Se cโรจ un messaggio che viene dalle cooperative italiane รจ resilienza: non solo nella capacitร di sopportare i duri colpi allโeconomia in questi primi mesi di emergenza ma anche la volontร di trovare strategie, immediate e future, a tutela delle decine di migliaia di viticoltori che ruotano attorno a questo mondo.
La cooperazione vale il 60% del vino italiano, un terzo di quello commercializzato allโestero, e ha forma cooperativa la gran parte delle aziende nella top ten dei fatturati di Mediobanca. Con il crollo del canale Horeca e il problema liquiditร dovuto ai ritardi nei pagamenti e ai mancati incassi, gran parte delle cantine stima perdite tra 15% e 40%, mentre per altre il trimestre รจ addirittura positivo, grazie a un incremento delle richieste da parte della Gdo nazionale ed estera.
Negli stabilimenti si lavora a scartamento ridotto, tra turnazioni e smart working; il ricorso alla cassa integrazione appare limitato e i vertici aziendali non vogliono pensare a eventuali riduzioni del personale; lโonline si rivela come una nuova frontiera da esplorare e si annunciano investimenti per potenziare questo canale. Le coop, inoltre, si preparano alla vendemmia e ad affrontare il problema della scarsa manodopera nei campi. Lโincognita futura รจ la sovrapproduzione e i suoi possibili effetti sui prezzi del vino. Ma la distillazione di crisi โ ovvero la trasformazione in alcol del vino in eccedenza – che Ue, Mipaaf e Regioni stanno per introdurre (e che le coop di Francia, Spagna e Italia hanno chiesto), sembra essere considerata dalle societร come un’ultima spiaggia, quasi un tabรน, perchรฉ a prezzi intorno a 35 centesimi al litro non sarebbe un vero ristoro e perchรฉ con essa il settore darebbe di sรฉ unโimmagine fortemente negativa.
In questo sondaggio da nord a sud dello Stivale, il settimanale Tre Bicchieri del Gambero Rosso, ha provato, da un lato, a misurare gli impatti sui bilanci economici e, dallโaltro, a scoprire i progetti a breve e a lungo termine delle diverse cantine sociali. Ne รจ uscito un quadro variegato che, senza pretese dโesaustivitร , offre uno spaccato dellโItalia cooperativa di fronte al Coronavirus.
Nel cuore del territorio della Barbera dโAsti, la cantina di Vinchio Vaglio Serra conta 200 soci per 445 ettari vitati. Su un fatturato da circa 10 milioni di euro, il 40% arriva dallโHoreca, con un 20% dalla vendita diretta e un 10% dalla grande distribuzione. Il presidente Lorenzo Giordano racconta che il primo trimestre fino al 15 marzo รจ stato regolare con vendite e spedizioni di bottiglie e bag-in-box nella norma: โIl fermo dellโHoreca determinerร un calo del 3% circa, ma il vero colpo al bilancio lo attendiamo ad aprile. Nel frattempo, abbiamo scelto di avvicinarci alla nostra numerosa clientela, migliorando la logistica, tagliando del 50% i costi del trasporto. Questo ci ha consentito di consegnare anche piccoli quantitativi in tutto il nord Italia. Per ora stiamo andando avanti cosรฌโ. La cantina produce in media 1,5 milioni di bottiglie e oltre 400 mila bag-in-box ma non pratica la vendita online: โAbbiamo oltre 30 mila clienti coi quali ci interfacciamo via mail e telefono. Per lโonline penso ci organizzeremo in futuroโ.
Lโobiettivo della Cantina di Vinchio รจ spalmare le perdite in 4 o 5 anni per consentire di tutelare il lavoro dei piccoli viticoltori e per proseguire nei progetti a tutela di territorio e paesaggio, come il sentiero naturalistico dei โnidiโ. Nel frattempo, si guarda alla vendemmia e allo strumento della distillazione, con qualche distinguo: โManderemo in distillazione una parte di Barbera non destinato allโinvecchiamento. Ne stiamo discutendo in seno al Consorzio della Barbera dโAsti di cui sono vice presidenteโ, spiega Giordano, che aggiunge: โA 0,25-0,30 euro/litro non รจ un prezzo adeguato. Per questo, stiamo chiedendo alle istituzioni un sistema di integrazione al reddito. Il prezzo piรน corretto sarebbe intorno a 1 euro/litroโ.
Cantina di Soave, gigante cooperativo da 35 milioni di bottiglie e 136 milioni di fatturato, con ben 2.300 soci viticoltori, ha appena rinnovato i vertici. Wolfgang Raifer, direttore generale che ha preso il posto di Bruno Trentini, non si aspettava certo di dover fare questi straordinari: โIl bilancio del trimestre รจ positivo, cresciamo di circa il 5% soprattutto a volume. Il trend รจ determinato dalla corsa agli acquisti in Gdo tra febbraio e metร marzo, ma poi cโรจ stato un rallentamentoโ. Sul canale moderno, ricordiamo che la cantina vende il 90% del confezionato mentre il 10% va in Horeca. Lโexport, che vale circa il 35% dei volumi, registra ordinativi costanti: โNella Gdo estera abbiamo registrato addirittura un incrementoโ.
