STORIA DELLA CUCINA

Storia degli gnocchi di patate

Abbiamo cercato di individuare l'origine degli gnocchi spulciando tra i ricettari antichi, che tra l'altro propongono un sacco di varianti golose andate via via scomparendo dalle nostre tavole.

  • 08 Gennaio, 2019

A differenza della pasta di grano duro, gli gnocchi sono un cibo casalingo facile da realizzare (qui trovate le ricette di: Gnocchi di patate, Gnocchi di semolino, Gnocchi di zucca e Gnocchetti di pane), fatto con pochi semplici ingredienti alla portata di qualsiasi cucina.

I vari tipi di gnocchi

Forse proprio per questo motivo nel tempo si sono succedute moltissime varianti di questa pasta, tanto che gli gnocchi si potrebbero definire non un formato, ma una famiglia a sรฉ stante. Al giorno dโ€™oggi in Italia conosciamo sostanzialmente tre categorie di gnocchi: quelli di patate, quelli di semolino (detti anche alla romana) e i canederli la cui radice tedesca del nome – knรถdel – significa proprio โ€œgnoccoโ€. A questi si possono aggiungere gli gnocchetti sardi โ€“ malloreddus – che a dire il vero hanno maggiori caratteristiche in comune con la pasta di semola. In passato, perรฒ, le tipologie erano molte di piรน e alcune di queste sono scomparse dalle nostre tavole.

La nascita degli gnocchi

Sembra che le prime ricette degli gnocchi siano pubblicate per la prima volta nella seconda metร  del Cinquecento da parte di Cristoforo Messisbugo e Bartolomeo Scappi, due tra i piรน grandi cuochi del Rinascimento. I โ€œmaccaroni detti gnocchiโ€ sono impastati con farina, pangrattato, acqua bollente e uova, poi passati โ€œsu il rovescio della gratugiaโ€, proprio come si fa con gli odierni gnocchi di patate. Serviti asciutti, il condimento รจ quello tipico di tutta la pasta rinascimentale composto da burro, formaggio e spezie (e un poโ€™ di zucchero, a piacere).

Questo tipo di preparazione resiste per diversi secoli fino allโ€™inizio del Novecento, sotto diversi nomi con leggere varianti. La piรน comune รจ quella di aggiungere una buona dose di formaggio e aumentare il numero dei tuorli, formando una miscela simile a quella usata per gli odierni passatelli.

Canederli

Canederli

Il canederlo tedesco

Lo stesso impasto descritto per i โ€œmaccaroniโ€ puรฒ essere arricchito con aggiunta di latte, mollica, a volte riso, burro e spezie per realizzare gli โ€œgnocchi alla tedescaโ€, antenati dei moderni canederli. Appaiono inizialmente nellโ€™โ€œApicio Modernoโ€ di Francesco Leonardi del 1790, sempre sotto forma di piccoli gnocchetti da servire asciutti, ma in capo a pochi decenni assumeranno le classiche dimensioni di un uovo e verranno serviti in brodo, come lo โ€œgnocco germanicoโ€ di Antonio Odescalchi del 1834 che prevede fegato e milza tra gli ingredienti.

Gli gnocchi bignรจ

Alla fine del Settecento fa la sua comparsa quella che sarร  la ricetta piรน comune per gli gnocchi chiamati โ€œgnocchi allโ€™acquaโ€ o โ€œgnocchi bignรจโ€. Lโ€™impasto รจ quasi identico allโ€™odierna pasta choux (quella degli attuali bignรจ) e consiste in una polentina composta da acqua (o latte), burro, farina, arricchita con uova intere e un numero variabile di tuorli. Questa pasta si foggiava poi in piccoli cilindri, losanghe, oppure gettando a cucchiaiate l’impasto in acqua bollente attendendo che si gonfiasse prima di scolarlo e servirlo con burro e formaggio. Di questa ricetta esistono numerose varianti che prevedono anche spinaci o mozzarella, o ancora la farina di riso in sostituzione di quella di frumento.

Per quasi un secolo questa ricetta degli gnocchi rimase la piรน diffusa e si ritrova ancora quasi identica agli inizi del Novecento come โ€œgnocchetti leggeriโ€ (Giulia Lazzari Turco โ€œManuale pratico di cucina, pasticceria e credenza per l’uso di famigliaโ€ del 1904) o come specialitร  regionale, chiamata โ€œmacaroni alla venezianaโ€ (โ€œ100 specialitร  di cucina italiane ed estereโ€ edito da Sognozo nel 1908).

