Cosa รจ, esattamente, che ci fa pensare che un prodotto naturale sia migliore di uno che non lo รจ? Ogni volta che vedo esibire l’etichetta “naturale” come sinonimo di qualitร e salubritร immediatamente la testa mi si affolla di immagini: la cicuta รจ naturale, la madragola รจ naturale, il pesce palla รจ naturale, persino le vipere e mille altri figli di questa terra sono naturali. E mortali. Senza spostarci troppo lontano dal mondo del cibo, certi funghi velenosi sono prodotti naturalissimi, cosรฌ come lo รจ il cianuro che, per di piรน, si trova in un prodotto di uso comune: non รจ certo un caso se l’odore dell’acido cianidrico รจ lo stesso delle mandorle amare, che poi in molti riconoscono come il caratteristico profumo della Coccoina (avete presente, no? La colla nella latta vintage). ร chiaro che il dosaggio ha un ruolo fondamentale, almeno quanto il trattamento di certe materie prime, la cottura o lo stato di conservazione.
Prendete per esempio le patate: se germogliano o presentano parti verdi hanno un accumulo di solanina che se assunta in grandi quantitร puรฒ essere tossica (ma nessuno si sognerebbe di catalogare le patate tra i cibi velenosi). Perchรฉ allora quell’etichetta di naturale brandita come un vessillo dovrebbe rassicurarmi? Non succede solo in gastronomia, sia chiaro: cosmetica o abbigliamento, tanto per fare un paio di esempi, condividono lo stesso falso sillogismo. Eppure siamo pieni di casi che lo contraddicono, si tratti di utensili da cucina (ve li ricordate, sรฌ, i taglieri in legno?) o di abbigliamento tecnico. So che รจ rassicurante avere una certezza incrollabile a guidare preferenze, ma credo sia molto piรน sensato scegliere secondo le esigenze, in base a sicurezza, salubritร , risultati e performance, qualitร organolettiche, nutrizionali, etiche. Tante cose, ma non un dogma. Molliamo allora questa ossessione per naturale. A proposito: rimanendo nel contesto di questa paginetta, anche la morella rampicante o solanum contiene un veleno che se ingerito in grandi quantitร puรฒ essere mortale, รจ comunissima, si coltiva facilmente su tutti i tipi di suoli e si usa in farmacia. La solaceina che si trova nei rami dร un sapore prima amarognolo, poi dolce. Da lรฌ arriva il suo nome popolare: dulcamara. Che รจ una pianta, puรฒ essere biologica e naturalissima, ma รจ mortale. Non ci fidiamo di certe veritร assolute. Sono sempre rischiose.
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