È il rimedio barese contro l’afa, il nome è buffo, ma l’effetto è serio: la sciacquetta, acqua e limone senza zucchero, è la risposta locale alle bibite industriali. Una ricetta semplice, che batte sul tempo bibite gassate e zuccherose. Diffusa nel capoluogo pugliese e nei paesi vicini, la sciacquetta si ordina nei bar con la stessa disinvoltura di un caffè. Fresca, priva di zucchero o dolcificanti, è la scelta di chi vuole davvero placare la sete senza rincorrerla dopo pochi minuti. Nessun effetto collaterale, nessuna sete di rimbalzo: solo il sollievo immediato di un sorso d’estate.
Innanzitutto, il termine sciacquetta deriva da sciacquare che in dialetto barese significa bere velocemente, anche se in alcuni territori limitrofi si utilizza anche per indicare di aver bevuto molto, soprattutto alcolici. Una volta veniva chiamata anche sommergibile per via della granita che riaffiorava in superficie nel bicchiere, o anche alluvione – come riporta Repubblica Bari – quando si aggiungeva una goccia di anice lattante che, nel bicchiere, dava la sensazione di creare un vortice. La base che dà gusto a questa bevanda è la granita al limone preparata precedentemente. Se si fa in casa, il consiglio è quello di non utilizzare una granita totalmente ghiacciata, ma a metà tra liquida e ghiacciata, consistenza che si può ottenere facilmente nei bar perché si servono di un granitore apposito. Versare in un bicchiere dell’acqua fresca frizzante, aggiungere una piccola quantità di granita e, se si desidera, qualche altra goccia di limone. Mescolare tutto e la sciacquetta è pronta.
Acqua e limone. Elevato a elisir elimina-tossine da assumere di primo mattino a digiuno, è la base di qualsiasi bevanda estiva che in tutta dà origine a decine di versioni diverse di drink che, anche se diversi, hanno tutti lo stesso scopo: rinfrescarsi dalla calura estiva. Se in Veneto c’è lo sgroppino fatto con gelato a limone e vodka (unico alcolico in Italia), in Campania la questione è più scenografica: dagli acquafrescai si beve la limonata a cosce aperte. Si tratta di acqua e limone con l’aggiunta, nell’immediato istante prima di bere, di un po’ di bicarbonato che crea una schiuma effervescente così strabordante che si è costretti a berla velocemente, appunto a cosce aperte per evitare di bagnarsi. A Roma, oltre alla grattachecca con base limone, si beve il lemoncocco dal 1946, e precisamente in un chiosco nei pressi del famoso locale Piper che ha fatto la storia della musica a Roma. E a Catania? Non potete perdervi un bicchiere di Seltz, fatto con acqua, limone e sale da bere per rinfrescarsi dalla calura siciliana e reintegrare i sali minerali persi.
Foto Barinedita.it
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