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Sicilia

Al Gruppo italiano vini il 100% delle quote societarie di Tenuta Rapitalà. Laurent Bernard de la Gatinais lascia la presidenza

Completata l'acquisizione della cantina da 176 ettari. Il nuovo presidente è l'avvocato penalista Nino Caleca. Si punta a nuove strategie e sinergie per sviluppare i brand

  • 11 Giugno, 2025

Il Gruppo italiano vini (Giv) sale al 100% del capitale societario di Tenuta Rapitalà, storico brand siciliano (fondato nel 1968) con 176 ettari di vigneti nel comune di Camporeale, in provincia di Palermo. Il Giv, tra i maggiori produttori italiani di vino con oltre 1.600 ettari di vigneto e 14 cantine di proprietà, detiene le quote di maggioranza di Rapitalà dal 1999. L’acquisizione della totalità delle azioni (dal 90% al 100%) sancisce il completamento di un percorso iniziato 25 anni fa. L’operazione risale allo scorso 16 maggio, ma è stata resa nota il 10 giugno. Il nuovo presidente della cantina Rapitalà è l’avvocato penalista palermitano Nino Caleca. con il consiglio di amministrazione che ha nominato un nuovo organismo di vigilanza.

L’uscita di Laurent Bernard

Laurent Bernard de la Gatinais, presidente di Rapitalà dal 2007, lascia gli incarichi. «Il Gruppo – si legge in una nota ufficiale – desidera esprimere un sentito ringraziamento a Laurent Bernard de la Gatinais che, a seguito dell’acquisizione, conclude il suo lungo e prezioso rapporto di collaborazione con Rapitalà, augurandogli il meglio per il suo futuro personale e professionale». Laurent aveva proseguito il lavoro di suo padre Hugues Bernard de la Gatinais, ufficiale della marina francese, il quale, dopo aver sposato Gigi Guarrasi, discendente di una grande famiglia palermitana, aveva ricostruito la cantina distrutta dal terremoto della Valle del Belice, usando criteri moderni, come la riconversione varietale e colturale dei vigneti, affiancando a quelli autoctoni i grandi vitigni francesi. I vigneti di Rapitalà, che in gran parte si estendono da Camporeale verso il territorio di Alcamo, sono a conduzione biologica a un’altitudine tra 300 e 600 metri sul livello del mare.

Il nuovo corso

Il presidente di Gruppo italiano vini, Corrado Casoli, e il direttore generale, Roberta Corrà, guardano ora alle prossime tappe: «Le nuove e crescenti sfide sui mercati nazionali e internazionali con le quali il nostro Gruppo si misura quotidianamente – spiegano entrambi – necessitano di nuove strategie e comportano la ricerca di sinergie che supportino sempre di più lo sviluppo dei nostri brand e la loro valorizzazione». L’acquisizione completa di Rapitalà, secondo il Giv, rientra in questa visione «con la certezza – scrivono – di proseguire la storia di successo della cantina».

L’inchiesta antimafia

Non è chiaro se ci sia un legame tra l’operazione di acquisizione e la recente cronaca giudiziaria. Tuttavia, a febbraio 2025, la cantina era finita in una inchiesta della Direzione distrettuale antimafia di Palermo, che aveva contestato ad alcuni dipendenti presunti rapporti coi clan e i mandamenti locali. L’azienda, attraverso l’allora presidente Laurent Bernard de la Gatinais aveva dichiarato, in una nota ufficiale, la propria estraneità a rapporti con contesti mafiosi, dicendosi a disposizione di investigatori e inquirenti. Il passaggio al 100% delle quote da parte del Giv, a quanto si apprende, sarebbe dovuto avvenire a breve ed «era nell’aria».

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