Pacchetto di salvaguardia

Taglio dell'Iva per il vino al ristorante. La proposta anticrisi adesso arriva da Eurispes

Un documento di 74 pagine analizza i problemi di un comparto che la crisi non l'ha vista arrivare: "Colpa delle stime ottimistiche". Tra le proposte per ripartire anche pegno rotativo e fondo solidale tra produttori

  • 02 Ottobre, 2025

La crisi del vino cโ€™รจ e bisogna intervenire. รˆ questo, in estrema sintesi, il senso dello studio EurispesIl futuro del vino italiano โ€“ appena pubblicato dallโ€™Istituto italiano di ricerca, che analizza le criticitร  del settore proponendo un vero e proprio pacchetto di salvaguardia. Il settore ยซsta attraversando una delle crisi piรน profonde di sempreยป e i dazi statunitensi ยซfrenano e danneggiano l’exportยป. Basta negazionismo, dunque: prima si agisce meglio รจ.

Le misure anticrisi di Eurispes

Le proposte, messe nero su bianco su un documento di 74 pagine, comprendono la revisione del Testo Unico, la sospensione nuove autorizzazioni (come giร  proposto da Unione italiana vini), ma anche lโ€™istituzione di un fondo assicurativo solidale, il ritorno al pegno rotativo e soprattutto una misura che riguarda anche i ristoratori (categoria di cui si รจ tanto parlato negli ultimi tempi a causa dei ricarichi): la riduzione dellโ€™iva per il vino servito nei locali. Ma prima delle singole proposte, vediamo i numeri della crisi.

Previsioni errate su consumi e mercati

Il documento inizia con un riferimento ai consumi che sono andati giรน, quando tutti, anche a causa di previsioni sbagliate, si aspettavano ben altro andamento: ยซFino a poco tempo fa, peraltro, autorevoli agenzie manifestavano aspettative positive per il settore, indicando che i consumi di vino sarebbero cresciuti del 10% dal 2023 al 2028 (con il consumo di spumanti che sarebbe dovuto crescere addirittura del 14% nello stesso periodo). Altre previsioni parlavano di una crescita del mercato globale del vino, tra il 2023 e il 2027, del 2,1% annuo in volume e dellโ€™8,8% annuo in valore. Lโ€™evolvere effettivo della situazione del mercato globale ha, successivamente, portato a rivedere tali previsioni troppo ottimistiche, stimandosi ora una progressiva, sebbene lieve, riduzione dei consumi globali di vino, da qui al 2029, quantificata ad un tasso annuo dellโ€™1%ยป. Lโ€™altro errore รจ stato credere alle stime ottimistiche sui mercati che hanno portato ad un eccesso di scorte post pandemia.

Inflazione, evoluzione dei gusti e salute

Ad incidere sul calo strutturale dei consumi, secondo lโ€™analisi, sono tre fattori: inflazione e recessione economica; preoccupazioni per la salute e cambiamenti sociali; mutamento delle preferenze, con i consumatori che scelgono sempre piรน altre bevande alcoliche, come birra e superalcolici, rispetto al vino. Gli analisti, poi, indicano tra i fattori da non sottovalutare lโ€™impatto dei dazi di Trump: ยซla “guerra” commerciale in corso con gli Stati Uniti, potrebbe coinvolgere tutto il compartoยป.

Revisione del Testo Unico e stop alle nuove autorizzazioni

ยซAlla luce dei dati di sintesi di un settore che sta attraversando una delle crisi piรน profonde di sempre โ€“ si legge nel testo – lโ€™Eurispes intende evidenziare, in una sorta di โ€œpacchetto di salvaguardiaโ€, alcune proposte operative di sicuro interesse per il suo sostegnoยป. La prima riguarda la revisione del Testo Unico del vino, che ormai risale a quasi 10 anni fa. In particolare, le misure suggerite prevedono: riduzione delle rese per ettaro; allineamento delle rese delle uve ai dati reali degli ultimi cinque anni; revisione dei disciplinari di produzione e revisione del meccanismo degli esuberi; revisione delle riclassificazioni e degli strumenti di gestione; riforma del sistema delle denominazioni, con l’accorpamento regionale delle denominazioni. Tutte proposte in linea con quanto piรน volte suggerito dal presidente di Unione italiana vini Lamberto Frescobaldi.

