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Rivoluzione in Ontario: da gennaio le bottiglie di vino potranno essere vendute anche nei negozi privati 

Un'altra opportunità per l'Italia è data dalla scelta del Monopolio Lcbo di rimuovere i vini statunitensi dagli scaffali, in risposta alle misure tariffarie imposte dagli Usa

  • 28 Maggio, 2025

Negli ultimi anni, il mercato canadese degli alcolici sta vivendo una trasformazione. A partire dal primo gennaio 2026, l’Ontario avvierà una liberalizzazione della vendita: gli alcolici saranno disponibili anche nei supermercati, negozi di alimentari, convenience store e grandi catene come Walmart e Costco. L’Lcbo (il monopolio canadese che dal 1927 si occupa di importazione, distribuzione e vendita di alcolici) manterrà il controllo sulla logistica d’importazione e il monopolio sui superalcolici come vodka, gin e whisky. Questa evoluzione apre nuove opportunità anche per i produttori di vino.

Un mercato più aperto

Una prima liberalizzazione, avviata nel 2021 durante il Covid, ha già consentito ai ristoranti di vendere alcolici direttamente ai clienti, a condizione che venga acquistato anche cibo. Da due anni è inoltre attiva la vendita di vino nei supermercati, con assortimenti decisi congiuntamente da buyer dell’Lcbo e rappresentanti delle catene.

La questione statunitense

Negli ultimi mesi, sul mercato canadese è arrivata un’ulteriore novità che potrebbe cambiare molte dinamiche: la decisione del premier dell’Ontario, Doug Ford, di rimuovere i vini statunitensi dagli scaffali dell’Lcbo, in risposta alle misure tariffarie imposte dagli Usa.
Questa scelta ha aperto spazi per altri Paesi produttori — tra cui l’Italia — che oggi possono inserirsi con maggiore facilità nella gamma dell’offerta. Ricordando che il mercato canadese, in particolare quello dell’Ontario, è in espansione e rappresenta un’interessante opportunità per i produttori vinicoli.

I consumi canadesi di vino

Ma dove si consuma più vino italiano? Ontario, British Columbia e Québec sono le province con i più alti livelli di consumo di alcolici.
 In Québec, il vino rappresenta ben il 73% delle bevande alcoliche vendute (dato 2023), proveniente in gran parte dall’Europa. La vendita è gestita dalla Société des Alcools du Québec (Saq), ente governativo provinciale. La Francia guida le vendite con il 34%, seguita dall’Italia (23%), dalla Spagna (10%) e dal Portogallo (5%). Per quanto riguarda i vini del Belpaese, la Saq attribuisce grande importanza al punteggio Tre Bicchieri della guida Vini d’Italia come riferimento per selezionare e importare i vini italiani. Così il Gambero Rosso continua a rappresentare il vino italiano come ambasciatore d’eccellenza.

Il Gambero Rosso porta in Canada i migliori vini italiani

In British Columbia, grazie agli eventi realizzati sul territorio, «Gambero Rosso mantiene una presenza costante e ha consolidato rapporti di reciproca collaborazione con la British Columbia Liquor Distribution Branch (Bcldb)» dice Giovanni Silvestri, brand ambassador dell’azienda.
In Ontario sono in corso collaborazioni e iniziative con l’Lcbo. Lo scorso anno, ad esempio, il monopolio ha selezionato 52 vini Tre Bicchieri tra quelli presenti al tour per «un’iniziativa di vendita chiamata “Tre Bicchieri Special”, realizzata tramite una gara online sul portale ufficiale. Un esperimento che potrebbe essere ripetuto in futuro» dice Silvestri.
Toronto è stata anche sede di un importante incontro tra Gambero Rosso e l’Lcbo. Presso la sede centrale dell’agenzia governativa si è tenuta una masterclass incentrata sui premi speciali della Guida Vini d’Italia 2025. Dodici etichette, selezionate da diverse cantine italiane, sono state presentate per illustrare le tendenze stilistiche e qualitative della produzione vinicola italiana, secondo i criteri della 38esimaedizione della guida.
Se da un lato l’Lcbo si occupa delle dinamiche commerciali, la presenza di Gambero Rosso ha avuto l’obiettivo di condividere i valori e i criteri alla base della selezione Tre Bicchieri, valorizzando le cantine presenti in guida. Questa masterclass ha rappresentato anche un momento formativo per il personale dell’ente, rafforzando le competenze di chi si interfaccia quotidianamente con i consumatori, e facilitando l’individuazione di vini con forte potenziale d’acquisto.

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La più autorevole guida del settore dell’enologia italiana giunge quest’anno alla sua 37sima edizione. Vini d’Italia è il risultato del lavoro di uno straordinario gruppo di degustatori, oltre sessanta, che hanno percorso il Paese in lungo e in largo per selezionare solo i migliori: oltre 25.000 vini recensiti prodotti da 2647 cantine. Indirizzi e contatti, ma anche dimensioni aziendali (ettari vitati e bottiglie prodotte), tipo di viticoltura (convenzionale, biologica, e biodinamica o naturale), informazioni per visitare e acquistare direttamente in azienda, sono solo alcune delle indicazioni che s’intrecciano con le storie dei territori, dei vini, degli stili e dei vignaioli. Ogni etichetta è corredata dall’indicazione del prezzo medio in enoteca, delle fasce di prezzo, e da un giudizio qualitativo che si basa sull’ormai famoso sistema iconografico del Gambero Rosso: da uno fino agli ambiti Tre Bicchieri, simbolo di eccellenza della produzione enologica. che quest’anno sono 498.

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