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Salina. L'isola che sta insegnando alle isole come si deve comportare un'isola

L'isola di Salina โ€“ 2.500 abitanti divisi tra Santa Marina di Salina, Malfa e Leni โ€“ รจ la seconda piรน grande dell'arcipelago delle Eolie dopo Lipari. E ha eletto da tempo il mare a sua ricchezza principale: le decisioni amministrative prese negli ultimi anni girano tutte intorno all'immensa distesa d'acqua in cui perรฒ si specchia anche tanto verde.

  • 15 Marzo, 2021

Lโ€™isola di Salina

Il mare risorsa, il mare paura, il mare ossessione. Le isole sono soprattutto questo, se ci pensate. Pezzetti di terra casuali che interrompono la superficie continua delle acque. Se quest’ordine delle cose salta ???? ?? ????? ???????????, il mare, da alleato, puรฒ diventare rapidamente un nemico. Ripensare le vite delle e nelle isole vuol dire soprattutto rispettare il blu che le circonda. L‘isola di Salina questa scelta lโ€™ha fatta e punta a diventare l’isola-pilota tra tutte le isole dell’Unione Europea in fatto di ecologia, rispetto ambientale, sostenibilitร , economia circolare. Gli attori coinvolti sono tantissimi: albergatori, pescatori, ristoratori, produttori di vino e di capperi (dalle caratteristiche molto particolari, come vi spieghiamo qui), gli abitanti cosรฌ come i turisti (a proposito: se avete in programma di visitarla, prima o poi, date unโ€™occhiata alla nostra lista dei migliori ristoranti in cui mangiare sullโ€™isola). Quello che leggerete nelle prossime righe รจ il racconto di molte di queste voci, ciascuna delle quali, a suo modo e con i suoi mezzi, sta attuando questo cambiamento.

Ravesi salina

Hotel Ravesi

Santa Marina Salina, la โ€œcapitaleโ€

รˆ la parte orientale dellโ€™isola ed รจ lโ€™arrivo ufficiale per chi viene dal continente. Qui lโ€™accoglienza รจ modulata con altri colori eoliani: non cโ€™รจ il nero della sabbia vulcanica di Stromboli, la pomice bianca di Lipari o il giallo sulfureo di Vulcano. Il colore impattante รจ il verde. Sรฌ, perchรฉ Salina la osservi scrutandola dal basso verso lโ€™alto, portando lo sguardo alle due montagne che la sovrastano, il monte Fossa delle Felci e il Monte dei Porri, ex crateri vulcanici, di cui conservano la forma conica. Il comune di Santa Marina รจ proprio lรฌ, alle pendici della Riserva Naturale Orientata. Cosรฌ al porto incanta lโ€™acqua limpida degli attracchi, ma allo stesso momento affascinano i boschi di pini e di castagni su fino a mille metri. รˆ il comune con piรน chilometri di spiaggia ed รจ stato il primo porto turistico a far scoprire lโ€™anima vacanziera di Salina a metร  degli Anni Novanta.

Salina

Valdichiesa. Foto di Elio Benenati

Salina, una e trina

Il sindaco Domenico Arabia รจ un sostenitore della tripartizione dei comuni: โ€œNon siamo solo tre entitร  amministrative: per storia, cultura, produttivitร  abbiamo infatti peculiaritร  diverse. Qui cโ€™erano i velieri che partivano per lโ€™esportazione del vino Malvasia, lโ€™indole รจ sempre stata piรน commerciale, la maggiore ricchezza si รจ espressa nellโ€™urbanistica dei palazzi signorili del corso principale e ancora oggi la via maestra รจ ricca di boutique di livello, cโ€™รจ una libreria e unโ€™associazione culturale, Amaneรฏ, che organizza reading di lettura, eventi musicali e teatrali, gestisce anche una galleria dโ€™arte che ha creato le โ€œresidenze dโ€™autoreโ€ con installazioni disseminate sullโ€™isola. Poi, รจ chiaro che servizi come il trasporto pubblico o la raccolta dei rifiuti sono comuni e Santa Marina sta dando il suo contributo a progetti come il โ€œClean Energy forย EU Islandsโ€, per fare di tutta lโ€™isola davvero un luogo green. La road map che ci siamo imposti โ€“ e che ha il 2030 come deadline โ€“ punta a emissioni zero di CO2 e allโ€™autosufficienza energeticaโ€.

Salina

Fiore di cappero. Daniela Virgona

Nato a Messina ma salinaro da 55 anni รจ Marcello Saija, il professore, sostenitore invece dellโ€™unione amministrativa, consigliere comunale per un ventennio, organizzatore di eventi e studioso dellโ€™isola, oggi direttore del Museo dellโ€™Immigrazione eoliana a Malfa. รˆ anche albergatore con lโ€™Hotel Santa Marina Antica Foresteria, il piรน antico dellโ€™isola, attivo giร  a metร  โ€˜800 come locanda per i commercianti di Malvasia che arrivavano sullโ€™isola. โ€œIo considero Salina un luogo unico e tale dovrebbe essere anche dal punto di vista amministrativo. Abbiamo una storia incredibile che rischia di essere banalizzata da battibecchi municipaliโ€.

