Chef

Alla ricerca degli ex allievi: Martina Caruso

Quanti giovani sono passati per le scuole del Gambero Rosso? Non riusciamo quasi a contarli. Di questi molti, moltissimi, hanno intrapreso la carriera di cuoco. Tra loro anche Martina Caruso, del Signum di Salina.

  • 25 Febbraio, 2019

Chi sono e cosa fanno gli ex allievi dei corsi di cucina del Gambero Rosso? Ce lo siamo chiesti e abbiamo deciso di rovistare tra i nostri annali alla ricerca di quei nomi โ€“ e sono la maggior parte – che sono rimasti nel settore della ristorazione. Persone che hanno intrapreso strade diverse, ma sempre mettendo a frutto quanto appreso nel corso Professione cuoco, che oggi si arricchisce di tanti altri percorsi formativi, per adattarsi alle esigenze del mondo della cucina professionale.

Martina Caruso

Oggi incontriamo Martina Caruso, classe 1989, chef reggente del ristorante dell’Hotel Signum di Salina, che ha saputo proiettare nelle coordinate gourmet nostrane. Cuoca di talento, Martina โ€“ premio Cuoco Emergente per la guida Ristoranti d’Italia 2017 del Gambero Rosso – profondamente radicata nel tessuto isolano, ma forte di un’esperienza che l’ha spinta piรน volte lontano da casa, e che le ha consegnato uno sguardo aperto. Merito di una gavetta che รจ stata, soprattutto, occasione di apprendimento, incontri, confronti. Cose che la caparbietร  e l’intelligenza sanno trasformare in un materiale vivido, da mettere a frutto piatto dopo piatto per comporre quella nuova cucina isolana che vede, in lei, uno degli esempi piรน brillanti e proiettati nel futuro.

L’Hotel Signum

Oggi โ€“ 2 Forchette con 88 centesimi e 1 Stella Michelin โ€“ il Signum, il frutto dell’intraprendenza dei suoi genitori di cui oggi si occupa insieme al fratello Luca, ottimo padrone di casa, รจ un indirizzo di riferimento per la ristorazione eolana e non solo.

Quando hai frequentato il corso del Gambero Rosso?

Nel 2008, era Professione Cuoco.

Era la tua prima esperienza o avevi giร  iniziato il percorso di formazione?

Ho fatto a scuola alberghiera a Cefalรน: anche se prima avevo fatto due anni di ragioneria a Lipari, avevo le idee chiare, avendo una struttura di famiglia. Appena terminato l’alberghiero mi sono iscritta al corso del Gambero.

Chi รจ stato il tuo primo maestro?

Mio papร 

Quale รจ stato l’insegnamento piรน importante in quel corso?

Imparare a partire dalle basi: c’erano lezioni dedicate a un prodotto, dai formaggi, all’olio, alle spezie. E poi l’approfondimento sulle varie cucine regionali.

Dopo hai continuato la formazione e se sรฌ dove?

Subito dopo ho fatto uno stage da Massimo Riccioli alla Rosetta, poi da Antonello Colonna al Palazzo delle Esposizioni, da Pipero al Rex con Luciano Monosilio e da Gennaro Esposito. Dopo ho preso in mano la cucina del Signum, che รจ stagionale. Per questo ho potuto continuare a fare esperienze in giro nei mesi invernali.

Ora cosa fai e dove?

Sono le chef del Signum di Salina.

Hai fatto esperienze all’estero?

Sono stata a Londra da Jamie’s Italian, soprattutto per imparare la lingua, e ho fatto uno stage in Perรน, al Malabar di Lima.

รˆ stata un’esperienza utile?

Sรฌ. La cucina italiana รจ un patrimonio che non possiamo perdere ma andando all’estero si allaga l’orizzonte su altri tipi di cotture, preparazioni, sapori. Uno sguardo globale รจ un bagaglio culturale importante.

Bagna caudda con i ricci di mare crudi

Chi รจ, oggi, il tuo punto di riferimento e perchรฉ?

I grandi cuochi della Sicilia: Cuttaia, Sultano, Assenza. Quando posso cerco sempre di andare da colleghi e amici.

Fuori dall’Italia chi prendi come modello in cucina?

Tanti. Ho fatto un bel giro gastronomico dai classici spagnoli, e sono stata entusiasta di Extebarri. E poi a New York: รจ stato fantastico, รจ una cittร  che ha un sacco di cucine diverse. Mi รจ piaciuto tanto Cosme, che fa cucina messicana, e poi l’Eleven Madison: un’esperienza unica. Cosรฌ la Francia: una scuola fondamentale.

In quale direzione sta andando la cucina?

Secondo me c’รจ un ritorno alle origini, la cottura sul fuoco, sulla brace, anche uno studio delle ricette tradizionali, riformularle con questo bagaglio culturale.

Le qualitร  che deve avere un cuoco, oggi.

Penso sempre che sia importante essere umili ed essere liberi, stare con i piedi per terra rispettare il proprio territorio.

Quale รจ il piatto, tra quelli di altri chef, che ti ha colpito di piรน?

Il fosso di Mauro Uliassi.

Gelato al Cappero

Quale รจ il piatto o l’esperienza di cui sei piรน orgogliosa?

Il gelato al cappero di Salina: ho valorizzato il territorio in una versione pseudodolce. E poi la bagnacauda con i ricci di mare, che รจ il mio piatto di benvenuto al Signum, che unisce due regioni d’Italia.

Signum โ€“ Salina โ€“ Malfa โ€“ via Scalo, 15 โ€“ย hotelsignum.it

a cura di Antonella De Santis

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