Forse meno affascinante della leggenda che narra di Antonio Pedrocchi che ai primi dell’800 si inventa questa specialità, ma la verità è un’altra: il caffè padovano per eccellenza, che prende il nome dallo storico Caffè Pedrocchi, è invenzione recentissima. E, per giunta, nemmeno padovana.
Andare al Pedrocchi è una tradizione per grandi e piccini, d’obbligo per quest’ultimi una fotografia a cavalcioni sui leoni in pietra posti all’entrata, mentre i più grandi assaporano il caffè padovano per eccellenza, quello con panna fresca e menta; vietato mescolarlo con il cucchiaino. Una prelibatezza che spopola tra turisti e residenti, ideato poco più di vent’anni fa da Alberto Birollo, barman di origini comasche, trasferitosi in Veneto a fine degli anni Novanta. «Dopo aver gestito il Caffè Borsa di Castelfranco Veneto, mi sono spostato al Caffè Pedrocchi nel 2002». Qui c’è rimasto solo un anno, breve ma intenso: «Mi ha chiamato l’allora direttore Federico Menetto, professionista illuminato, che si è fidato ciecamente delle mie proposte, tra queste quella dell’ormai iconico caffè alla menta. Me lo ricordo ancora, Federico, quando, perplesso, mi chiese “Ma dobbiamo proprio servire una bevanda così particolare in questo caffè storico, per giunta senza cucchiaino?”». Perplessità a parte, Menetto si è fidato di quella intuizione e la storia gli ha dato ragione.
Articolo del giornale del 2002
«Lo abbiamo messo in carta il lunedì, e il mercoledì era già diventato un best seller. Se solo avessi chiesto una royalty su quel caffè!», scherza il barman, che racconta come il Caffè Pedrocchi – per farlo occorre montare insieme la panna fresca, il latte e lo sciroppo di menta fino a ottenere un composto spumoso, da versare poi sul caffè caldo – lo abbia inventato quando lavorava a Castelfranco Veneto: «Al Caffè Borsa lo servivo con un cioccolatino After Eight, ero certo che sarebbe stato apprezzato anche a Padova, una piazza come Padova non ha fatto altro che alimentare l’interesse e la curiosità verso questa bevanda. È chiaro che mi dispiace quando sento o leggo che la paternità venga attribuita ad Antonio Pedrocchi, che poi non credo che all’epoca esistesse lo sciroppo di menta», osserva Birollo, che prima di congedarsi ribadisce: «Il caffè con panna e menta è una mia invenzione, sfido chiunque a portarmi una testimonianza della presenza del Caffè Pedrocchi nell’omonimo locale prima del 2002».
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