Amarone, Valpolicella, Soave, Custoza, Lugana, Conegliano-Valdobbiadene, Prosecco: sono solo alcune delle piรน famose denominazioni del Veneto, da sempre generosa fucina di grandi vini italiani, prodotti di successo tanto sul territorio nazionale quanto all’estero. Ma la viticoltura regionale non si esaurisce con queste grandi denominazioni: il resto del territorio regionale infatti รจ costellato da altre Doc, magari piรน piccole come estensione e numero di produttori, ma altrettanto interessanti e identitarie. Una di queste รจ la Doc Breganze
Qualche coordinata geografica รจ necessaria. Siamo in provincia di Vicenza e la denominazione copre per intero il territorio amministrativo di Breganze, Fara Vicentino e Molvena, e in parte quello di Bassano del Grappa, Lugo di Vicenza, Marostica, Mason Vicentino, Montecchio Precalcino, Pianezze, Salcedo, Sandrigo, Sarcedo e Zugliano.
Questa zona rappresenta una sorta di anfiteatro che si estende tra i fiumi Astico e Brenta. A nord, a sorvegliare dall’alto le vigne della Doc Breganze ci sono le aree montane dell’Altopiano di Asiago, che piano piano degradano verso la pianura vicentina compresa tra il corso del Brenta, a est e i Monti Lessini, a ovest. Dal punto di vista geologico, abbiamo a che fare con un terreno di matrice vulcanica, sedimentaria e alluvionale, quindi abbastanza variabile da zona a zona: se a nord-ovest della denominazione sono i primi a essere piรน presenti, nella parte a nord-est troviamo invece rocce sedimentarie di arenaria e calcare; nella sezione meridionale e in quella orientale ci sono le marne azzurre e strati arenaceo-marnosi a contatto con i sedimenti alluvionali. Estati calde ma non afose e inverni non troppo rigidi contribuiscono a creare una situazione ottimale per la coltivazione della vite.
A Breganze la Doc arriva nel 1969, tra le prime in Italia. Attualmente le tipologie prodotte sono piuttosto numerose e ai produttori รจ lasciato parecchio margine espressivo. Ciรฒ riflette la condizione ampelografica della zona, con uve tipiche che spesso affiancano vitigni internazionali che perรฒ non rappresentano una novitร ma dimorano da queste parti giร da secoli. Andando un po’ piรน nello specifico, possiamo dire senza ombra di dubbio che la bandiera dei vitigni locali รจ sventolata dalla vespaiola.
Si tratta di una varietร autoctona coltivata da tempi antichissimi ma sulla cui origine si sa poco. Conosciuta anche come “bresparola”, il nome sembrerebbe alludere al fatto che la dolcezza della sua polpa sia inebriante per le vespe che ne vengono irrimediabilmente attratte. Quest’uva viene impiegata per la produzione di vini bianchi, generalmente molto freschi e agili, ma รจ soprattutto la protagonista della punta di diamante della produzione di Breganze, il Torcolato, un vino dolce affascinante, ottenuto dalla spremitura degli acini di vespaiola lasciati appassire durante l’inverno successivo alla vendemmia. Quello che abbiamo notato negli ultimi anni, invece, รจ una costante crescita qualitativa nella produzione di vini rossi, soprattutto quelli a base di cabernet e merlot, presenti nei vigneti della zona giร a partire dal XVII secolo.
Eccoย le migliori espressioni di Breganze Doc con i vini che quest’anno hanno ottenuto i Due Bicchieri Rossi o i Due Bicchieri sulla guida Vini d’Italia di Gambero Rosso 2024.
La maggior lentezza con cui vede la luce il Cabernet Cavallare consente al vino di evolvere perfettamente in cantina, offrendo un quadro aromatico di grande profonditร . La versione frutto della vendemmia 2019 si presenta con profumi che ricordano il frutto scuro maturo e dolce, con un’importante presenza di spezie sullo sfondo. In bocca la pienezza del corpo trova spalla sulla fitta e levigata trama tannica che dona rigore e irrequietezza al sorso. Esplosivo sulla nota fruttata la Riserva Due Santi ’20, dotata di un palato succoso e croccante. L’azienda della famiglia Zonta, condotta dai cugini Stefano e Adriano, รจ un punto fermo dell’enologia regionale, forte di una piattaforma viticola di pregio che si adagia sulle colline a est di Bassano. Posto d’onore per le varietร a bacca rosa del bordolese, che rappresentano il cuore produttivo della cantina, dove viene realizzata una piccola gamma di vini di assoluto valore. Lo stile dei rossi non รจ mai cambiato, dominato dalla ricchezza del frutto in un sorso energico e di pregevole armonia.
Il Terre di Lava ’17 รจ un Merlot dai profumi complessi che si fa apprezzare per un profilo gustativo agile e raffinato. Mirco Gottardi ha fondato l’azienda Vignaioli Contrร Soarda poco piรน di vent’anni fa e fin dagli esordi si รจ rivelata come una delle realtร piรน interessanti della denominazione Breganze.
Il Torcolato ’18 di Col Dovigo profuma di frutta candita e fiori secchi, in bocca la dolcezza รจ misurata e il vino conclude asciutto. Gamma ampia e di buon livello qualitativo quella proposta dalla famiglia Bonollo in quel di Breganze.
La cooperativa di Beato Bartolomeo da Breganze รจ il principale interprete del territorio collinare che si sviluppa fra Bassano e Thiene. Ampia la gamma di vini proposti fra i quali eccelle il Torcolato ’18. Profumi complessi di albicocca, olive in salamoia e spezie tornano in un palato ricco e suadente.
Il Torcolato, lo storico vino dolce ottenuto da uve vespaiola appassite ha nell’azienda della famiglia Miotti uno dei punti di riferimento assoluti. Il 2018 mette in luce un quadro fatto di nocciole tostate, macchia mediterranea e note balsamiche.
Il Torcolato ’21 di Maculan รจ dominato da note agrumate e di frutto esotico; in bocca la dolcezza prorompente รจ perfettamente bilanciata dall’aciditร e dalla presenza salina. Fausto Maculan รจ uno dei grandi produttori veneti, promotore instancabile del vino italiano nel mondo e interprete assoluto del taglio bordolese. Accanto a lui le figlie Angela e Maria Vittoria gestiscono una piattaforma viticola che si estende nella zona collinare di Breganze per molti ettari, dove a vespaiola, merlot e cabernet fanno eco varietร a bacca bianca quali chardonnay e sauvignon.
Foto di copertina: Firmino Miotti Vignaiolo in Breganze
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