Vino

Vinitaly 2022 report. Numeri, tendenze e nuove sfumature del vino

Bilancio positivo per questa 54esima edizione. Al centro il business e il mercato statunitense, mentre รจ mancata la presenza asiatica e russa. Mixology, orange e green i trend di questa edizione

  • 16 Aprile, 2022

Le bottiglie di vino son tornate in bella vista nelle vetrine dei negozi, i wine lover a riempire i ristoranti del centro storico, i taxisti a incolonnarsi lungo Viale del Lavoro, con ingorghi che non si vedevano dai tempi pre-pandemici. E anche il sole – dopo timidi tentativiโ€“ รจ tornato a splendere sulla cittร  di Verona. Lโ€™edizione n.54 di Vinitaly โ€“ tanto attesa, annunciata e temuta – รจ finalmente stata celebrata. โ€œVinitaly restartโ€, per usare lโ€™espressione di Veronafiere.

Unโ€™edizione da cui ci si aspettava tanto. A partire dalle cose semplici, che in questo biennio son diventate off limits. Come, ad esempio, rincontrarsi dentro questa Italia del vino in miniatura e tornare a bere insieme, senza lโ€™intermediazione di uno schermo. Aspettative non deluse, stando alle impressioni a caldo raccolte nei quattro giorni di incontri, in cui titubanti strette di mano si sono alternate ad abbracci spontanei, subito bilanciati dallโ€™inevitabile maniluvio nellโ€™Amuchina.

Piรน business sul modello ProWein

Sebbene questi due anni abbiano radicalmente modificato il nostro concetto di โ€œbagno di follaโ€, portandoci a scambiare un corridoio pieno di gente per unโ€™invasione aliena, รจ stato abbastanza evidente che, soprattutto nella prima giornata di Fiera, gli ingressi sono stati piรน contenuti, dimostrando lโ€™efficacia di quella formula โ€œpiรน business dentro, piรน eventi fuoriโ€, annunciata piรน volte dal direttore di Veronafiere Giovanni Mantovani.

โ€œSiamo soddisfattissimiโ€ รจ il commento di Giovanna Prandini, presidente di Ascovilo (l’associazione consorzi vini lombardi) โ€œqualitร  dei contatti molto alta e flusso perfetto. Tutto รจ stato piรน tranquillo e professionale, con il giusto tempo per comunicare le nostre bottiglieโ€.

โ€œVinitaly promossoโ€ รจ il commento di Giorgio Tinazzi di cantina Tinazzi โ€œOrganizzato bene e proiettato verso la ripartenza. Credo che aver anticipato per una volta ProWein (la fiera di Dรผsseldorf si terrร  a fine maggio; ndr) sia stato un vantaggio notevoleโ€. Da ProWein, questa edizione di Vinitaly ha anche mutuato la maggiore attenzione allโ€™aspetto del trade. โ€œAbbiamo notato meno persone dentro, ma una presenza piรน centrata e realmente interessata al vinoโ€, ha detto Federico Lombardo di Monte Iato di cantina Firriato.

Silvano Brescianini, presidente del Consorzio Franciacorta, ha fatto unโ€™analisi dellโ€™evoluzione delle fiere in questi decenni: โ€œAnni fa Bordeaux era la fiera di riferimento, poi รจ stata la volta di ProWein che in dieci anni ha conosciuto un vero boom. Oggi mi sento di dire che non esiste al mondo una fiera con i numeri del Vinitaly. E questa รจ una risorsa straordinaria per lโ€™Italiaโ€.

Un Vinitaly Usa oriented

Il bilancio delle presenze estere di Veronafiere parla di un record storico di incidenza di buyer stranieri in rapporto al totale ingressi: i 25mila operatori stranieri (da 139 Paesi) hanno rappresentato, infatti, il 28% del totale degli operatori arrivati in fiera (88.000).ย Parlando di mercati storici e consolidati, nel testa a testa tra Stati Uniti e Germania lโ€™hanno spuntata i primi, confermando la leadership nella classifica delle nazioni presenti.

