Il mare risorsa, il mare paura, il mare ossessione. Le isole sono soprattutto questo, se ci pensate. Pezzetti di terra casuali che interrompono la superficie continua delle acque. Se quest’ordine delle cose salta ???? ?? ????? ???????????, il mare, da alleato, puรฒ diventare rapidamente un nemico. Ripensare le vite delle e nelle isole vuol dire soprattutto rispettare il blu che le circonda. L‘isola di Salina questa scelta lโha fatta e punta a diventare l’isola-pilota tra tutte le isole dell’Unione Europea in fatto di ecologia, rispetto ambientale, sostenibilitร , economia circolare. Gli attori coinvolti sono tantissimi: albergatori, pescatori, ristoratori, produttori di vino e di capperi (dalle caratteristiche molto particolari, come vi spieghiamo qui), gli abitanti cosรฌ come i turisti (a proposito: se avete in programma di visitarla, prima o poi, date unโocchiata alla nostra lista dei migliori ristoranti in cui mangiare sullโisola). Quello che leggerete nelle prossime righe รจ il racconto di molte di queste voci, ciascuna delle quali, a suo modo e con i suoi mezzi, sta attuando questo cambiamento.
Hotel Ravesi
ร la parte orientale dellโisola ed รจ lโarrivo ufficiale per chi viene dal continente. Qui lโaccoglienza รจ modulata con altri colori eoliani: non cโรจ il nero della sabbia vulcanica di Stromboli, la pomice bianca di Lipari o il giallo sulfureo di Vulcano. Il colore impattante รจ il verde. Sรฌ, perchรฉ Salina la osservi scrutandola dal basso verso lโalto, portando lo sguardo alle due montagne che la sovrastano, il monte Fossa delle Felci e il Monte dei Porri, ex crateri vulcanici, di cui conservano la forma conica. Il comune di Santa Marina รจ proprio lรฌ, alle pendici della Riserva Naturale Orientata. Cosรฌ al porto incanta lโacqua limpida degli attracchi, ma allo stesso momento affascinano i boschi di pini e di castagni su fino a mille metri. ร il comune con piรน chilometri di spiaggia ed รจ stato il primo porto turistico a far scoprire lโanima vacanziera di Salina a metร degli Anni Novanta.
Valdichiesa. Foto di Elio Benenati
Il sindaco Domenico Arabia รจ un sostenitore della tripartizione dei comuni: โNon siamo solo tre entitร amministrative: per storia, cultura, produttivitร abbiamo infatti peculiaritร diverse. Qui cโerano i velieri che partivano per lโesportazione del vino Malvasia, lโindole รจ sempre stata piรน commerciale, la maggiore ricchezza si รจ espressa nellโurbanistica dei palazzi signorili del corso principale e ancora oggi la via maestra รจ ricca di boutique di livello, cโรจ una libreria e unโassociazione culturale, Amaneรฏ, che organizza reading di lettura, eventi musicali e teatrali, gestisce anche una galleria dโarte che ha creato le โresidenze dโautoreโ con installazioni disseminate sullโisola. Poi, รจ chiaro che servizi come il trasporto pubblico o la raccolta dei rifiuti sono comuni e Santa Marina sta dando il suo contributo a progetti come il โClean Energy forย EU Islandsโ, per fare di tutta lโisola davvero un luogo green. La road map che ci siamo imposti โ e che ha il 2030 come deadline โ punta a emissioni zero di CO2 e allโautosufficienza energeticaโ.
Fiore di cappero. Daniela Virgona
Nato a Messina ma salinaro da 55 anni รจ Marcello Saija, il professore, sostenitore invece dellโunione amministrativa, consigliere comunale per un ventennio, organizzatore di eventi e studioso dellโisola, oggi direttore del Museo dellโImmigrazione eoliana a Malfa. ร anche albergatore con lโHotel Santa Marina Antica Foresteria, il piรน antico dellโisola, attivo giร a metร โ800 come locanda per i commercianti di Malvasia che arrivavano sullโisola. โIo considero Salina un luogo unico e tale dovrebbe essere anche dal punto di vista amministrativo. Abbiamo una storia incredibile che rischia di essere banalizzata da battibecchi municipaliโ.
