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"Nessuna donna nel cda del Prosecco? Perdiamo una risorsa". Intervista al nuovo presidente Giancarlo Guidolin

Intervista esclusiva al successore di Zanette di fronte alle sfide globali della piรน grande Dop italiana. Tra questi i rapporti con la Docg: "Un Consorzio unico? Non รจ necessario". E adesso si scommette su versioni premium e Prosekar

  • 20 Giugno, 2024

Il burrascoso post Zanette, le strategie antifrode all’estero, il potenziamento dei fondi per la versione rosรฉ, l’idea (che non piace) del Consorzio unico. E ancora: il rapporto con la Docg Conegliano Valdobbiadene eย il nodo del Prosekar. Non รจ certo in discesa il percorso di Giancarlo Guidolin alla guida della Doc Prosecco, gigante da oltre 600 milioni di bottiglie, che spesso in questi anni ha letteralmente salvato il bilancio complessivo delle esportazioni italiane di vino. Il neo presidente, con una lunga esperienza nel mondo cooperativo, esponente della categoria dei vinificatori come l’uscente Stefano Zanette (quattro i mandati consecutivi), affronta a viso aperto molte delle questioni, a cominciare dal tema della successione, che aveva fatto traballare i rapporti interni.

La corsa alla presidenza รจ stata particolarmente agitata: con prese di posizione, distinguo, passi indietro nella componente vinificatori che potevano mettere a rischio la tenuta di questa anima fondamentale del Consorzio. Come avete trovato la quadra?

Era prevedibile che dopo quattro mandati dello stesso presidente, in vista di un cambio di conduzione, ci fosse una riflessione a piรน livelli. Ma il fatto che si sia arrivati a una votazione unanime sia del nuovo presidente che dei tre vicepresidenti e del comitato di presidenza, evidenzia che ci siamo compattati su un obiettivo comune. Ora ci attende un futuro di operativitร  sereno, elemento importantissimo viste le grandi sfide globali che ci attendono.

Avete intenzione di mettere in piedi i gruppi di lavoro?

Lavoreremo integrando la struttura esistente con specifici apporti sul fronte strategico, ma al momento non si profilano grandi novitร  nรฉ nella suddivisione dei compiti, nรฉ per lโ€™organico. Contiamo, perรฒ, di dare seguito al progetto, concepito a suo tempo, di implementare i momenti di lavoro a gruppi, per favorire il dialogo interno tra i vari settori facendo tesoro delle conoscenze di ciascun ambito e alimentando il rapporto Consorzio-filiera.

Come mai nel vostro ampio Cda non ci sono donne? Non ci sono brave imprenditrici nel mondo del Prosecco?

Nella mia esperienza all’interno del mondo cooperativo (presso la Cantina Ponte di Piave, con 2.500 ettari e mille soci, ndr) ho tentato di portare le donne ai ruoli di manager, ma senza successo. C’รจ poca disponibilitร  a fare le amministratrici per i motivi che conosciamo: la responsabilitร  di essere madri in primis ma anche altri impegni. Non posso giudicare quello che accade nel segmento degli imbottigliatori, ma posso dire che nel Consorzio l’assenza delle donne in Cda non รจ una scelta politica. Sottolineo, perรฒ, che tra i 15 dipendenti del Consorzio di tutela ben 11 sono donne e rivestono tutte ruoli importanti. รˆ chiaro che un Cda senza donne perde una risorsa. Abbiamo brave imprenditrici ed รจ un peccato che non ce ne siano. Auspico che si vada nella direzione di un maggiore coinvolgimento.

Veniamo al rapporto con la Docg. Il presidente del Conegliano Valdobbiadene, Franco Adami, ha recentemente dichiarato che รจ presto per pensare a un Consorzio unico del Prosecco. La vede una strada praticabile?

Concordo con Franco Adami. E non solo in termini di tempistiche, ma anche di necessitร . Non รจ cosรฌ importante la creazione di un Consorzio unico, quanto la collaborazione tra le tre denominazioni su alcune materie cruciali.

