Solidarietร 

Ristoranti, pizzerie e pasticcerie uniti a supporto degli ospedali: cibo a domicilio per infermieri e medici

Da Torino a Milano, scendendo fino a Roma, nellโ€™Italia degli ospedali unita per arginare il contagio. Tante le iniziative promosse dal mondo gastronomico per portare cibo di conforto e pasti gratuiti al personale sanitario.

  • 17 Marzo, 2020

Lโ€™impegno degli ospedali italiani

Mai come nelle ultime settimane, lโ€™attenzione รจ stata puntata sugli ospedali italiani. Plausi per il sistema sanitario nazionale da un lato, timore che sarร  difficile tenere testa al rapido propagarsi del contagio dallโ€™altro. Per lโ€™insufficienza di posti nei reparti di terapia intensiva subissati di ingressi, specie nel Nord Italia, che pure ha sempre rappresentato un fiore allโ€™occhiello in ambito nazionale e internazionale; e per la difficile prova cui รจ sottoposto tutto il personale sanitario, chiamato a fronteggiare un nemico ancora largamente ignoto, con mezzi non sempre adeguati (e questo รจ โ€œilโ€ problema che dovrebbe essere sollevato a gran voce) e turni di lavoro massacranti. Loro, schierati in prima linea, lโ€™hanno ripetuto piรน volte: non vogliono essere chiamati eroi. Eppure lโ€™Italia si mobilita per fargli sentire la propria vicinanza in un momento in cui tutti abbiamo bisogno di credere nella capacitร  di chi lavora al fronte. Piรน concretamente, sono tante le iniziative mirate a portar loro un poโ€™ di conforto, anche semplicemente recapitando in ospedale la colazione alla fine di un turno infinito. In questo senso, il mondo gastronomico puรฒ attivarsi in modo fattivo. E molti non si sono fatti pregare. Cominciando da Milano.

Wecare Finisterra a Milano

Il nome dellโ€™ospedale Sacco รจ diventato familiare a tutti; con il nosocomio specializzato in malattie infettive, beneficia dellโ€™iniziativa Wecare Finisterra anche lโ€™ospedale San Carlo. Il progetto appena avviato ha preso le mosse da unโ€™idea in fase di sviluppo, incentrata originariamente su una serie di servizi di welfare aziendale, forniti alle aziende per migliorare il benessere dei dipendenti. Ma Andrea Smidili, promotore del progetto, ha deciso di ripensare il modello offrendo i servizi in questione al personale sanitario, a titolo gratuito e con il sostegno di una sottoscrizione pubblica per la raccolta di fondi tramite crowdfunding (sulla piattaforma Splitted). In questo modo, chi lavora al pronto soccorso e nei reparti coinvolti dallโ€™emergenza del Sacco e del San Carlo riceve pasti gratuiti organizzati su tre turni (colazione, pranzo, cena), con la possibilitร  di scegliere tra pizza, cibo di tradizione italiana, pietanze a base di pesce o poke, previa prenotazione sul sito dedicato con un giorno dโ€™anticipo, per fissare ora e luogo della consegna. Una donazione di 10 euro copre un pasto (preparazione e consegna), e il servizio sarร  attivo almeno fino al 3 aprile.

Food delivery di Fancy Toast pronto per gli ospedali di Milano

La rete di ristoranti milanesi che cucinano per gli ospedali

Sempre a Milano, un gruppo di ristoratori milanesi ha risposto allโ€™appello del ristorante SlowSud, che per primo, qualche giorno fa, aveva recapitato allโ€™ospedale Sacco pasta alla Norma, parmigiana di melanzane e cannoli per il personale sanitario. Ora la rete รจ cresciuta, e nel corso della settimana potrร  distribuire oltre 2mila pasti tra Sacco, San Raffaele, Fatebenefratelli, Policlinico, San Carlo, San Giuseppe e Bassini di Cinisello. Partecipano allโ€™iniziativa i ristoranti Miscusi, Muu Muzzarella, Li Mastri e Fancytoast, la pizzeria Loredani, il kebab Star Zagros Kebabbar e la gelateria Gnomo (ma le adesioni sono ancora aperte!).

Personale della croce rossa riceve dolci in dono

Colazione e merenda con i pasticceri piemontesi

In Piemonte e Val dโ€™Aosta, intanto, si mobilitano pasticceri e gelatieri al motto di #Aiutiamochiciaiuta. Sono circa una sessantina le attivitร  che hanno giร  aderito per portare brioche, dolci, gelato a infermieri e medici al lavoro; lโ€™idea, coordinata da Ascom, รจ partita per iniziativa della cioccolateria Chocolat di Gassino Torinese, e ora coinvolge anche Slow Food Torino e una serie di aziende che forniscono gratuitamente le materie prime per preparare i dolci. Chiaramente, come in tutti i casi citati, le donazioni di cibo si fermano allโ€™ingresso degli ospedali, nel rispetto delle norme di sicurezza e per evitare assembramenti o situazioni rischiose. E sempre a Torino il Caat (Centro Agroalimentare della cittร ) si fa promotore in queste ore di unโ€™altra bella iniziativa, fornendo e distribuendo gratuitamente al personale degli ospedali frutta e verdura fresche.