Una delle ricette piรน antiche degli gnocchi allโ€™acqua

Una delle ricette piรน antiche degli gnocchi allโ€™acqua รจ riportata da Francesco Leonardi nel suo โ€œApicio modernoโ€ del 1790: โ€œFate bollire in una cazzarola (pentola) un poco dโ€™acqua con un buon pezzo di butirro, e sale, poneteci farina sufficiente per fare una pasta maneggievole come alla Reale (che prevedeva 22,8 cl di acqua, 56 gr di burro e una quantitร  non indicata di farina), fatela cuocere bene sopra il fuoco movendo sempre con una cucchiaja di legno, mettetela poscia in unโ€™altra cazzarola. Quando sarร  fredda poneteci per volta per ogni libbra (340 gr) di farina tre rossi dโ€™uova crude e un bianco, maneggiando sempre acciรฒ lโ€™uova lโ€™incorporino colla pasta, aggiungeteci un pugno di parmigiano grattato. Ponete la pasta sopra la tavola della Pasticceria, stendetela poco per volta colle mani con quasi niente farina, alla grossezza del dito grosso, tagliate gli gnocchi a mostaccioletti (piccole losanghe), fateli cuocere nellโ€™acqua bollente giusta di sale, allorchรฉ diverranno gonfi, e dentro spongosi (spugnosi) saranno cotti; levateli subito, scolateli.โ€

Una volta pronti si dispongono a strati in una pirofila con burro, poca panna e parmigiano, prima di essere passati al forno. A discrezione si possono aggiungere cannella, noce moscata o pepe.

Gnocchi di patate con radicchio e gorgonzola

Gnocchi di patate con radicchio e gorgonzola

Gli gnocchi di patate

Sebbene la patata sia conosciuta e descritta dagli agronomi fin dal tardo Rinascimento, occorre attendere i drammatici esiti della carestia del 1764 per avere ricettari che ne consiglino il consumo mescolata a farina, sotto forma di pane o di pasta. La prima soluzione non prese mai piede a causa della consistenza del pane di patate che si scioglieva una volta bagnato, per cui non poteva essere utilizzato come base delle zuppe, uno degli alimenti cardine della gastronomia dellโ€™epoca. Lโ€™introduzione della patata lessa allโ€™interno degli gnocchi ebbe invece una discreta fortuna, ma ancora agli inizi del Novecento questa ricetta era solo una delle numerose varianti presenti in cucina.

Le prime ricette degli gnocchi di patate

Le prime ricette degli gnocchi di patate vengono proposte alla fine del Settecento e le patate lessate e schiacciate non sono semplicemente impastate con la farina, ma inserite allโ€™interno della composizione degli gnocchi allโ€™acqua (vedi sopra). Ancora per decine di anni dentro agli gnocchi di patate vennero inseriti svariati altri ingredienti, come tuorli dโ€™uovo, panna, prezzemolo, aglio, ricotta e grasso di vitello. Pellegrino Artusi nel 1891 ne descrive due ricette: la prima con patate lessate e schiacciate impastate con petto di pollo tritato, parmigiano, tuorli dโ€™uovo, farina e noce moscata. E la seconda, molto piรน semplice, con sole patate e farina.

Questa versione minimalista, destinata ad avere una grande fortuna, appare giร  nel 1871 sotto il nome di โ€œgnocchi alla marchigianaโ€, ma nel 1908 il primo ricettario di cucina tradizionale italiana li include sotto le specialitร  bolognesi, mentre il โ€œTalismano della felicitร โ€ del 1927 ne parla come un piatto tipico delle trattorie romane che viene servito il giovedรฌ.

Gnocchi alla romana

Gnocchi alla romana

Gnocchi alla romana

Ma gli gnocchi alla romana che conosciamo oggi sono molto diversi e la loro particolaritร  รจ di essere formati da una polentina che, una volta raffreddata e tagliata in pezzi, non viene lessata in acqua, ma passata direttamente in forno con burro e formaggio. Sembra che appaiano per la prima volta ne โ€œIl nuovo cuoco Ticineseโ€ del 1846, un ricettario non esattamente laziale, ma che doveva godere di un punto di vista insolitamente ampio grazie alla sua posizione geografica.

Questa prima versione era composta da farina, latte, tuorli dโ€™uovo profumata con buccia di limone grattugiata. Con lievi differenze (le uova sono intere, scompare il limone ed entra il gruviera) si ritrova ancora agli inizi del Novecento. La semola sostituirร  la comune farina solo negli anni โ€˜30, andando a fissare la ricetta che oggi tutti conosciamo. Per la cronaca, nei ricettari viene citato un altro tipo di gnocco alla romana a base di patate e petto di pollo da servire in brodo, sostanzialmente identico a quello descritto da Pellegrino Artusi a fine Ottocento.

Gli gnocchi dispersi

Gli gnocchi sopravvissuti oggi sono una frazione di quelli registrati nei ricettari nel corso dei secoli di cui si รจ persa la memoria. Esistevano gli โ€œgnocchi dโ€™oroโ€ a base di farina di granoturco, quelli โ€œalla damaโ€ impastati con tuorli dโ€™uovo cotti, gli gnocchi di riso, di ceci, di piselli, alla panna e molti altri ancora. Tra ricette e varianti, solo il โ€œManuale pratico di cucina, pasticceria e credenza per l’uso di famigliaโ€ di Giulia Lazzari Turco ne cita almeno 30 tipi da servire in brodo e 24 da servire asciutti: un patrimonio di specialitร  da cui attingere a piene mani per chi volesse sperimentare lโ€™autentica, ma inusuale, cucina tradizionale italiana.

 

a cura di Luca Cesari

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