Come intendete collaborare con le altre due Docg?

Faremo tesoro dellโ€™esperienza di questi anni per avviare un dialogo a tutto tondo con al centro lโ€™interesse del Prosecco. Ben vengano le mani tese che ho visto in questi giorni. Noi come Prosecco Doc ribadiamo quanto sempre sostenuto: la massima disponibilitร  alla collaborazione, nel rispetto delle normative vigenti.

Ad oggi, un produttore di Docg Prosecco puรฒ riclassificare i vini a Doc Prosecco. Che ne pensa del sistema della resa unica che sta facendo discutere i produttori di Conegliano Valdobbiadene?

La riclassificazione dei superi da Docg a Doc รจ stata una scelta dei produttori del Consorzio del Conegliano Valdobbiaene Docg. Noi della Doc Prosecco produciamo 180 quintali per ettaro, ma sopra quota 180 la destinazione del prodotto non รจ vino bensรฌ prevalentemente succhi d’uva.

Paesaggio del Conegliano Valdobbiadene Prosecco _photo credits Arcangelo Piai_3

Ma questo travaso da Docg a Doc Prosecco potrebbe disturbare la vostra denominazione?
Posso risponderle solo una cosa: siamo riconoscenti verso la Docg. Perchรฉ non ci sarebbe la Doc Prosecco se non ci fosse stato il Conegliano Valdobbiadene Docg.

Parliamo di mercati. Come per altre Dop italiane, il 2023 non รจ stato semplice nemmeno per la Doc Prosecco. Ci sono segnali evidenti di rallentamento. Come cambieranno le vostre strategie?

Il lockdown e la conseguente chiusura delle attivitร  commerciali hanno spinto i nostri soci a cercare nuovi sbocchi soprattutto nella Gdo e nell’online, ma in generale la nostra denominazione non ha subito gravi contraccolpi e si รจ presto rialzata. La sofferenza generale dei mercati รจ palpabile ma i nostri dati sono tutto sommato confortanti. Nei primi 5 mesi del 2024, abbiamo registrato un +5,1% rispetto allo stesso periodo del 2023, e nel solo maggio questo dato sale a +9,9% confrontato col medesimo mese dellโ€™anno scorso.

Otto bottiglie di Prosecco su dieci vanno all’estero. Quali i mercati, nuovi o storici, su cui punterete?

Lโ€™idea รจ proseguire sul solco di quanto fatto fino ad oggi: lavorare per consolidare i mercati storici e favorire una maggior conoscenza della Doc nei mercati emergenti, con focus su alcuni Paesi obiettivo che possono variare. All’estero, restano saldi sul podio i primi tre mercati storici: Uk, Usa, Germania. Il quarto posto รจ della Francia, che nel 2023 ha registrato un +21,4% sull’anno precedente. Questi quattro valgono da soli circa il 50% della quota export. In Italia, invece, vengono stappate circa 123 milioni di bottiglie, pari a circa il 20% dell’intera produzione (616 milioni di bottiglie). La parte restante รจ distribuita in oltre 100 Paesi dei 5 continenti. Flessioni e impennate sono fisiologiche in un contesto cosรฌ ampio.

Considerando l’eccesso di volumi di vino in Italia, come ci dicono anche i dati di giacenza, c’รจ bisogno di produrre meno – lo ha ribadito anche l’Assoenologi da Cagliari – e di alzare la qualitร , che รจ tra gli obiettivi del suo mandato.ย 

Non รจ questione di produrre meno ma di programmare le produzioni in relazione alla domanda e al valore, inteso anche come qualitร . Nella Doc Prosecco, questa gestione รจ fatta annualmente dal 2011: il sistema puรฒ contare su volumi che non sono nรฉ in eccesso nรฉ in difetto. Per incrementare la qualitร , il Consorzio ha avviato misure verticali introducendo delle versioni premium come la riserva e il Prosekar (che sta agitando gli animi dei viticoltori triestini, ndr). A suo tempo, ha promosso anche la nascita del Prosecco Doc Rosรฉ e altre misure trasversali, sperimentando pratiche anche innovative, sia in vigneto sia in cantina, per aumentare il livello qualitativo medio di tutta la produzione.

