Per una volta valloni e fiamminghi hanno trovato un accordo per parlare con una voce sola e guardare insieme a un obiettivo comune. Le associazioni Belgische Wijnbouwers nelle Fiandre e Association des Vignerons Belges in Vallonia, che insieme rappresentano la maggior parte dei produttori di vino del Paese, hanno presentato BelBul, un nuovo marchio di qualità per gli spumanti interamente prodotti in Belgio. Una scelta comune grazie alla quale le organizzazioni mirano a professionalizzare e promuovere il crescente settore vinicolo belga, in particolare quello spumante, prodotto principalmente nella provincia dell’Hainaut nella parte meridionale del Paese. Con l’istituzione di questo marchio i produttori belgi puntano sostanzialmente a una migliore commercializzazione e internazionalizzazione dei vini nazionali.
Come ogni disciplinare che si rispetti anche nel caso di BelBul per ottenere l’etichetta i vini belgi dovranno soddisfare criteri ben precisi. L’intero processo di produzione, dalla vigna alla bottiglia, deve svolgersi in Belgio utilizzando uve coltivate localmente. Inoltre i produttori dovranno operare con una denominazione di origine riconosciuta, applicare il metodo tradizionale di fermentazione in bottiglia ed essere affiliati a una delle due associazioni fondatrici.
Nel Paese oggi si contano aziende vinicole che producono principalmente spumanti da metodo classico utilizzando soprattutto la varietà Chardonnay che è il vitigno più diffuso, seguito dal Pinot Nero. Negli ultimi anni stanno prendendo sempre più piede anche varietà resistenti alle malattie, i cosiddetti “Piwi” – come Johanniter, Solaris e Souvignier Gris – che stanno guadagnando popolarità grazie alla loro resilienza climatica e alla ridotta necessità di protezione delle colture. Secondo i dati del 2023, la produzione di vino in Belgio ha raggiunto un nuovo record, con 35mila ettolitri, un aumento del 550% rispetto a dieci anni prima. Tuttavia, l’anno 2024 ha segnato una battuta d’arresto: le condizioni meteorologiche sfavorevoli hanno ridotto il raccolto a soli 1,2 milioni di litri, un calo significativo. Questo risultato deludente è tuttavia mitigato dalle ottime rese delle annate precedenti. Nonostante i rischi climatici, la dinamica del settore resta intatta. Il numero di viticoltori, professionisti o amatoriali, continua ad aumentare, con 321 produttori registrati nel 2024, rispetto ai 290 del 2023. La superficie vitata raggiunge ora i 958 ettari.
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