Cuoco, certo, ma più precisamente “distributore di felicità”: così si presenta Andy Luotto al debutto ufficiale ai fornelli di Riva Portese, il ristorante romano adagiato sulle sponde del biondo fiume capitolino in una delle zone più care alla movida di nuova generazione.
Cosa significa felicità, per Andy? In primis, divertimento. Trattandosi di cibo, poi, l’ingrediente principale deve essere la condivisione. Tanto che nei due mesi di rodaggio della sua cucina, prima di arrivare all’ufficializzazione di oggi, le prove di Andy Luotto hanno ruotato tutte intorno a cooking show e prove dal vivo, davanti e insieme agli ospiti. Da oggi, che la “cart” è stata ufficializzata, Andy sarà in sala a cucinare tra e per gli ospiti.
In menu, pochi piatti “ma buuoni” ammicca Andy, ripetendo il verso che abbiamo amato in molti quando a L’Altra Domenica faceva il valletto muto alle spalle di Renzo Arbore con un uovo in mano. In primo piano le preparazioni tradizionali romane e romanesche – “che adoro”, sorride lo chef – e soprattutto ingredienti super scelti: “Sono il mio pallino fisso”, spiega Andy.
Sarà proprio la scelta e la stagionalità dei diversi ingredienti a dettare i titoli della carta di Riva Portese: a seconda della stagione, le materie prime – tutte provenienti da fornitori selezionati, dislocati lungo l’intera penisola – diventano protagoniste di piatti legati anche alle tradizioni del Nord. “La cucina di mia madre, che era piemontese, e dei miei nonni” afferma Andy che più volte si è esibito – per esempio – anche nella preparazione della bagna cauda dal vivo.
Riva Portese, poi, raddoppia la sua offerta: grazie all’idea di Andy di coinvolgere un’altra chef – Viola Sidoni (foto), che segue la cucina all’ora di pranzo con un business lunch più agile e adatto a una clientela più veloce e indaffarata con meno tempo a disposizione. Così, accanto al classico menu “a-la-cart” di Andy, c’è anche un buffet da 15 diverse portate tra cui scegliere.
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