La nuova guida

Tre Bicchieri 2026, i migliori vini della Valle d'Aosta premiati dal Gambero Rosso

Oggi il ringiovanimento della viticoltura valdostana si fa sentire tanto negli impianti vitati che nelle persone. Qui le etichette he hanno ottenuto il massimo riconoscimento nella guida Vini d'Italia del Gambero Rosso

  • 24 Settembre, 2025

I progressi che il settore vitivinicolo della Valle d’Aosta รจ riuscito a compiere in pochi anni hanno dellโ€™incredibile sia per quanto riguarda lโ€™aspetto puramente qualitativo che quello economico, eppure il campo e le condizioni di gioco sono rimaste pressochรฉ inalterate: lโ€™enogastronomia rimane una parte secondaria del piรน ampio comparto turistico, nel quale viene inglobata. Ciรฒ che realmente รจ cambiato รจ lโ€™approccio mentale dei viticoltori valligiani, piรน volitivi e ambiziosi, che oggi cercano e spesso vincono il confronto con bianchi e rossi di zone molto piรน prestigiose.

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Vigneti a Chambave – Valle d’Aosta

Sulla Valle dโ€™Aosta del vino soffia un vento nuovo

Il coraggio di tanti vigneron รจ quello di uscire dai sentieri battuti dei vitigni internazionali (pinot grigio e nero, chardonnay e syrah) per avventurarsi verso unโ€™ampia schiera di vitigni autoctoni misconosciuti (vuillermin, cornalin, mayolet, neret e blanc comun). Oggi il ringiovanimento della viticoltura valdostana si fa sentire tanto negli impianti vitati che nelle persone.

Entrando piรน nel dettaglio notiamo che la petite arvine, dotata di un patrimonio genetico altamente qualitativo, si prepara a diventare la varietร  bianca piรน amata, mentre sta prendendo rapidamente quota il picotendro o picutener (nome della sottovarietร  valdostana del nebbiolo), forte del successo in Piemonte e Valtellina e anche in virtรน di un fiorente passato in Valle. In piรน cโ€™รจ il progetto Clairet (che accomuna molte cantine regionali) il quale stabilisce che con questo nome si chiami il nebbiolo che occupa i pendii della Bassa Valle.

Ma i fatti piรน concreti a testimoniare che la viticoltura valligiana ha definitivamente voltato pagina si trova nella governance del Consorzio, finalmente gestito da una squadra molto giovane, e nei vertici decisionali della Cave des Onze Communes, cantina cooperativa che vinifica cerca il 25% della totalitร  dei vini Doc della regione. In sintesi, quella che in passato si poteva definire la Bella Addormentata del vino valdostano, conta oggi tra le cantine che piรน ci hanno impressionato per la qualitร  dei vini e per il percorso vincente intrapreso nel campo del marketing del vino.

Tre Bicchieri 2026 della Valle d’Aosta

Ecco i vini che hanno ottenuto il massimo riconoscimento nella guida Vini d’Italia 2026 del Gambero Rosso.

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