La Valle dโAosta รจ una regione virtuosa nella produzione di vino di qualitร , la sua vocazione turistica la spinge a offrire vini in ogni fascia di prezzo, comprese quelle piรน basse e di consumo quotidiano, bianchi e rossi piรน immediati. Ma da una regione che dedica cosรฌ poco spazio alla vigna ci si aspetta solo prodotti dโeccellenza. Prodotti che possano portare lโimmagine della Valle dโAosta in giro per il nostro paese e addirittura per il mondo. Oggi รจ cosa fatta; solo la limitata produzione vieta a questa regione di nutrire maggiori ambizioni nellโexport.
Con un clima montano che trova poche similitudini nel resto del paese, e con vigneti che vanno dal fondo valle alle cime innevate, da 350 a piรน di 1100 metri sul livello del mare, la Valle dโAosta propone vini di estrema peculiaritร . Innanzitutto possiede un parco ampelografico del tutto singolare dove i piรน diversi tra i vitigni internazionali (chardonnay, pinot grigio o malvoisie, sauvignon, viognier, mรผller-thurgau, gamay, pinot nero, merlot, syrah, grenache) affiancano vitigni sconosciuti o poco noti altrove (moscato bianco, petite arvine, priรฉ blanc, mebbiolo, fumin, petit rouge, vien de Nus, prรซmetta, cornalin, , mayolet, vuillermin). Incrociando le differenze climatiche e ampelografiche, i risultati sono una ricchezza e una varietร di vini che non trovano riscontro altrove, da bianchi sottili e tesi a rossi potenti e sapidi. Ma con una tale ricchezza cโรจ anche il rischio di creare confusione nella testa del consumatore e allora ecco che si stanno delineando, tenendo conto delle tradizioni territoriali, delle tendenze portate avanti dai vigneron e dalle cantine cooperative.
Nel campo dei bianchi stanno guadagnando spazio le fresche e profumate petite arvine alle quali si oppongono dei bianchi piรน ricchi e grassi, spesso vinificati in barrique come chardonnay e pinot grigio. Dโaltro canto conservano i loro spazi i tradizionali Moscato di Chambave e i Blanc de Morgex et de La Salle, anche spumantizzati. Per quanto riguarda i rossi, si percepisce la volontร di produrre grandi vini di stampo internazionale con la syrah e soprattutto con il pinot nero. Rimangono perรฒ in voga anche corposi rossi da uve fumin. I Tre Bicchieri di questa edizione confermano il trend.
I massimi riconoscimenti includono una Petite Arvine (il Sopraquota 900), uno Chardonnay, un Pinot Grigio, due Pinot Nero e, infine, un Passito di Moscato, prodotti da un nucleo virtuoso di cantine che continuano a far parlare di questa piccola regione nel mondo.
Per molti il Ticino รจ la โterra di Merlotโ. Oggi, il cambiamento delle condizioni climatiche ha notevolmente diversificato lโofferta ampelografica, tanto che tra qualche anno ci troveremo davanti a una vera e propria trasformazione del territorio. Di pari passo sono sempre di piรน i visitatori che apprezzano la bellezza del Canton Ticino dove i vigneti fanno capolino non lontano dalle mondane localitร sul lago, godendosi i pendii terrazzati che troneggiano sopra le valli. Sono scenari sicuramente suggestivi, arricchiti dal fascino delle viti, che esercitano un appeal particolare: unโattrazione potente per un turismo che รจ in crescita costante. Geograficamente parlando, il Ticino รจ suddiviso in due zone: il Sopraceneri a nord e il Sottoceneri a sud, che si diversificano per suolo e per clima.
A nord, nel Sopraceneri, predominano terreni piuttosto leggeri, sabbiosi, pietrosi e quindi molto permeabili, elemento importante in una regione con precipitazioni di tipo violento. Nelle Valli la viticoltura ticinese diventa ancora piรน alpina e scenografica; qui i terreni granitici producono vini che dispongono di un potenziale di maturazione ancora maggiore.
Nel Sottoceneri, a sud, dove il paesaggio diventa piรน mediterraneo, il territorio diventa piรน pianeggiante, i suoli piรน pesanti e fertili, ricchi di calcare e argilla.
Veniamo ai premiati. I due Tre Bicchieri di questโanno sono equamente suddivisi: una cantina del nord e una del sud del Cantone. Due riconoscimenti che premiano il valore di produttori capaci di interpretare al meglio le caratteristiche uniche del territorio e delle sue uve.
Il Castello Luigi โ16 di Luigi Zanini ci ha davvero ammaliato con il suo corpo estremamente raffinato, regalandoci emozioni oggi ma promettendone ancor di piรน con ulteriore affinamento in bottiglia. ร stato invece il carattere deciso e lโampio bouquet del Carato โ16 di Angelo Delea a sorprenderci, in questo Ticino in costante evoluzione e crescita. Di anno in anno, grazie anche alle nuove generazioni di viticoltori, siamo sicuri che questa terra saprร affermarsi sempre di piรน con prodotti nuovi, diversi, mai scontati.
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