Salina

Monte fossa delle felci. Foto di Elio Benenati

La storia della Malvasia di Salina

Saija, quando indossa i panni dello storico, fa sembrare il racconto del passato salinaro unโ€™epopea cinematografica: โ€œCominciamo con il dire che va confutata lโ€™idea che lโ€™uva Malvasia lโ€™abbiano portata i greci (tesi sostenuta dal professore di enologia Attilio Scienza, ndr). Arriva sullโ€™isola con i veneziani nel XVII secolo che a loro volta lโ€™avevano conosciuta a Creta. Cacciati dagli ottomani, i veneziani portano questโ€™uva in molti porti del Mediterraneo. A Salina la Malvasia vivacchia per un paio di secoli, ma diventa risorsa economica nellโ€™800 grazie agli inglesi di stanza a Messina. Sono gli anni della guerra contro le truppe napoleoniche e per dieci anni diecimila inglesi bevono il vino ottenuto da questโ€™uva. Lโ€™etร  dellโ€™oro di Salina โ€“ che ha il sapore della malvasia aromatica โ€“ dura circa ottantโ€™anni. Arrivano i maestri dโ€™ascia napoletani per costruire i grandi velieri, i vigneti vengono impiantati oltre le pendici della montagna, le signore del posto sono descritte come dame ingioiellate con oro e corallo. Il successo dellโ€™isola รจ tale da conquistarsi lโ€™autonomia da Lipari. Si prospetta un inizio di secolo entusiasmante, ma a rovinare tutto ci pensa la fillossera, lโ€™afide distruttore di tutto il vigneto europeo. Non rimane che lโ€™emigrazione, soprattutto verso gli Stati Uniti e lโ€™Australia. Le comunitร  salinare allโ€™estero crescono, prosperano e le rimesse dei migranti aiutano lโ€™economia dellโ€™isola. Si tornerร  a parlare di Malvasia delle Lipari โ€“ questo il nome della Doc โ€“ con il boom turistico delle Eolieโ€. Un vino che fin dai tempi dei veneziani รจ stato sia secco che dolce (ve lo raccontiamo bene in questo articolo dedicato alla Malvasia di Salina), ma che dagli Anni Settanta del Novecento si รจ legato soprattutto a un cognome straniero, quello boemo di Hauner.

Malvasia

Il vino della famiglia Hauner a Salina

Lโ€™azienda รจ ancora a Lingua dove รจ nata grazie alla passione per lโ€™isola di Carlo Hauner, il designer, architetto e pittore bresciano che ha fatto quello che a parole desiderano fare in tanti: mollare tutto e vivere al mare. Il figlio Carlo Jr ha fatto come lui: โ€œMio padre mise assieme appezzamenti abbandonati dai migranti, la terra e le case non costavano nulla, si fece spiegare tutto dai contadini della zona sullโ€™appassimento delle uve, ma introdusse anche tecniche allora sconosciute come quella del raffreddamentoโ€. Il successo arriva grazie a un assist di Luigi Veronelli e Hauner senior aggiunge anche i capperi nei primi pacchi in spedizione. Oggi la casa-cantina ha un bellissimo dehors per le degustazioni: โ€œLe organizziamo da quindici anni e da altrettanti tutto il materiale utilizzato รจ compostabile e riciclabile. La sostenibilitร  parte perรฒ dal vigneto, dove facciamo al massimo uno o due trattamenti lโ€™annoโ€.

Belvedere Salina

Belvedere Hotel Salina

Salina e la pizza di Giuseppe Mascoli

Qui a Lingua cโ€™รจ il vero motivo per cui lโ€™isola si chiama cosรฌ: una salina dismessa a inizi Novecento con il suo faro (diventato un grazioso Museo del mare e del sale). Poi ci sono le granite e il pane cunzato di Alfredo e da un poโ€™ le pizze di Giuseppe Mascoli, alias Franco Manca, il brand di pizzerie piรน amato del Regno Unito che come in un sogno รจ sbarcato qui con l’unica ‘filiale’ italiana. Personaggio eclettico Giuseppe, originario di Positano, imprenditore globetrotter, finisce a Salina spinto dalla ricerca del cappero perfetto. Mascoli รจ innamorato dellโ€™isola, della sua biodiversitร  e dellโ€™intelligenza dei suoi abitanti: โ€œVolendo potrei fare pizze solo con ingredienti di qui e provenienti dal resto delle Eolie, tanto รจ ricco il paniere. Lavoro direttamente con produttori di vino, di capperi, di formaggi, di pomodoro, con i pescatori e attingo anche dalla riserva naturale dei monti per i legni e le erbeโ€. Un esempio di economia circolare che parte da uno dei piatti piรน emblematici e identitari della cucina italiana.

QUESTO รˆ NULLA…

Nel mensile di marzo del Gambero Rosso lโ€™esplorazione dellโ€™isola prosegue con i racconti di Martina Caruso (chef del Ristorante Signum), Giuseppe Siracusano (proprietario dellโ€™hotel Ravesi), Giulio Bruni (responsabile del wine resort Tasca dโ€™Almerita), Nino Caravaglio (viticoltore biologico), Daniela Virgona (produttrice di capperi) e altri personaggi della scena gastronomica isolana. In piรน, trovate tante anticipazioni sulla nascita della Riserva Marina Protetta di Salina e sul progetto europeo Clean Energy for EU Islands, in cui lโ€™isola delle Eolie gioca un ruolo fondamentale. E poi, le 6 spiagge da frequentare in primavera, i 5 panorami piรน instagrammabili, i luoghi della cultura da non perdere e i migliori ristoranti e hotel dellโ€™isola. Pronti per visitarla insieme a noi?

Il numero lo potete trovare in edicola o in versione digitale, su App Store o Play Store. Abbonamento qui

a cura di Francesca Ciancio

foto di Stefano Butturini

 

 

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