A proposito di rosati, il settimanale Tre Bicchieri ha parlato di occasione mancata per il comparto italiano. Perchรฉ, secondo lei, la categoria non riesce a decollare nonostante caratteristiche che ben si adattano ai nuovi consumatori? Anche i numeri del vostro rosรฉ sono gradualmente calati dopo l’esordio, seppure con un 2024 in ripresa.

I volumi che sta generando la Doc Prosecco Rosรฉ rispettano gli obiettivi fissati allโ€™entrata in vigore della modifica del disciplinare. Parliamo di quasi il 10% dellโ€™intera produzione e, nei primi 5 mesi del 2024, il nostro Rosรฉ ha registrato una crescita del 28% circa sullo stesso periodo 2023. Nella Gdo italiana, i dati da noi rilevati confermano una crescita della Doc, che sta facendo bene anche in Usa e Uk. La nostra รจ stata un’intuizione vincente. Sicuramente, i rosati italiani vanno spinti maggiormente; i contributi dello Stato ci sono ma le imprese devono fare la loro parte. Per quanto ci riguarda, intendiamo ampliare la quota della versione rosรฉ del Prosecco e valuteremo in Cda se incrementare le risorse finanziarie.

Prosecco Doc rose - calice - foto Consorzio Prosecco Doc

Prosecco Doc rose – calice – foto Consorzio Prosecco Doc

Tra le battaglie che vi vedono protagonisti c’รจ quella sul Prosek e sui mercati internazionali contro le imitazioni. Quali novitร  ci saranno durante il suo mandato?

Continueremo a monitorare tutti i mercati e contrastare le moltissime violazioni che ormai caratterizzano una Doc famosa e prestigiosa come la nostra. Vogliamo consolidare lโ€™efficacia della tutela nel contrasto a evocazioni, contraffazioni e sfruttamenti indebiti della notorietร . Ad esempio, recentemente, la divisione di appello dellโ€™Ufficio marchi europeo ha ribadito che ยซPriseccoยป, marchio registrato per designare una bevanda a base di succhi di frutta, รจ un’evocazione del Prosecco, anche se usato per un prodotto che non รจ vino. Nella decisione, ci ha definito come ยซuno degli spumanti piรน rinomati dell’Ue, insieme allo Champagneยป.

Ci sono anche molti altri tipi di violazione…

Dal sapone al profumo di Prosecco, alle candele al Prosecco fino alle varie attivitร  di ristorazione, turistiche, sportive ricreative. Negli ultimi anni abbiamo notato un trend di crescita nellโ€™uso del termine Prosecco in associazione a servizi e prodotti. La parola รจ usata per attirare i consumatori. Come Consorzio incrementeremo le azioni a contrasto di questo tipo di usi che, anche se apparentemente innocui vanno a diluire, indebolendola, la capacitร  e la forza della tutela della nostra Doc.

Come vi state muovendo nei confronti dell’Australia, che non riconosce la Ig europea?

Auspichiamo che lโ€™accordo bilaterale in corso di negoziazione veda presto un nuovo impulso e si possa cosรฌ riaprire un dialogo costruttivo coi produttori australiani orientato a una maggiore tutela della nostra Dop. Nel frattempo, abbiamo assicurato la protezione esclusiva nei Paesi dove il cosiddetto prosecco australiano viene esportato: in primis, la Nuova Zelanda interessata per oltre lโ€™80% dallโ€™export di questo prodotto. Interveniamo ogni qualvolta questo vino entra nei territori nei quali godiamo di protezione.

Australian wine

Australian wine

Infine, le elezioni europee. Un Consorzio come il vostro, cosa si aspetta dal futuro Parlamento?

A fronte di una sinergia importantissima, soprattutto per quanto concerne la tutela internazionale, resta viva lโ€™esigenza di un minor gravame burocratico e di una semplificazione delle procedure, che spesso pesano in maniera eccessiva sui produttori.

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