ร lโanno dellโUmbria. E lo certifica la guida Michelin che con lโedizione 2024 ha assegnato quattro nuove stelle, tre classiche e una verde. Questโultima va al ristorante Vespasia, giร monostellato di Norcia. Ma le novitร che testimoniano la crescita gastronomica della regione sono le tre nuove stelle “rosse”: Ristorante Une dello chef Giulio Gigli, Elementi Fine Dining di Andrea Impero e Ada Gourmet con la chefโpatronne Ada Stifani (tutti e tre Due forchette nella guida Ristoranti dโItalia 2024). Una generazione di giovani che ha puntato tutto su una regione che non รจ mai stata, se non per pochissime eccezioni, una metร dellโalta gastronomia. Per decenni, infatti, la regione ha contato solo due stellati: Casa Vissani di Baschi e Vespasia di Norcia. Nel 2021 i primi segnali di cambiamento, con la prima stella al ristorante L’Acciuga di Perugia, fino ad arrivare a oggi con tre nuove stelle Michelin.
Finisce cosรฌ lโรจra di Vissani e inizia quella di una nuova generazione di talenti? Il cuoco di Baschi con Casa Vissani ha avuto lโindubbio merito di far brillare il territorio per molti anni. I tempi cambiano e il fine dining si evolve, ma Casa Vissani non ha saputo tenere fino in fondo il ritmo del tempo. Per questo la guida Ristoranti dโItalia 2024 di Gambero Rossoย ha tolto al cuoco la Terza Forchetta, ossia il massimo riconoscimento. Una decisione che ha generato diverse polemiche, in primis quella di Vissani che ha accusato il Gambero di โsensazionalismo”, riferendosi al “clamore” mediatico che ha avuto la decisione resa pubblica ad ottobre, e poi quello del figlio Luca che ha accusato la guida di non aver visitato il ristorante (qui la prova della nostra visita).ย Non รจ certamente la retrocessione il punto della questione, nรฉ come si mangia nellโelegante casa di Baschi. Semmai รจ questa ribalta di chef talentuosi che con carisma hanno cambiato lโidea di cucina di una regione ad essere la notizia di oggi, e pure di domani.
LโUmbria รจ un territorio che non ha mai avuto una spiccata identitร culinaria. Schiacciata comโรจ tra Lazio, Abruzzo, Toscana e Marche ha sempre avuto una cucina tradizionale “meticcia”, anche a causa della sua storia: Rieti era in Umbria nel diciassettesimo secolo e ne fu tolta soltanto nel 1923; per centinaia dโanni rimase fuori lโorvietano mentre vi rientrava un pezzo della zona sud-occidentale delle Marche. ร facile ancora oggi trovare, sia pure sottoposti a rielaborazioni, piatti marchigiani, toscani, laziali e persino abruzzesi.
Giorgione, con i suoi due ristoranti a Montefalco e Grutti, ha portato una ventata di genuinitร , spaziando un poโ per le cucine di tutta Italia. Ed รจ innegabile come negli ultimi anni il settore dellโalta ristorazione ha fatto grandi balzi in avanti. Il primo ad aprire la strada degli emergenti รจ stato LโAcciuga a Perugia premiata e stellata. Altri ancora lo hanno fatto in silenzio, anche rinunciando a grandi avventure internazionali, come lo chef Giulio Gigli del Ristorante UNE a Capodacqua di Foligno (qui la nostra recensione), che quasi tre anni fa ha lasciato uno dei migliori ristoranti al mondo, Disfrutar di Barcellona, dove era responsabile del settore creativitร , per tornare a casa e aprire un suo locale in mezzo al nulla. Lo ha fatto armato di un grande bagaglio di esperienza e con alcuni amici in supporto, tra cui lo stesso Giorgione.
Sulle colline di Brufa, vicino il borgo di Torgiano, invece, il bravo Andrea Impero, trapiantato in Umbria, รจ stato capace di scovare i migliori artigiani e i sapori piรน intimi di questa terra con sguardo moderno. La struttura dove si trova il ristorante – ย Borgobrufa Resort – si distingue per la bellissima spa e lโaccoglienza di alto livello. E poi la novitร dellโanno a Perugia. Il nome รจ quello della chefโpatronne Ada Stifani, conosciutissima per aver gestito per anni la cucina de LโOfficina. Lo stile รจ decisamente creativo ma capace di piatti sempre molto comprensibili e gustosi che esaltano il risultato senza eccessi virtuosistici.
LโUmbria รจ cambiata e il prossimo anno potrebbe essere la nuova regione ad ospitare la Guida Michelin 2025. Nulla da togliere a Vissani, ma il futuro dellโUmbria รจ scritto da una nuova generazione di talenti.
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