Sempre in linea con Uiv, cโ€™รจ la sospensione alle nuove autorizzazioni per un anno. ยซDa valutare anche โ€“ si legge nel documento – lโ€™estensione della validitร  delle autorizzazioni di reimpianto a otto anni, periodo ritenuto necessario per consentire ai produttori di riallineare la produzione ai mutati stili di consumo e ai nuovi mercatiยป.

Taglio dellโ€™Iva al ristorante

Quella che sembrava un’idea peregrina, lanciata qualche mese fa dal ristoratore Roberto Astuni, trova spazio anche nel pacchetto Eurispes: ยซUna risposta ai dazi, anche al fine di rilanciare i consumi interni, potrebbe consistere nel tagliare lโ€™Iva sul vino a pasto nei ristoranti, sul modello di quanto giร  accaduto nei primi anni Duemila in Francia, quando lโ€™Iva fu abbassata al 7 per cento. Oggi, infatti, il vino รจ considerato un bene voluttuario, con unโ€™Iva allโ€™acquisto pari al 22% e al 10% se servito al tavoloยป. Di sicuro, la misura servirebbe anche a risolvere il problema dei ricarichi, tanto sentito in questo periodo, ma scontenterebbe tanti altri comparti in fila da tempo per ottenere l’agevolazione.

Regime assicurativo sullโ€™export

Guardando a quanto avvenuto in Francia, lโ€™Eurispes propone anche lโ€™adozione di un regime assicurativo di sostegno. Infatti, la Commissione europea ha recentemente approvato a favore della Francia, in base alle norme Ue sugli aiuti di Stato, un regime di riassicurazione francese da 5 miliardi di euro per i crediti allโ€™esportazione verso gli Stati Uniti. Il regime รจ rimasto in vigore dallโ€™8 maggio 2025 allโ€™8 luglio 2025 e ha consentito agli esportatori di vini e alcolici di spedire scorte negli Stati Uniti prima dellโ€™entrata in vigore della annunciata nuova ondata di tariffe.

ยซCerto โ€“ si legge nel documento – dopo lโ€™entrata in vigore dei detti dazi, una tale soluzione perde il suo interesse. Tuttavia, sempre compatibilmente con la disciplina in materia di aiuti di Stato e forti proprio del detto precedente, potrebbe essere interessante studiare comunque un analogo regime di copertura assicurativa, garantito dallo Stato e a sostegno del settoreยป.

Assicurazione solidale tra produttori

Sempre in ambito assicurativo, la proposta Eurispes รจ di creare un fondo assicurativo tra produttori per evitare che le rese in eccesso svalutino il vino. In sostanza, si tratterebbe di un fondo comune di investimento, magari con cofinanziamento pubblico, per eliminare i bassi prezzi del vino nel mercato. Il meccanismo รจ spiegato nel testo: ยซFacendo una stima delle vendite prima della vendemmia e confrontandola poi con le rese, si potrebbe calcolare il differenziale, che costituisce un volume di ettolitri avanzati da vendere prima che le eccedenze stesse possano svalutare il prodotto. In definitiva, sarebbe una sorta di “assicurazione solidale”ย tra produttoriยป.

In campo anche pegno rotativo e Ia

Tra le altre soluzioni sul tavolo, i “crediti natura“, per premiare, sostenendolo finanziariamente, chi tutela lโ€™ambiente, sulla scorta di quanto giร  fatto in Ue con il mercato di scambio del carbonio; il ritorno del pegno rotativo, che vede il vino in cantina trasformarsi in garanzia per prestiti bancari; le compensazioni Ue, ovvero misure emergenziali mirate e limitate nel tempo per attenuare gli effetti dellโ€™aumento dei dazi. E poi anche lโ€™utilizzo di nuovi strumenti digitali come lโ€™impiego dellโ€™Intelligenza artificiale non solo in vigna, ma anche per lโ€™analisi dei consumi in modo da identificare le preferenze dei consumatori. ยซUtilizzando algoritmi di machine learning – si legge nel documento – i produttori possono cosรฌ comprendere meglio quali caratteristiche del vino (come dolcezza, aciditร , corpo) sono piรน apprezzate dai consumatori. Con queste informazioni, i produttori possono, quindi, conquistare anche nuovi mercatiยป. O, almeno, quello รจ l’obiettivo.

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