Non sono bastate le estirpazioni a ridimensionare la produzione francese di vino. Secondo le prime stime del Ministero dell’Agricoltura, la vendemmia 2025 si assesterà tra i 40 e i 42,5 milioni di ettolitri, in aumento rispetto alla scarsa annata 2024 (poco sopra i 39 milioni di ettolitri).
Un ritorno, quindi, alla media quinquennale, particolarmente marcato nei vigneti della Borgogna, della Champagne, della Valle della Loira e della Charentes. Risultato di un inizio di estate secco che ha scongiurato il rischio di malattie della vite. Ci si chiede, quindi, cosa sarebbe successo se non fosse stato applicato il piano di estirpazione di oltre 20mila ettari di vigneti?
Le previsioni fanno fanno ipotizzare un nuovo primato (o medaglia di legno, come direbbe qualcuno) per l’Italia, la cui produzione è stimata a 45 milioni di ettolitri, mentre la situazione giacenze in cantina non è delle più rosee.
Ma vediamo che annata si prospetta per le singole aree vitivinicole francesi. Vendemmia anticipata nella Champagne, dove la produzione dovrebbe superare abbondantemente quella del 2024. Anche In Borgogna, il meteo è stato favorevole, escluso qualche danno localizzato a causa della grandine. Si prospetta una buona vendemmia – anche in questo caso anticipata – a Bordeaux, con quantitativi simili a quelli del 2024. Un vero record, considerato che l’estirpazione ha interessato ben 8mila ettari di vigneti.
Nel Sud-Ovest, l’assenza di eventi meteorologici importanti, a differenza del 2024, dovrebbe consentire un aumento delle rese, ad eccezione delle Landes.
In Linguadoca-Rossiglione, la situazione sta migliorando rispetto al 2024, in particolare nel Rossiglione, che ha beneficiato delle precipitazioni dalla primavera. La peronospora rimane presente, ma è sotto controllo nella maggior parte dei dipartimenti. L’emergenza dei grappoli è considerata normale, sebbene si osservino colature sulla varietà di uva Grenache. Anche qui, nonostante l’estirpazione di oltre 10mila ettari dall’ultima vendemmia, si prevede un aumento della produzione di anno in anno. Sotto osservazione il Beaujolais, dove peronospora e grandine potrebbero ostacolare il potenziale produttivo. Mentre in Alsazia, «la peronospora rimane una minaccia bassa quest’anno». In Corsica la produzione supererà quella dello scorso anno.
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