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Niente vigneti a Nord di Barolo: le cantine bocciano la proposta. Germano: "Questione chiusa: le superfici non si toccano"

La consultazione sul disciplinare termina con il no dei produttori allo spostamento delle vigne sul versante settentrionale e alla reciprocitร  tra Barolo e Barbaresco. Via libera, invece, all'imbottigliamento in zona

  • 20 Giugno, 2024

I produttori delle Langhe dicono โ€˜noโ€™ ai cambiamenti piรน rilevanti del disciplinare: non ci saranno nรฉ la reciprocitร  tra le denominazioni Barolo e Barbaresco, nรฉ lโ€™estensione a nord dei vigneti di nebbiolo atto a diventare Barolo e Barbaresco. Viceversa, passano a larghissima maggioranza le proposte meno problematiche, come l’imbottigliamento in zona. A comunicarlo รจ il consorzio di tutela con una nota ufficiale a chiusura delle consultazioni lanciate dal precedente consiglio guidato dall’ex presidente Matteo Ascheri.

Via libera all’imbottigliamento in zona

In primo luogo, passa a larga maggioranza la limitazione della zona di imbottigliamento per Barolo e Barbaresco (che per legge deve coincidere con la zona di vinificazione), zona che nel disciplinare non era ancora prevista: una misura considerata da tutti urgente allo scopo di evitare che ampie quote di prodotto possano essere imbottigliate fuori zona, senza i necessari controlli. Ancora oggi accade infatti che partite abbondanti di nebbiolo sfuso vengano acquistate da importatori stranieri per essere imbottigliati come denominazione in Svizzera o in America. Il problema รจ che vendere lo sfuso per imbottigliarlo direttamente in America significa saltare almeno tre livelli di commercializzazione e creare una concorrenza sleale. La nuova norma serve proprio per evitare che grandi gruppi industriali possano lanciarsi su questo business alterando il mercato. La seconda modifica approvata dai soci, considerata pacifica, consente lโ€™utilizzo di grandi formati per il Barbaresco con capacitร  superiore a 6 litri e sino a 18 litri anche per la vendita (attualmente รจ consentito lโ€™utilizzo di questi formati solo per scopi promozionali), come avviene giร  per i vini confezionati in recipienti fino ai 6 litri.

L’iniziativa dell’ex presidente Ascheri

Per lโ€™approvazione di queste modifiche serviva ยซlโ€™avallo di produttori che rappresentassero contemporaneamente (come da normativa) almeno il 66 % della superficie totale dei vigneti iscritti alla denominazione e almeno il 51% della produzione imbottigliata (intesa come media) nellโ€™ultimo biennioยป. Un avallo che รจ mancato invece – clamorosamente – per le altre proposte per le quali non รจ stato raggiunto il quorum richiesto: un risultato che suona come una esplicita sconfessione dellโ€™iniziativa adottata allโ€™inizio dellโ€™anno dal consorzio quando lโ€™allora presidente Matteo Ascheri aveva sottoposto agli associati cinque proposte di modifica del disciplinare: la limitazione della zona diย imbottigliamento, l’interscambiabilitร  e reciprocitร  per la vinificazione e imbottigliamento tra le due principali e storiche docg, l’autorizzazione a piantare vigne di Nebbiolo a Barolo e Barbaresco neiย versanti collinari esposti al nord, l’aggiunta delle menzioni comunali per la denominazione Barbaresco, l’utilizzo di grandi formati superiori aiย 6 litri. Proposte che hanno subito scatenato resistenze e critiche accese, per quanto condotte con la classica sobrietร  e riservatezza dello stile sabaudo.