E difatti, lโ€™impressione รจ stata di un Vinitaly Usa oriented, a partire dal focus di Veronafiere, nella giornata di inaugurazione, rivolto proprio al mercato nordeuropeo (vedi articolo Vino italiano in Usa: una storia di amore e tradimenti). Dโ€™altronde รจ quello che continua ad assorbire qualcosa come 2,2 miliardi di dollari lโ€™anno del nostro vino, nonostante il periodo non facile.

Guerra e pandemia hanno ridisegnato la mappa degli incoming

รˆ di 5mila, invece, il totale dei mancati arrivi a causa di guerra e pandemia. Quarantene rigide e nuovi guizzi del Covid-19 hanno, infatti, ridotto la presenza da Sud Est Asiatico, come ha evidenziato anche Giacomo Sisti, export manager di Cantina Umani Ronchi: โ€œPer noi il Giappone rappresenta uno dei principali mercati di sbocco, ma purtroppo, a causa della pandemia, non riusciamo a tornarci fisicamente da due anni, cosรฌ come loro hanno difficoltร  a venire in Italia e, nel caso specifico, a Vinitaly. Tuttavia, non abbiamo registrato dei cali delle nostre esportazioniโ€.

โ€œA dirla tutta, qualche importatore giapponese presente in fiera sono riuscita ad incontrarloโ€ ha detto Valentina Di Camillo di Tenuta I Fauri โ€œMa solo qualche caso sporadico. A ogni modo sono entusiasta di essere qua: per noi Vinitaly รจ La fiera. รˆ bello ritrovarsi anche con gli importatori di sempre, cosรฌ come trovo interessante anche lโ€™incontro con i consumatori, che comunque vanno coccolati, perchรฉ ti danno quello sprint in piรน e ti dicono se stai facendo bene il tuo lavoro: un confronto che in questi due anni ci era mancatoโ€. ” รˆ andata molto meglio di come mi aspettassiโ€ ha sottolineato David Buzzinelli, neoeletto presidente del Consorzio del Collio โ€œAbbiamo registrato una maggiore presenza italiana ed europea che, in qualche modo, ha supplito alla mancanza delle delegazioni asiaticheโ€.

Gli altri grandi assenti di Verona, insieme agli asiatici, sono invece stati i russi, il cui incoming รจ stato sospeso per via della guerra. โ€œUna grande perditaโ€ ha commentato la presidente del Consorzio del Prosecco Docg Elvira Bortolomiol โ€œtuttavia, al di fuori delle delegazioni ufficiali, qualcuno cโ€™era, sia dalla Russia, sia dallโ€™Ucraina, e lโ€™abbiamo incontrato. Il loro interesse per il vino italiano resta altissimo. Al di lร  di questa tragica situazione, questo Vinitaly mi รจ sembrato molto ben fatto e ha fatto capire che la ripresa del vino รจ giร  in attoโ€.

Un Vinitaly incubatore di tendenze

Ma passiamo ai contenuti, che hanno riempito calici e convegni dei quattro giorni veronesi. Se dovessimo utilizzare degli hashtag per descrivere lโ€™edizione ventidueventidue di Vinitaly, la scelta sarebbe variegata e ci aiuterebbe a comprendere la direzione che sta prendendo il mercato.

Parole chiave: sostenibilitร , bollicine, mixology

A iniziare dalla parola sostenibilitร , fresca del nuovo standard nazionale appena adottato dal Mipaaf, di cui si รจ parlato nel convengo organizzato da Federdoc. Grande spazio, poi alle bollicine, che si son presentate a Verona con il record di 1,82 miliardi di euro di export. Difficile trovare una regione, una denominazione, se non proprio una cantina sprovvista di un proprio metodo classico o charmat. Altra parola che รจ risuonata con sempre maggiore potenza tra i padiglioni della Fiera รจ stata mixology, un fenomeno che fa da trend setter sullโ€™evoluzione delle abitudini di consumo, dagli aperitivi ai cocktail low o free alcol. Non รจ casuale la scelta di Vinitaly – dopo il successo durante la Special Edition – di dedicargli unโ€™area apposita con masterclass ogni giorno sold out. Cosรฌ come non รจ casuale la scelta di alcuni consorzi (Asti Docg su tutti) di proporre dei propri miscelati, affidandosi ai loro bartender. Dโ€™altronde ormai il vino irrompe in maniera sempre piรน determinante nel mondo nei drink mixati, anche in virtรน di una crescente domanda di calici meno alcolici e piรน facili da bere.