Monte fossa delle felci. Foto di Elio Benenati
Saija, quando indossa i panni dello storico, fa sembrare il racconto del passato salinaro unโepopea cinematografica: โCominciamo con il dire che va confutata lโidea che lโuva Malvasia lโabbiano portata i greci (tesi sostenuta dal professore di enologia Attilio Scienza, ndr). Arriva sullโisola con i veneziani nel XVII secolo che a loro volta lโavevano conosciuta a Creta. Cacciati dagli ottomani, i veneziani portano questโuva in molti porti del Mediterraneo. A Salina la Malvasia vivacchia per un paio di secoli, ma diventa risorsa economica nellโ800 grazie agli inglesi di stanza a Messina. Sono gli anni della guerra contro le truppe napoleoniche e per dieci anni diecimila inglesi bevono il vino ottenuto da questโuva. Lโetร dellโoro di Salina โ che ha il sapore della malvasia aromatica โ dura circa ottantโanni. Arrivano i maestri dโascia napoletani per costruire i grandi velieri, i vigneti vengono impiantati oltre le pendici della montagna, le signore del posto sono descritte come dame ingioiellate con oro e corallo. Il successo dellโisola รจ tale da conquistarsi lโautonomia da Lipari. Si prospetta un inizio di secolo entusiasmante, ma a rovinare tutto ci pensa la fillossera, lโafide distruttore di tutto il vigneto europeo. Non rimane che lโemigrazione, soprattutto verso gli Stati Uniti e lโAustralia. Le comunitร salinare allโestero crescono, prosperano e le rimesse dei migranti aiutano lโeconomia dellโisola. Si tornerร a parlare di Malvasia delle Lipari โ questo il nome della Doc โ con il boom turistico delle Eolieโ. Un vino che fin dai tempi dei veneziani รจ stato sia secco che dolce (ve lo raccontiamo bene in questo articolo dedicato alla Malvasia di Salina), ma che dagli Anni Settanta del Novecento si รจ legato soprattutto a un cognome straniero, quello boemo di Hauner.
Lโazienda รจ ancora a Lingua dove รจ nata grazie alla passione per lโisola di Carlo Hauner, il designer, architetto e pittore bresciano che ha fatto quello che a parole desiderano fare in tanti: mollare tutto e vivere al mare. Il figlio Carlo Jr ha fatto come lui: โMio padre mise assieme appezzamenti abbandonati dai migranti, la terra e le case non costavano nulla, si fece spiegare tutto dai contadini della zona sullโappassimento delle uve, ma introdusse anche tecniche allora sconosciute come quella del raffreddamentoโ. Il successo arriva grazie a un assist di Luigi Veronelli e Hauner senior aggiunge anche i capperi nei primi pacchi in spedizione. Oggi la casa-cantina ha un bellissimo dehors per le degustazioni: โLe organizziamo da quindici anni e da altrettanti tutto il materiale utilizzato รจ compostabile e riciclabile. La sostenibilitร parte perรฒ dal vigneto, dove facciamo al massimo uno o due trattamenti lโannoโ.
Belvedere Hotel Salina
Qui a Lingua cโรจ il vero motivo per cui lโisola si chiama cosรฌ: una salina dismessa a inizi Novecento con il suo faro (diventato un grazioso Museo del mare e del sale). Poi ci sono le granite e il pane cunzato di Alfredo e da un poโ le pizze di Giuseppe Mascoli, alias Franco Manca, il brand di pizzerie piรน amato del Regno Unito che come in un sogno รจ sbarcato qui con l’unica ‘filiale’ italiana. Personaggio eclettico Giuseppe, originario di Positano, imprenditore globetrotter, finisce a Salina spinto dalla ricerca del cappero perfetto. Mascoli รจ innamorato dellโisola, della sua biodiversitร e dellโintelligenza dei suoi abitanti: โVolendo potrei fare pizze solo con ingredienti di qui e provenienti dal resto delle Eolie, tanto รจ ricco il paniere. Lavoro direttamente con produttori di vino, di capperi, di formaggi, di pomodoro, con i pescatori e attingo anche dalla riserva naturale dei monti per i legni e le erbeโ. Un esempio di economia circolare che parte da uno dei piatti piรน emblematici e identitari della cucina italiana.
QUESTO ร NULLA…
Nel mensile di marzo del Gambero Rosso lโesplorazione dellโisola prosegue con i racconti di Martina Caruso (chef del Ristorante Signum), Giuseppe Siracusano (proprietario dellโhotel Ravesi), Giulio Bruni (responsabile del wine resort Tasca dโAlmerita), Nino Caravaglio (viticoltore biologico), Daniela Virgona (produttrice di capperi) e altri personaggi della scena gastronomica isolana. In piรน, trovate tante anticipazioni sulla nascita della Riserva Marina Protetta di Salina e sul progetto europeo Clean Energy for EU Islands, in cui lโisola delle Eolie gioca un ruolo fondamentale. E poi, le 6 spiagge da frequentare in primavera, i 5 panorami piรน instagrammabili, i luoghi della cultura da non perdere e i migliori ristoranti e hotel dellโisola. Pronti per visitarla insieme a noi?
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a cura di Francesca Ciancio
foto di Stefano Butturini
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