Tutto sommato, il primo cda virtuale tenuto recentemente ha registrato una discreta situazione: โNon ci sono problemi di incassi, nรฉ di mancanza di liquiditร , ma รจ difficile fare una proiezione sul bilancio che si chiude a luglio. Di sicuro cโรจ molta incertezza sul futuroโ, sottolinea Raifer, secondo cui una sfida importante sarร la gestione delle giacenze.
Dal lato dei soci viticoltori, secondo il dg, non ci sono rischi di una riduzione della base sociale: โA breve รจ impossibile, la crisi dovrebbe perdurare a lungo. Ricordo, inoltre, che veniamo da un periodo record, con remunerazioni a 13 mila euro per ettaroโ. Infine, lโe-commerce, attivo sul brand Rocca Sveva dal 2017: โAbbiamo registrato in due mesi crescite in tripla cifra. Quindi, coglieremo i segnali che arrivano da questa congiunturaโ conclude โper cercare di incrementare gli investimenti su questo canaleโ.
Kellerei Kaltern. Foto Florian Andergassen
โUna situazione mai vistaโ. Esordisce cosรฌ Tobias Zingerle, ceo di Kellerei Kaltern, per descrivere gli effetti della diffusione del Covid-19. La cooperativa altoatesina (che produce 3,5 milioni di bottiglie con un fatturato da 22 milioni di euro) ha attivato la cassa integrazione a rotazione. A marzo il -35% di vendite rispetto a un anno fa ha portato il trimestre a -18%. โIl canale Horeca si รจ fermatoโ racconta Zingerle โnoi siamo presenti anche in Gdo e siamo attivi online, canale in forte aumento ma con incidenze ancora basse sul fatturato. Anche lโestero รจ fermo: Stati Uniti, Germania, Olanda. Inoltre, lโenoturismo non darร il suo contributo almeno fino a fine maggio (la vendita diretta per questa coop vale il 15%; ndr) e la situazione รจ complicata dal problema degli incassi dai clienti Horecaโ.
La cantina conta 650 soci e gestisce 450 ettari, pari alla metร dei vigneti a Caldaro: โNon penso che perderemo soci, anzi รจ probabile che aumentino. Riteniamo che saranno piรน le aziende private a non prolungare contratti coi viticoltori. Inoltre, a Caldaro vige la regola che se un contadino locale chiede di entrare in cooperativa รจ sempre benvenutoโ. La manodopera in vendemmia non preoccupa: la forza lavoro arriva dalle famiglie degli associati.
Per evitare sovrapproduzioni, รจ probabile che Kellerei Kaltern scelga di ridurre le rese per ettaro delle linee classiche ma non delle selezioni: โStiamo studiando un ulteriore lavoro sulla qualitร , trasformando un momento da negativo in positivo. Una cosa รจ certa: non intendiamo utilizzare la distillazioneโ, sottolinea Zingerle. Troppo bassi i ristori a 0,30 euro/litro considerando che, ad esempio, Schiava e Pinot bianco viaggiano rispettivamente a 2,2 e 2,8 euro/litro. Infine, la comunicazione: โPer le nuove annate in commercio stiamo producendo dei video da diffondere sui principali social network. In questo momento รจ fondamentale mantenere un rapporto stretto con i clientiโ.
Terre Cevico รจ tra le piรน importanti cooperative romagnole, con 200 addetti, 5 mila conferitori, ricavi di 167 milioni di euro, di cui 50 allโestero (primo esportatore italiano in Cina). Il presidente Marco Nannetti traccia unโanalisi del momento: โIl trimestre รจ in sostanziale tenuta. Il fatto di essere sbilanciati sulla Gdo ci sta aiutando: il consumatore acquista piรน vini popolari con un occhio alla qualitร -prezzo con brik e bottiglie tra 3 e 5 euro, mentre lโHoreca รจ crollato e lโestero si รจ contrattoโ.
In momenti simili, per Nannetti, occorre โstare vicini al consumatore: lo stiamo facendo attraverso i nostri distributori e stiamo lavorando a un progetto per attivare le vendite online, che non era tra le nostre attivitร . Per quanto riguarda lโHoreca, stiamo sentendo i nostri clienti per capire come ripartire al meglio. Allโestero, occorre progettare e investire per non perdere consumatori. Sappiamo, tuttavia, che tutti dovremo rinunciare a un poโ di marginiโ.
