Abruzzo

Nel cuore delle colline teramane si può dormire dentro alle botti di vino

Le strutture di Tenute Morganti, dedicate ai vini della cantina, sono immerse in un piccolo ecosistema tra api, lago e vigneti

  • 18 Agosto, 2025

«L’idea nasce nel 2016, subito dopo il terremoto. Abbiamo acquistato i legni su misura – legni particolari che avevano la forma della botte – e abbiamo costruito la botte qui con l’intento di realizzare una abitazione antisismica pensata per noi quattro: i miei genitori, io e mia sorella. I bagni interni li abbiamo realizzati noi». Così Gaia di Sabatino, giovanissima titolare di Tenute Morganti, una laurea magistrale in Lingue e Letterature Straniere e tanta passione per il vino, racconta l’invenzione delle botti per accogliere gli enoturisti in cantina.

«Veniamo da una tradizione vitivinicola, quindi c’era l’idea di collegare tutto alla cantina: anche questa abitazione doveva richiamare il vino. Appena ci siamo trasferiti, ci è piaciuta l’idea di far vivere la stessa emozioni ad altri, in particolare ai nostri ospiti. In quegli anni – continua Gaia – viene avviata la ristrutturazione del fienile che poi è diventato cantina e la botte diventa un alloggio per chi veniva a trovarci».

Una completa immersione nella vita di campagna

Dopo la prima botte quadrupla, un anno dopo l’altro Gaia ne costruisce altre tre doppie più una che ospita l’idromassaggio. «In quel periodo – continua – le botti si rivelano subito molto interessanti sia per chi temeva il terremoto che per quanti volevano proteggersi dalla trasmissione del virus durante la pandemia. Lì non ti poteva succedere niente. E poi c’è un altro vantaggio: siamo a 15 km dal mare. In quegli anni non si parlava ancora di glamping, ma di vacanze in agriturismo». Arrivano così i primi visitatori. «All’inizio gli ospiti sono soprattutto europei che provengono da Francia e Germania. Dopo il Covid c’è una battuta d’arresto e poi la voce si comincia a diffondere e arrivano molti italiani e adesso anche molti utenti locali che apprezzano il contatto con la natura».

L’eco-glamping Tenuta Morganti permette così una completa immersione nella campagna circostante, senza compromettere il livello di comfort. Le strutture sono indipendenti e non ci sono parti in comune. Tutte le botti hanno nomi legati al vino: Montepulciano, l’unica quadrupla, quindi Cabernet, Trebbiano e Cerasuolo, le tre doppie.

La box colazione e le escursioni

Spiega Gaia: «Per la colazione gli ospiti ritirano una box di legno con il nome della botte che contiene i cibi e i thermos per le bevande calde e la consumano dove vogliono. Per le nostre box colazione e degustazione abbiamo optato per materiali monouso, per garantire sicurezza e igiene, ma di carta e materiali compostabili per il rispetto dell’ambiente. L’idea ci è venuta in mente durante la pandemia». Tutte le botti sono alimentate da pannelli fotovoltaici mentre l’irrigazione del giardino si fa con l’acqua del lago interno all’azienda. Gli ambienti sono  rinfrescati con i condizionatori alimentati dai pannelli solari. Oltre all’idromassaggio, ospitato in una botte dedicata, gli ospiti possono fare le classiche degustazioni in cantina. Per le attività extracanoa sul fiume Tirino, escursioni nella Forra dell’Orfento, e-bike nella valle del Tirino, ecc. – la cantina è collegata con il progetto Majellando. «Le botti sono disponibili tutto l’anno – avverte Gaia – tranne brevi periodi in cui chiudiamo per fare la manutenzione dei bagni o dei legni che altrimenti rischiano di deteriorarsi oppure per dare spazio a eventi speciali come matrimoni o Calici di Stelle».

Un piccolo ecosistema con il vino al centro

Chi arriva in azienda trova un piccolo ecosistema tra api, vino e lago, nel quale anche le botti sono fondamentali. «Tanti rappresentanti nostri ospiti possono soggiornare nelle botti e apprezzare il nostro lavoro dall’inizio alla fine. Il rapporto umano è importante e questa ospitalità lo esalta: farli venire qui e dormire è un’altra cosa», assicura Gaia. L’azienda è piccola: conta su sei ettari appena, tra seminativi, bosco, uliveto, lago e vigneti. Gli ettari vitati sono solo tre, ma la parte produttiva è ancora la metà per un totale di 15 mila bottiglie. Tenute Morganti produce il Montepulciano in due varianti, una docg in acciaio e una doc in anfora: un prodotto di nicchia in sole mille bottiglie molto apprezzato. Concludono l’offerta un Trebbiano e un Cerasuolo in acciaio.

L’importanza strategica dell’enoturismo

Gli acquirenti sono soprattutto in zona ma l’enoturismo gioca un ruolo importante. «La vendita di vino più grande – spiega Gaia – è legata proprio agli ospiti delle botti: quando ripartono acquistano volentieri i nostri prodotti. Il resto lo spingiamo con gli eventi. In ogni caso per noi l’enoturismo è un volano importante per la vendita diretta. È un circolo virtuoso: vengono qui per soggiornare e acquistano il vino, poi si fidelizzano e ricomprano il vino. Una cosa porta l’altra». Non resta che scoprire il costo dell’ospitalità nelle botti. «Rispetto al circuito dei glamping abbiamo dei prezzi normali: 180 euro a notte per la botte con camera doppia. Le prenotazioni dal nostro sito continuano ad aumentare». 

Nel cuore delle colline teramane

Le origini della Tenuta Morganti risalgono al 1953 quando Gino Morganti, tornato dal Venezuela, decide di stabilirsi nel podere di famiglia a Torano Nuovo, nelle colline teramane, e comincia ad impiantare i primi vigneti di montepulciano d’Abruzzo e trebbiano d’Abruzzo. Successivamente aiutato dalla moglie Antonietta Pepe e dai figli Mirma e Nazareno, ingrandisce l’azienda dove, accanto alla produzione di uva per la cantina sociale e di vino sfuso, coltiva la passione per l’apicoltura e la produzione di miele. L’azienda aveva anche una stalla di mucche da carne. Dopo aver saltato una generazione (la mamma di Gaia ha lavorato come insegnante), dal 2014 l’azienda passa nelle mani di Gaia che rimette al centro il vino e comincia a imbottigliare. Nel 2022, dopo la laurea in economia, si unisce all’avventura anche Sveva, la sorella.

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