per un tè, per un break salato più o meno rapido come per un pranzo o una cena veri a basa di piatti che spaziano tra classici della tradizione e sapori mediterranei. Valido bere miscelato per accompagnare il pasto, un aperitivo o un dopocena. Servizio di livello.

Mandarin Garden Bar & Restaurant – via Andegari, 9 – 02 87318898 – mandarinoriental.com

Motelombroso

Ristorante. Un’oasi zen (ma anche hi-tech) in questa periferia che è quasi campagna. Un luogo quasi invisibile e difficile da trovare ma da cui poi è arduo staccarsi anche grazie alla crescita continua della cucina, raccontata in una carta che cambia spesso e piena di stimoli. Un locale inclusivo e quasi ascetico, dove il giardino è un vero spazio dell’anima.

Motelombroso – alzaia Naviglio Pavese, 256 – 333 1855267 – motelombroso.it

Osteria del Binari

Ristorante. Ci si siede nella sala in stily Liberty o, in estate, nel fresco giardino, una delle più apprezzate “oasi” verdi di Milano. Dalla cucina arriva la tradizione milanese (gascino o ossobuco e risotto giallo, mondeghili, rustin negàa) ma anche piatti stagionali e mediterranei come i ravioli ripieni di borragine e ricotta con concassé di pomodorini e il merluzzo ripieno di baccalà, purea al basilico e asparagi croccanti. Bella carta dei vini. Prezzi sostenuti.

Osteria del Binari – via Tortona, 1 – 02 89409428   – osteriadelbinari.it

Onest

Wine Bar. Un locale per tutto il giorno, caffetteria, bakery e interessante enotavola che punta tutto su materie prime e sostenibilità. Il caffè si prende rigorosamente senza zucchero, le materie sono di origine certificata, a pranzo e a cena ci sono menu non banali (zucchina trombetta di Albenga, albicocca del Vesuvio bruciata e labneh, cavolo cinese, salsa di mele speziate, arachidi e cocco, polvere di alga Nori, tubetti, crema di peperoni e mandorle, ricotta affumicata di Mustia e timo limone). Divertente carta di vini naturali e biodinamici, con focus su Italia e Francia ma anche chicche austriache e spagnole.

Onest – via G. Turroni, 2 – 351 8578998 – onestmilano.com

Un posto a Milano

Bistrot. Muri con mattoni a vista e vetrate panoramiche proiettano da subito l’ospite in uno spazio rurale contemporaneo. Nel bar/ristorante di Cascina Cuccagna – fattoria agricola del ‘700, oggi centro multifunzionale -, d’altronde, si viene per riprendere fiato dai ritmi accelerati della città. Si può sfogliare una rivista ricaricandosi al sole nel dehors, assistere a un concerto di musica jazz o concedersi una pausa mangereccia con i piatti di Nicola Cavallaro, cuoco di razza da anni particolarmente attento alla filiera corta. Il menu cambia ogni giorno e accontenta tutti, i lievitati e la pasta sono fatti in casa, ottime le proposte dalla griglia a carbone vegetale di leccio calabrese. Dolci da provare. Da bere, birre artigianali e vini di vignaioli indipendenti; servizio non sempre in forma.

Un posto a Milano – via privata Cuccagna, 2 – 02 5457785 – unpostoamilano.it

Ribot

Ristorante. Compie giusto quest’anno il mezzo secolo questo posto storico e noto anche per l’ampio e fresco spazio all’aperto. Oltre alla casa madre ci sono altresì il Bistrot, in zona piazza Firenze, e il Ribot Borghetto in Melchiorre Gioia, di pari piacevolezza e con formule più easy. Il servizio e la tavola sono rodatissimi, per quest’ultima aspettatevi un menu fra tradizione e stagione e mediterraneità che regala soddisfazioni sulla carne alla griglia (i titolari sono di origine toscana).

Ribot – via M. Cremosano, 41 – 02 33001646 – ribotmilano.it

Tipografia Alimentare

Bistrot. Un locale allegro sulla Martesana che ormai è ritrovo fisso per una folta schiera di local, e che offre piatti semplici ma ben curati, con una buona attenzione per le proposte vegetariane e vegane. Il pranzo è semplice ed essenziale, ma c’è comunque spazio per qualche provocazione divertente, mentre a cena si avvista qualcosa di più elaborato. La carta dei vini è ampia e ben curata. Il servizio adeguato al mood. Menzione speciale per il pane a lievito madre. Rilassante spazio all’aperto nel verde sul Naviglio della Martesana.

Tipografia Alimentare – via Dolomiti, 1 – 02 83537868 – tipografiaalimentare.it

Vòce in Giardino

Bistrot. La dépendance con vista Scala del gruppo A&N (vedi Il Luogo di Aimo e Nadia) non è più solo l’“ufficio in centro” della casa madre ma un vero gastro-bistrot di altissimo livello, con una cucina adeguata al blasone e inserita peraltro in un contesto museale prestigioso, dove ci sono le Gallerie d’Italia e la casa di Alessandro Manzoni. Il tutto diventa ancora più “speciale” quando dalla primavera si aprono le porte del raccolto giardino, uno spazio esclusivo dove, a pranzo e per l’aperitivo, si mangia immersi nell’arte e nella bellezza.

Vòce in Giardino – via Manzoni, 10 – 349 3273374 – aimoenadia.com

foto di copertina Osteria del Binari

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La più autorevole guida del settore dell’enologia italiana giunge quest’anno alla sua 37sima edizione. Vini d’Italia è il risultato del lavoro di uno straordinario gruppo di degustatori, oltre sessanta, che hanno percorso il Paese in lungo e in largo per selezionare solo i migliori: oltre 25.000 vini recensiti prodotti da 2647 cantine. Indirizzi e contatti, ma anche dimensioni aziendali (ettari vitati e bottiglie prodotte), tipo di viticoltura (convenzionale, biologica, e biodinamica o naturale), informazioni per visitare e acquistare direttamente in azienda, sono solo alcune delle indicazioni che s’intrecciano con le storie dei territori, dei vini, degli stili e dei vignaioli. Ogni etichetta è corredata dall’indicazione del prezzo medio in enoteca, delle fasce di prezzo, e da un giudizio qualitativo che si basa sull’ormai famoso sistema iconografico del Gambero Rosso: da uno fino agli ambiti Tre Bicchieri, simbolo di eccellenza della produzione enologica. che quest’anno sono 498.

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