Lโazienda ha messo a bilancio un incremento della pubblicitร televisiva e sui social: โNon vogliamo parlare di crisiโ sottolinea Nannetti โma di ciรฒ che di positivo il vino oggi ci puรฒ regalareโ.
Con lo sguardo al futuro, non ci sono rischi per i dipendenti Terre Cevico: fino a metร maggio non รจ previsto lโuso di ammortizzatori sociali. La manodopera agricola in vista della vendemmia preoccupa relativamente: la cooperativa lavora 1,4 milioni di quintali di uve, di cui quasi metร frutto della meccanizzazione: โMolti impianti sono meccanizzati ma รจ chiaro che in collina ci sarร bisogno di operaiโ. E se la vendemmia verde รจ considerata โuna proposta aberranteโ, la distillazione non รจ da meno: โNon flagelliamociโ sottolinea Nannetti โchiedendo soldi per una distillazione di crisi ed evitiamo di fornire unโimmagine negativa come di un settore che non sa reagire. Faccio notare che quei 5-7 milioni di ettolitri di vino di cui si chiede la distillazione sono pari ai quantitativi di vino prodotti col saccarosio di barbabietola da Germania, nord della Francia e altri Paesi nord europei. Ritengo che debbano usare i mosti concentrati rettificati e non lo zucchero e mi auguro che le istituzioni ne tengano conto per non danneggiare unโintera filieraโ.
La Cantina sociale di Solopaca รจ uno dei punti di riferimento del distretto del Sannio: 600 soci e 1.100 ettari per un fatturato da 10 milioni di euro e 2,5 milioni di bottiglie prodotte, che valgono metร dei ricavi. Il 2019, fa sapere il presidente Carmine Coletta, si era chiuso con incrementi del 10% sia in quantitร sia in valore, lโ8% dei quali realizzati allโestero (Usa, Giappone, Germania). โNel primo trimestre, il crollo verticale delle vendite a marzo in Horeca ha portato a un decremento del 25% nei ricavi. Ad aprile, ci aspettiamo un peggioramento e stimiamo un secondo semestre a -40%. Nel complessoโ annuncia โil bilancio totale 2019/20 potrebbe subire un calo del 20%โ. Per la cooperativa campana (tra i primi spumantizzatori della Falanghina) stanno resistendo la Gdo e la vendita a domicilio mentre lโonline รจ letteralmente decollato negli ultimi due mesi, anche se non compensa le perdite.
Per ora, in azienda si รจ intervenuti con nuovi turni di lavoro e ferie, senza cassa integrazione per i 34 dipendenti: โFaremo tutti gli sforzi per mantenere il personaleโ, assicura Coletta. Difficile il rapporto con gli istituti di credito: โI fondi a disposizione sono prestiti, ma in questi casi ritengo siano necessari dei finanziamenti a fondo perduto, utili per acquistare prodotti come tappi, bottiglie o etichette e per pagare gli stipendiโ.
Ci si prepara, comunque alla vendemmia: โCโรจ incertezza tra i soci ma aratura, trattamenti e manutenzione procedono regolari. La manodopera a Solopacaโ sottolinea โรจ tutta locale e per gran parte la vendemmia รจ una festa di famigliaโ. La distillazione non รจ allโorizzonte: โNon abbiamo, fortunatamente, problemi di sovrapproduzione ed eccedenze che la giustifichino. E, comunque, sarebbe brutto doverci arrivareโ. Infine, la comunicazione: โAbbiamo attivato promozioni, commercio elettronico e investiremo sui social. Vogliamo dare il segnale di unโazienda viva, infondendo ottimismoโ.
I trecento soci della Cantina San Donaci sanno bene che gli effetti del Covid-19 saranno piรน forti nei prossimi mesi. Su questo concetto insiste Marco Pagano, presidente della storica cooperativa dellโarea ionico-salentina, che annualmente produce 20 mila ettolitri di vino, metร imbottigliati e un 90% di confezionato venduto allโestero, prevalentemente in Gdo. โRispetto al primo trimestre dello scorso anno registriamo un segno piรน, ma la situazione non puรฒ dirsi positiva, perchรฉ non sappiamo quando lโHoreca tornerร a regime e non sappiamo come andrร la stagione turistica. Certamente non รจ il caso di parlare di omicidio del comparto vino puglieseโ.
Ogni anno, a San Donaci, si lavorano circa 30 mila quintali di uve: โDifficile per ora stimare i volumi 2020, ma dovremo fare attenzione e tenere conto che le grandi rese non ci fanno guardare in direzione della qualitร . Questo, del resto, รจ un percorso che abbiamo giร intrapreso da molti anniโ. La cooperativa sta lavorando a migliorare la remunerativitร dei soci, che in alcuni casi arriva a 60 euro/quintale. E sta investendo nellโonline: โQuando รจ scoppiata lโepidemia avevamo il sito internet in cantiereโ racconta Pagano โe ora abbiamo previsto investimenti sullโe-commerce e sulle vendite online, facendo tesoro dellโesperienza che questo momento di emergenza ci sta offrendoโ.
