Organizzazioni del vino a Palazzo Chigi per chiedere sostegni concreti al Governo. Le sigle sindacali sono state ricevute lunedì 4 agosto dalla stessa premier Giorgia Meloni e dai ministri Francesco Lollobrigida (Agricoltura) e Adolfo Urso (Sviluppo economico e made in Italy) e dal sottosegretario alla Salute, Marcello Gemmato. L’esecutivo ha dato la propria disponibilità a studiare assieme alla filiera un percorso strategico per arrivare a una campagna di comunicazione istituzionale sul vino. Il settore teme, in particolare, gli effetti dei dazi annunciati negli Usa a partire dal 7 agosto, i rischi della sovrapproduzione, il calo costante dei consumi e la demonizzazione del prodotto a livello internazionale. La premier, che ha chiuso il vertice, ha sottolineato la centralità del vino per l’economia, anche in vista dei negoziati in corso tra Usa e Ue sui dazi al 15%, tramite i quali si sta cercando di esentare un comparto che vale un punto del Pil italiano.
All’incontro hanno preso parte, in forma congiunta, otto sigle sindacali: Alleanza Cooperative Agroalimentari, Assoenologi, Cia-Agricoltori italiani, Confagricoltura, Copagri, Federdoc, Federvini e Unione italiana vini. Mentre, in forma singola, hanno partecipato la Coldiretti, la Fivi-Vignaioli indipendenti e Veronafiere. Le otto associazioni di categoria hanno ricordato che questo incontro ha segnato l’avvio di un percorso che porterà a una campagna di comunicazione a tutela del settore. Incontro in cui è stata ribadita la necessità di una «risposta nazionale unitaria, strutturata e incisiva per contrastare tendenze allarmistiche e proibizioniste che si registrano a livello internazionale». A preoccupare, è soprattutto l’aggiornamento della Dichiarazione delle Nazioni unite sulle malattie non trasmissibili, attesa a fine settembre.
Gli otto componenti del Tavolo della filiera del vino hanno sottolineato l’urgenza di «sostenere una comunicazione che rimetta al centro i valori culturali e sociali del vino»: prodotto espressione di storia, tradizione e legame indissolubile con il territorio e le comunità locali. «Questa iniziativa – recita una nota congiunta – dovrà promuovere con chiarezza la cultura del bere responsabile, ispirato ai princìpi di moderazione e convivialità tipici della Dieta mediterranea e dovrà veicolare un messaggio chiaro e autorevole, fondato su un approccio trasparente e oggettivo, basato sulle più recenti evidenze scientifiche».
Campagna di comunicazione su cui ha insistito durante l’incontro anche la Coldiretti, con il presidente Ettore Prandini, che ha parlato di necessità di una «narrazione positiva, legata alla cultura e alla tradizione italiana. È inaccettabile – ha rimarcato – che il vino venga assimilato a prodotti nocivi per la salute. Riavvicinare le nuove generazioni al vino significa educarle al gusto, alla responsabilità, alla conoscenza del territorio». Non sono mancate, tuttavia, altre richieste: finanziare la distillazione straordinaria (chiesta ad esempio da alcuni Consorzi piemontesi); rafforzare i fondi per l’internazionalizzazione attraverso la valorizzazione delle agenzie italiane all’estero; studiare una moratoria sui finanziamenti per le imprese in difficoltà; sgravi fiscali per gli investimenti in sostenibilità; sostenere l’enoturismo e istituire un tavolo permanente presso il Masaf dedicato alla promozione e comunicazione.
Ettore Prandini – presidente Coldiretti
La Fivi, con la presidente Rita Babini, ha apprezzato l’idea della campagna istituzionale ma anche chiesto di facilitare le vendite ai privati, dando «pieno sviluppo al libero commercio tra i Paesi Ue»; ha chiesto attività di promozione e sostegno alle imprese per diversificare i mercati «semplificando l’accesso alle misure per le aziende di medie e piccole dimensioni, oggi di fatto escluse». Chieste dalla Fivi anche nuove misure di promozione a livello intracomunitario.
Rita Babini presidente Fivi
«L’urgenza di tutelare uno dei principali simboli del made in Italy – ha dichiarato il presidente di Veronafiere, Federico Bricolo, presente all’incontro a Palazzo Chigi – impone risposte coordinate e gli interventi fatti da tutti i presenti oggi al tavolo del vino, dimostrano una voglia di procedere uniti in questa direzione». Secondo la società organizzatrice del Vinitaly, si deve andare dalla necessità di rafforzare la promozione nei mercati maturi ed emergenti, alla difesa del valore culturale del vino contro pregiudizi e disinformazione: «In questo contesto – ha concluso Bricolo – Vinitaly rappresenta la piattaforma comune per dare voce e forza al nostro vino nel mondo».
Federico Bricolo – presidente Veronafiere
Il Tavolo vino a Palazzo Chigi ha consentito alle singole associazioni di sottolineare l’urgenza di altre misure, al di là della campagna istituzionale sul vino italiano. Paolo Castelletti, segretario generale dell’Uiv, alla luce di un contesto in cui i dazi sono motivo di forte preoccupazione, ha definito urgente adeguarsi ai nuovi scenari producendo meno, anche col blocco delle autorizzazioni di nuovi vigneti, garantendo così la giusta remunerazione a monte; dall’altra parte, l’Uiv chiede di accelerare con la promozione attraverso nuove misure straordinarie. «Le imprese italiane del vino sono pronte a scommettere su se stesse non attraverso i ristori ma intensificando la propria presenza negli Usa, nel mondo e anche in Italia». Infine, occorre distinguere l’offerta made in Italy, per esempio «proponendo al mondo vini sostenibili anche attraverso un marchio di Stato che li renda riconoscibili». Partita sulla sostenibilità che è ancora aperta e che, per Uiv, andrebbe chiusa.
Paolo Castelletti, segretario generale Uiv
Raffaele Drei, presidente di Confcooperative Fedagripesca ha apprezzato il piano per una campagna istituzionale contro la demonizzazione del vino, ma ha ribadito, alla luce della possibile scure dei dazi Usa, l’importanza di «insistere e investire sulla promozione, col supporto di Ice, Simest, Sace», così come sulla sottoscrizione di accordi di libero scambio per differenziare i mercati di destinazione. Nel medio termine, Fedagripesca Confcooperative ha chiesto la misura dello stoccaggio e misure di semplificazione in materia di promozione. E ha annunciato di voler chiedere al Governo misure compensative, che sostengano la competitività delle imprese, anche attraverso lo «snellimento normativo o il rinvio di normative – ha concluso Drei – che dal 2026 aggraveranno la vita di migliaia di aziende agricole».
Niente da mostrare
Reset© Gambero Rosso SPA 2025 – Tutti i diritti riservati
P.lva 06051141007
Codice SDI: RWB54P8
registrazione n. 94/2021 Tribunale di Roma
Modifica impostazioni cookie
Privacy: Responsabile della Protezione dei dati personali – Gambero Rosso S.p.A. – via Ottavio Gasparri 13/17 – 00152, Roma, email: [email protected]
Resta aggiornato sulle novità del mondo dell’enogastronomia! Iscriviti alle newsletter di Gambero Rosso.
Made with love by
Programmatic Advertising Ltd
© Gambero Rosso SPA – Tutti i diritti riservati.
Made with love by Programmatic Advertising Ltd