Sul sentiero tra le vigne di Barbaresco

La rivolta contro l’impianto di vigneti a Nord

Il dibattito piรน serrato ha riguardato certamente lโ€™ipotesi di eliminare il tradizionale divieto di impiantare vigneti di Nebbiolo atti a Barolo o Barbaresco nei versanti collinari esposti a nord. La ratio della modifica promossa dal consorzio era lo stravolgimento climatico che costringe ad allevare le viti in condizioni compatibili con lโ€™aumento del caldo e la diminuzione delle piogge. In proposito, il consorzio aveva precisato che la superficie vitata di Barolo e Barbaresco attualmente contingentata sarebbe rimasta la stessa, fornendo solamente ยซuna possibilitร  agronomica in piรน per i produttoriยป. In piรน, aveva precisato lโ€™ex presidente Ascheri, ยซi vigneti esposti a nord permettono maggiore sostenibilitร , perchรฉ non cโ€™รจ bisogno di ricorrere allโ€™irrigazione di soccorso che potrebbe rendersi necessaria con lโ€™aumento della siccitร ยป. La proposta ha perรฒ scatenato una vera e propria rivolta, con una quarantina di cantine schierate a favore di un appello contro lโ€™estensione dei vigneti a nord. Diverse figure di riferimento della denominazione hanno fatto quadrato.

Per Germano il risultato era scontato

Nel frattempo, da appena un mese, il consorzio ha cambiato i suoi vertici e cโ€™รจ curiositร  sullโ€™indirizzo che prenderร  adesso su questi dossier. ยซCโ€™era da aspettarseloยป, ammette Sergio Germano, il presidente da poco insediato, a proposito delle modifiche respinte. โ€œIn Cda sono state presentate senza preparazione e con una procedura troppo accelerata. Bisognava ponderare meglio, ma questo – assicura – non รจ il momento delle criticheยป. Nei prossimi mesi il consorzio ritornerร  sulla questione? ยซDobbiamo lasciarci alle spalle questo tema, le superfici restano quelle. Semmai รจ meglio convertire i vigneti in altre posizioni, mentre al nord abbiamo soprattutto boschi impervi e nocciole. Rispettiamo il nord come deposito di biodiversitร ยป, risponde Germano. Che aggiunge: ยซรˆ vero che veniamo da due anni di siccitร , ma la storia รจ ciclica e nellโ€™ambito della gestione dei vigneti ci sono altre soluzioni per gestire il cambio del clima. Questโ€™anno non abbiamo siccitร , ma se questo fosse il problema, la mancanza di pioggia riguarderebbe sia il sud che il nordยป. Come si affronta dunque la minaccia del cambio climatico? ยซMaggiore attenzione alla fertilitร  del suolo con ricchezza di microrganismi, uno stato di salute migliore delle vigne: dico no agli estremismi, servono esperienza e modifiche graduali. E i contadini cercano sempre di fare il meglioยป.

Niente interscambiabilitร  tra Barolo e Barbaresco

Piรน silenziosa ma tenace รจ stata la resistenza alla proposta di interscambiabilitร  tra Barolo e Barbaresco. In questo caso, piรน che i timori delle aziende del Barbaresco verso lโ€™eventuale โ€œassalto dei barolistiโ€, secondo Germano ยซha pesato un poโ€™ di paura per i rischi di speculazione dallโ€™esterno. โ€œRimaniamo cosรฌโ€ รจ stato il pensiero di molti e devo dire che lโ€™ampiezza di vedute e lโ€™essere conservatori sono entrambi atteggiamenti da rispettare. Inoltre, tanti votanti sono fuori dalle due zone e quindi รจ normale che non siano interessati o che siano contrariยป. Chiusa la vicenda dellโ€™imbottigliamento fuori zona con una larghissima maggioranza allo scopo di difendere il territorio, adesso il consorzio vuole guardare avanti. ยซLavoreremo sugli eventi come Grandi Langhe e sulle aste del Barolo, poi dovremo monitorare i mercati e implementare la ricerca sui cloni resistenti. Infine, vorrei verificare se ci sono problemi nei disciplinari ma รจ solo un lavoro di studio, non ricominciamo certo a proporre modifiche: adesso abbiamo bisogno di coesioneยป, conclude Germano.

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