Quali valutazioni hanno dato le aste ai Cabernet Franc e ai vini da vitigni autoctoni che si stanno misurando sul mercato? Il panorama è dominato quest’anno da un illustre personaggio storico, il marchese Lodovico Antinori, creatore dell’Ornellaia. Due i suoi vini tratti da uve bordolesi che sono stati quotati: sono il Biserno e il Lodovico. Il confronto l’ha vinto quest’ultimo, i cui prezzi sono cresciuti del 31% mentre il rincaro delle annate di Biserno non è salito oltre il 18 per cento.
Anche le quotazioni ottenute dalla Tenuta di Trinoro sono state osservate con particolare interesse: la scomparsa del suo creatore, Andrea Franchetti, che aveva avuto il coraggio di creare un’azienda vitivinicola in Val d’Orcia, dove non era mai stato impiantato un vigneto, aveva lasciato un gran vuoto. Che però è stato riempito da suo figlio Benjamin con felici risultati: le quotazioni sono salite dell’11% rispetto all’anno precedente.
In controtendenza, due vignaioli toscani: Cinzia Merli, che a Bolgheri ha visto scendere del 29% i prezzi del suo Paleo, Cabernet Franc in purezza, sia Bibi Graetz, autore del Testamatta, Sangiovese al 100%, tratto da viti la cui età arriva agli 80 anni coltivate sulle colline di Fiesole, le cui quotazioni sono precipitate con un tonfo del 39 per cento. Inaspettato l’emergere alle aste delle quotazioni del Gattinara, un Barolo del Nord. Ma il motivo per seguire l’andamento delle sue quotazioni è molto valido: a produrre il Gattinara è arrivato direttamente da Barolo Giacomo Conterno, cioè il Monfortino. E le quotazioni sono cresciute del 33 per cento.
<<<< Questo articolo è stato pubblicato su Trebicchieri, il settimanale economico di Gambero Rosso.
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