Sono 2.500 i soci di Colomba Bianca, grande cantina del sud ovest della Sicilia, con sei i siti produttivi, 70 milioni di chili di uve lavorati allโanno e ricavi per 40 milioni di euro. Il 5% del vino prodotto viene imbottigliato e varca i confini per lโ80%, dagli Usa alla Cina. Il 95% รจ vino sfuso, core business della cantina, grazie a strette sinergie con grandi imbottigliatori mondiali che rivendono alla Gdo. Il presidente Leonardo Taschetta racconta che la crisi da Covid-19 ha determinato una cassa integrazione e lโattivazione dello smart working: โIn questo momento, con lโHoreca fermo, chi rifornisce la Gdo sta continuando a lavorare. Nel nostro caso, stanno andando bene le bottiglie nei supermarket esteri intorno ai 2 euro. Invece, si รจ fermata la filiera dello sfuso che finisce nella ristorazioneโ.
Un mix di fattori che porta stimare lโimpatto negativo sul bilancio dโesercizio che chiude a luglio tra il 15% e il 20%. E Taschetta guarda al futuro: โPer quanto riguarda le imprese ritengo che le misure finanziarie predisposte dal governo potranno aiutare a saldare i debiti, ma dal lato economico il vero problema รจ lโassenza di lavoro in tutti gli anelli della filieraโ. Per la raccolta 2020, si dovrร trovare rimedio alla manodopera, soprattutto tunisina e rumena, che normalmente calca i terreni del trapanese in estate: โNon abbiamo problemi di capacitร in cantina, ma non ritengo maturi i tempi per la distillazione di crisi, che andrร valutata a giugno ma soprattutto non andrร impostata alle cifre di 2,5 euro a ettogradoโ. Anche per Colomba Bianca lโonline rappresenta una nuova frontiera: โDirigo da 25 anni questa azienda e da qualche anno discutevamo di questa opportunitร . Ora รจ il momento di coglierla e nei prossimi mesi ci attiveremo. ร il momento di investireโ conclude Taschetta โperchรฉ รจ nostro dovere essere ottimistiโ.
Con 300 soci, 1.200 ettari e 4 milioni di bottiglie, Cantine di Dolianova รจ la piรน grande cooperativa sarda. Negli ultimi anni, ha investito notevoli risorse nel canale Horeca (che vale il 25% dei ricavi), arrivando a imbottigliare quasi tutta la produzione. E oggi che la ristorazione ha voltato di colpo le spalle, i piani vanno rimodulati: โDallโ11 marzoโ racconta Massimiliano Farci, direttore commerciale โabbiamo patito perdite di fatturato del 20% e solo grazie alla Gdo, che per noi vale il 35%, abbiamo potuto attutire il colpo. Lโestero ha tenuto bene anche a marzo, ma ora ad aprile e maggio si รจ fermatoโ.
Come ha reagito la cantina? Ha deciso di rafforzare i rapporti con la distribuzione organizzata e, allโestero, come in Finlandia, sta lavorando con i Monopoli per rifornire le enoteche: โStiamo inviando produzioni anche in Germania nei circuiti cash&carry e, per salvaguardare i rapporti coi clienti del territorio, abbiamo potenziato il servizio di consegna a domicilioโ. Per ora nessuna cassa integrazione ma solo nuovi turni lavorativi tra il personale.
Guardando al futuro, i vertici della coop guidata dal presidente Sandro Murgia intravedono un mercato diverso: โIn Horecaโ spiega Farci โriteniamo possibile la chiusura di alcune attivitร , mentre chi resta avrร necessitร di riprendere a lavorare. Avremo piรน richieste di sconto sui vini e le cantine, con lโinvenduto, dovranno giovare la partita sul prezzo piรน basso. Inoltre, i ristoratori chiederanno meno prodotti e una ulteriore dilazione delle forniture. Ne usciremoโ aggiungeโse ci sarร collaborazione tra i vari attori. Vogliamo assolutamente mantenere la presenza nei ristoranti con cui abbiamo lavorato fino a ieriโ. La vendemmia non spaventa, anche perchรฉ la cantina viene da tre raccolti sotto le medie: cโรจ meno vino in cantina. Mentre รจ tempo di sviluppare lโonline: โStiamo valutando seriamenteโ conclude Farci โdi entrare in questo mondo con un nostro sito dedicato. A giorni potrebbero esserci delle novitร โ. Anche questo รจ un effetto del Covid-19.
a cura di Gianluca Atzeni
Articolo uscito sul numero di Tre Bicchieri del 30 aprile
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