Gabriele Bonci con il cibo da donare allo Spallanzani

Cosaporto a Torino, Milano e Roma

Instancabile promotore di donazioni di cibo in ospedale, negli ultimi giorni, รจ stato anche il servizio di Quality Delivery Cosaporto, che Stefano Manili ha modulato su una ristretta cerchia di botteghe gastronomiche e insegne di alta qualitร . Sempre operativo per le consegne a domicilio tra Torino, Milano e Roma (seppur con un numero ridotto di opzioni, causa chiusura temporanea di molti affiliati), Cosaporto ha riunito negli ultimi giorni alcuni dei suoi partner per portare cibo di conforto al personale sanitario: al San Giovanni Bosco di Torino con la pasticceria Cotton Candy; al Sacco di Milano con pane, pizza, dolci di Davide Longoni, Roberto Rinaldini, Pasticceria Martesana e Filippo La Mantia; allo Spallanzani di Roma con Gabriele Bonci, la pasticceria De Bellis, Le Levain e lโ€™Antico Forno Roscioli.

L'ospedale Spallanzani di Roma

Una cucina da campo allo Spallanzani. Lโ€™idea di un gruppo di ristoratori romani

Ma lโ€™impegno di Cosaporto, non finisce qui: โ€œSiamo stati coinvolti da un gruppo di ristoratori romani a lavorare su unโ€™idea che ci siamo sentiti di sostenere, nel ruolo di aggregatoreโ€ racconta Stefano a proposito dellโ€™iniziativa che prenderร  forma mercoledรฌ 18 e giovedรฌ 19 marzo nel piazzale dellโ€™ospedale Spallanzani, proprio di concerto con il nosocomio romano, che ha sposato e favorito lโ€™organizzazione del progetto. In concreto, รจ stato possibile realizzare il tutto grazie agli chef e ai fornitori di materie prime che in pochi giorni hanno organizzato il necessario, e allโ€™ospedale, che si รจ attivato per tutte le autorizzazioni necessarie a lavorare con una cucina da campo per fornire pasti caldi al personale sanitario, in concomitanza con la pausa pranzo: โ€œNessuno entrerร  allโ€™interno dellโ€™ospedale, chi cucina prepara tutto allโ€™esterno, poi il personale della mensa ospedaliera uscirร  allโ€™esterno per prendere il cibo pronto e distribuirlo al personale, nel pieno rispetto delle norme di sicurezza. Sarร  lโ€™ospedale a garantire tutte le procedure da seguireโ€. Per il progetto pilota – per ora solo estemporaneo, ma chissร  che i ristoratori romani non decidano di lavorare insieme per replicare lโ€™idea quotidianamente โ€“ tutte le realtร  coinvolte hanno studiato insieme due menu allโ€™insegna dei piatti tipici della tradizione territoriale, dallโ€™amatriciana alla cacio e pepe, arrivando al pesce di paranza del litorale romano.

Francesco Arnesano e le sue pizze per i medici del Policlinico Tor Vergata

Sempre a Roma, intanto, si รจ giร  mosso il giovane pizzaiolo Francesco Arnesano (Lievito Pizza Pane, qui trovate la sua ricetta per fare in casa unโ€™ottima pizza e mortazza), che ha pensato di recapitare la sua pizza in teglia al personale sanitario del Policlinico Tor Vergata: “Sentivamo la necessitร  di fare qualcosa, dare un contributo anche minimo. Tramite Tavole Romane siamo riusciti a metterci in contatto con il Policlinico. E questo รจ solo un punto di partenza, perchรฉ nei prossimi giorni lavoreremo ad altri impasti da destinare a Tor Vergata e altri ospedali della cittร . Il ringraziamento va a Silvia Pontarelli e Gabriele Lupo, oltre che al direttore del Policlinico Tor Vergata“.

Mentre Oliver Glowig, che non รจ nuovo a iniziative del genere, ha scelto ancora una volta di prestare il proprio supporto alla mensa della Caritas di via Marsala, alla stazione Termini di Roma, in questi giorni esposta a una responsabilitร  ancora maggiore, come tutti i centri di assistenza di senzatetto e persone disagiate che hanno dovuto ripensare le proprie modalitร  di accoglienza. Aiutare chi una casa non ce l’ha, in questo momento, รจ ancora piรน importante. E la mensa della Caritas continua a distribuire pasti nel rispetto delle precauzioni sanitarie del caso. Qualche giorno fa lo chef tedesco รจ arrivato a dare manforte in cucina.

 

a cura di Livia Montagnoli

foto di apertura SlowSud (ph Marta Clinco)

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