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La prima volta di un Taurasi tra i migliori vini dei Decanter World Wine Awards

Seconda solo alla Francia, l'Italia porta a casa 138 medaglie dal concorso mondiale che si è appena svolto a Londra. Toscana sul podio

  • 19 Giugno, 2025

Con 138 medaglie tra “Best in Show”, Platino e Oro, l’Italia si conferma anche nel 2025 tra le grandi potenze mondiali del vino, brillando ai Decanter World Wine Awards di Londra organizzati dalla rivista inglese. La 22esima edizione del concorso, tra i più autorevoli al mondo, ha visto la partecipazione di 18mila vini provenienti da 57 Paesi, giudicati da una giuria internazionale di altissimo profilo: 248 esperti, tra cui 22 master sommelier e 72 masters of wine, il numero più alto mai registrato nella storia del concorso.

Italia in crescita, seconda solo alla Francia

Se la Francia guida la classifica con 14 medaglie “Best in Show”, l’Italia segue da vicino, rafforzando la propria posizione rispetto al 2024. Le medaglie di massimo prestigio sono passate da 107 a 138: un chiaro segnale della qualità trasversale dei vini italiani, capaci di imporsi tanto negli stili tradizionali quanto in quelli più innovativi.

La prima volta di un Taurasi: Donnachiara

Le sei medaglie “Best in Show” conquistate nel 2025 sono state assegnate solo allo 0,30% dei vini assaggiati. A distinguersi, tra gli altri, il Bolgheri Superiore Maestro di Cava 2020 della Tenuta Meraviglia (Bolgheri, Toscana), il Lunare Gewürztraminer 2023 della Cantina di Terlano (Alto Adige), due gioielli piemontesi come il Barolo del Comune di Verduno 2021 di Diego Morra e il Barolo Cannubi Riserva 2019 dei Fratelli Serio & Battista Borgogno, il Taurasi 2021 di Donnachiara (vino Tre Bicchieri della guida Vini d’Italia 2025; Campania) –  prima volta assoluta per la Docg Taurasi –  e l’intramontabile Passito di Pantelleria Ben Ryé 2023 di Donnafugata (Sicilia)

La Toscana in vetta per numero di medaglie

La Toscana si conferma regina d’Italia con 421 medaglie totali, tra cui 1 “Best in Show”, 8 Platino e 20 Ori. La performance toscana spazia da grandi griffe come Mastrojanni e Castello di Meleto, a realtà come Terre del Marchesato, Capanna, Castello del Trebbio, Tenuta Valdipiatta e Torre a Cona.
Subito dietro il Piemonte, con 417 riconoscimenti, tra cui due “Best in Show”, cinque Platino e 19 Oro. Da segnalare le eccellenze firmate Monchiero, Broccardo, Palladino, Casa E. Di Mirafiore (gruppo Fontanafredda), Scarpa e Tenuta Il Cascinone. Curiosità significativa: accanto ai rossi più classici, a emergere sono anche due vini bianchi autoctoni in purezza, Timorasso ed Erbaluce, quest’ultimo premiato per la prima volta con una medaglia d’Oro nella versione dolce.

Le altre regioni: conferme e sorprese

L’Alto Adige ottiene una “Best in Show” col Gewürztraminer 2023 – secondo anno consecutivo – oltre a 3 Platino e 22 Ori, grazie a cantine come Kurtatsch, Terlano, Pfannenstielhof, Valle Isarco e Andriano. La Lombardia registra il suo miglior risultato di sempre: 115 medaglie, tra cui due Platino e sette Ori, molti dei quali legati alla denominazione Franciacorta, rappresentata da Berlucchi e Freccianera. La Sardegna cresce con 4 Platino (spicca Siddùra con tre medaglie) e 3 Ori, mentre la Sicilia brilla con Donnafugata e Feudo Arancio. Il Veneto porta a casa 373 medaglie, tra cui 3 Platino e 16 Ori, con cantine come Ruggeri, La Collina dei Ciliegi e Cantina Sabatini. Per l’Abruzzo, è un ritorno al Platino con il Montepulciano d’Abruzzo Riserva 2020 di Zaccagnini, primo da tre anni a questa parte.
Non mancano all’appello realtà consolidate come Banfi (Toscana), Frescobaldi, Carpineto, Dievole, Les Crêtes (Valle d’Aosta), Tramin e Kettmeir.

Un’Italia del vino che riesce ancora a sorprendere

Il bottino tricolore dei DWWA 2025 è un’ulteriore conferma dell’autorità internazionale del vino italiano, forte di una biodiversità territoriale unica al mondo. La qualità crescente, il dialogo tra tradizione e innovazione e l’emergere di nuovi territori – come la Campania del Taurasi – mostrano una viticoltura in salute, dinamica e sempre più pronta a conquistare i palati globali.
Con numeri da record nel Regno Unito851 milioni di euro di export nel 2024 e 168,2 milioni nei primi tre mesi del 2025 – e il riconoscimento di una giuria tra le più qualificate del pianeta, l’Italia guarda al futuro con il calice mezzo pieno. Anzi: pienissimo.

 

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La più autorevole guida del settore dell’enologia italiana giunge quest’anno alla sua 37sima edizione. Vini d’Italia è il risultato del lavoro di uno straordinario gruppo di degustatori, oltre sessanta, che hanno percorso il Paese in lungo e in largo per selezionare solo i migliori: oltre 25.000 vini recensiti prodotti da 2647 cantine. Indirizzi e contatti, ma anche dimensioni aziendali (ettari vitati e bottiglie prodotte), tipo di viticoltura (convenzionale, biologica, e biodinamica o naturale), informazioni per visitare e acquistare direttamente in azienda, sono solo alcune delle indicazioni che s’intrecciano con le storie dei territori, dei vini, degli stili e dei vignaioli. Ogni etichetta è corredata dall’indicazione del prezzo medio in enoteca, delle fasce di prezzo, e da un giudizio qualitativo che si basa sull’ormai famoso sistema iconografico del Gambero Rosso: da uno fino agli ambiti Tre Bicchieri, simbolo di eccellenza della produzione enologica. che quest’anno sono 498.

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