Gli orange wine. L’arancio e tutte le altre sfumature del vino

Bene lโ€™esordio anche per gli orange wine, protagonisti dellโ€™OrangeWineFestival @Vinitaly, unโ€™iniziativa dedicata ai vini bianchi macerati prodotti in modo sostenibile con walk around tasting di 38 produttori selezionati da 7 nazioni: Slovenia, Italia, Austria, Georgia, Serbia, Croazia e Grecia. Lโ€™area dei vini orange, grazie alla partnership pluriennale firmata con lโ€™OrangeWineFestival di Isola, in Slovenia, รจ entrata cosรฌ da questa edizione a far parte degli โ€œspecial showโ€ tematici di Vinitaly su specifiche zone produttive o tipologie di prodotto, con lโ€™obiettivo di un ulteriore crescita internazionale della manifestazione.

Accanto a quello che viene definito il โ€œquarto colore del vinoโ€, si collocano poi tutta una serie di sfumature che hanno reso piรน colorata questa edizione della Fiera. Ci riferiamo a quella categoria di vini che non esiste โ€“ non almeno a livello legislativo โ€“ ma che รจ comunemente riconosciuta sotto la definizione impropria di vino naturale. Rispetto allโ€™edizione del 2019, la presenza di vini rifermentati in bottiglia, con colori variegati dal giallo al granato, con etichette stravaganti e tappi a corona, รจ diventata sempre piรน rilevante. La roccaforte รจ stata la Hall F, affollata da 115 esibitori di vini biologici (erano 69 quelli che avevano acquistato lo spazio nel 2020), in unโ€™alternanza tra aziende appena arrivate sul mercato e realtร  giร  consolidate. Non sorprenderร , quindi, che anche nei cosiddetti โ€œpadiglioni tradizionaliโ€, molte novitร  abbiano iniziato a fare breccia.

Sarร  questa una delle chiavi per conquistare quella fetta di popolazione che risponde al nome Millennial e Gen Z e che si sta progressivamente allontanando dal vino (vedi focus sul mercato americano)?

Cโ€™รจ ancora un problema di gender gap

Ultima parola di questo immaginario mosaico social, che abbiamo provato a costruire, รจ gender gap. Sono ben lontani i tempi in cui in fiera i bagni per le donne erano appena due o tre (cโ€™รจ chi giura di aver assistito a unโ€™occupazione di massa nei decenni passati, che avrebbe portato a ottenere la paritร  di toiletteโ€ฆ almeno quella!).

Dalle istituzioni ai vertici dโ€™azienda, passando per buyer e sommelier, la ripartizione dei ruoli uomo/donna sembra ormai alquanto omogenea. In ambito enoturistico, pare che le donne sia il cuore pulsante. E la presenza femminile in Fiera รจ stata รจ pari, se non superiore a quella maschile. Un motivo in piรน per chiedersi come mai allora la stessa cosa non si possa dire del parterre di nomi che abbiamo visto sfilare nei principali incontri istituzionali. Attenzione: parliamo di una tematica che va oltre la Fiera di Verona, ma di cui Vinitaly รจ cartina tornasole. Se in una manifestazione cosรฌ ben attenta alle novitร , la paritร  di genere stenta ancora a decollare, significa che รจ il vino tutto a doversi ancora evolvere. Ma questa รจ unโ€™altra storia. Una storia che continueremo a raccontare.

a cura di Loredana Sottile

foto: Veronafiere

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