Lo scenario è quello – splendido – del Castello di Grafenegg, a una cinquantina di chilometri da Vienna; è qui che si è tenuto il più prestigioso e importante evento dedicato ai vini austriaci, nelle sale del Castello e all’Auditorium del parco di Grafenegg, che hanno ospitato le degustazioni dedicate alla produzione di vertice delle migliori regioni del vino dell’Austria.
Un’occasione imperdibile, per la stampa specializzata, per conoscere il panorama di questo Paese del centro Europa, che può vantare una secolare tradizione nel campo della viticoltura, ma che forse ancora non è emerso come potrebbe. Le prime testimonianze di domesticazione della vite risalgono infatti all’età del bronzo, con il ritrovamento di vinaccioli in antichi insediamenti lungo il Danubio e nei villaggi abitati da popolazioni celtiche. Come in gran parte dell’Europa, anche in Austria furono i Romani a introdurre e sviluppare la cultura della vigna e del vino nel corso del I secolo a.C. Dopo la caduta dell’Impero romano, i religiosi degli ordini cistercensi preservarono la tradizione della vite, diffondendola nel Paese attraverso una fitta rete di monasteri.
Erede di antiche tradizioni, oggi la viticoltura austriaca si estende complessivamente su circa 45 mila ettari, situati soprattutto nell’area orientale del Paese, al confine con Slovacchia e Ungheria. Una zona caratterizzata da un territorio con magnifiche esposizioni collinari e da condizioni climatiche più miti e favorevoli alla maturazione delle uve.
Durante le giornate di Austrian Single Vineyard Summit si sono tenute le degustazioni dei migliori vini delle regioni del Traisental, Kremstal, Kamptal, Wagram, Vienna, Carnuntum, Wachau, Stiria e Burgenland. Il programma è iniziato con una degustazione di Erste Lagen Wines presso la tenuta Freigut Thallern, nel cuore della Thermenregion, che ha messo in luce buone versioni dei vitigni a bacca bianca Rotgipfler e Zierfandler e interessanti rossi a base di St. Laurent. Uno degli appuntamenti più prestigiosi della manifestazione si è tenuto nella sala della biblioteca del Castello di Grafenegg. La degustazione “30 years anniversary” ha proposto un percorso negli ultimi tre decenni della produzione austrica di Riesling e Grüner Veltliner con bottiglie dal 2012 fino al 1991. Un affascinante viaggio nel tempo, che ha regalato assaggi eccellenti, con bianchi maturi e longevi, connotati da una straordinaria complessità aromatica, ma ancora sostenuti da un’intatta freschezza.
Le successive giornate dedicate alla degustazione dei vini ÖTW Erste Lage e STK – Steirische Terroir & Klassik Wines e Eisenberg & Leithaberg Single Vineyard Wines, sono state l’occasione per apprezzare soprattutto l’eccellente livello dei bianchi dell’annata 2021. Il clima fresco del millesimo ha regalato dei Riesling molto classici, tesi e vibranti, ma soprattutto dei Grüner Veltliner freschi e snelli, connotati da piacevoli note agrumate, aromi di mela, frutta a polpa bianca, cenni di zenzero e pepe bianco. Eccellente anche il livello delle versioni di Pinot Bianco, tra i migliori assaggi in assoluto. Le giornate di Austrian Single Vineyard Summit si sono chiuse con un’interessante visita geologica al cru Gaisberg di Kamptal, una delle zone più vocate in assoluto del vigneto austriaco, e con una degustazione dei Single Vineyard Wines Wachau, presso la terrazza dell’Hotel Schloss Dürnstein, affacciata sul Danubio e sugli splendidi vigneti terrazzati che salgono ripidi dalle rive del fiume e donano Riesling e Grüner Veltliner intensi, profondi e di notevole ricchezza aromatica.
a cura di Alessio Turazza
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