Lo scorso dicembre, il nome di Martino Gamper, architetto altoatesino di fama internazionale, era finito anche sul mensile del Gambero Rosso. Suo il terzo piazzamento sul podio dei migliori architetti prestati alla ristorazione nell’anno che volgeva al termine, in occasione del Best of 2019 stilato dalla nostra redazione. Il merito? Aver firmato – all’interno del progetto Lumen, museo della fotografia di montagna realizzato sulla vetta del Plan de Corones, a 2250 metri d’altezza, con vista mozzafiato sulle Dolomiti altoatesine – il ristorante della premiata ditta Norbert Niederkofler e Paolo Ferretti. Per MO FOOD, il cuoco del St. Hubertus di San Cassiano e il suo partner storico (insieme oganizzano anche la manifestazione Cook the Mountain) si sono fatti promotori del progetto AlpINN, incentrato su una ristorazione sostenibile che valorizza la cucina di montagna, e i suoi prodotti, nello spazio di un panoramicissimo cubo di vetro sospeso ad alta quota. Un premio più prestigioso, che riconosce il merito a tutti i protagonisti della storia, è arrivato qualche giorno fa sul palcoscenico della St. Matthaus Kirche di Berlino, in occasione dei Leading Culture Destination Awards – anche considerati gli “Oscar della cultura” – conferiti alle destinazioni turistiche a carattere culturale di tutto il mondo.
Foto di Alex Moling
Per l’Italia, che nei prossimi mesi dovrà scoprirsi capace di contrastare la crisi prevista per il comparto turistico, AlpINN era l’unico contendente in gara (18, in totale, le categorie premiate), e si aggiudica il premio come miglior ristorante 2020 situato all’interno di un museo. Sbaragliando la concorrenza di Flutes, ristorante del Singapore National Museum, e di Beba, progetto gastronomico nato all’interno del Gropius Bau di Berlino. Proprio per la scommessa sulla sostenibilità – tanto da un punto di vista concettuale, che spaziale, tra soluzioni di design ecocompatibili e cucina del territorio – AlpInn ha conquistato la giuria internazionale composta dall’architetto francese Meryanne Loum-Martin, dall’European Culture Editor del New York Times Matthew Anderson, dal consulente legale in ambito artistico Martin Heller, dal direttore del Grande Hermitage Thierry Morel, dalla vicedirettrice della Delfina Foundation Salma Tuqan, dal caporedattore di AD Germania Oliver Jahn, dall’esperta di turismo Helena Egan e dall’artista turco Ahmet Ogut.
Oltre alla bellezza paesaggistica della destinazione, AlpINN è riuscito nell’ultimo anno (l’inaugurazione risale alla fine del 2018) a raccontare un’idea di cucina che è di per sé stessa un fatto culturale e un valore turistico importante per il territorio: “Il premio che abbiamo ricevuto” spiega Ferretti “è il riconoscimento di un concetto che Norbert e io stiamo portando avanti ormai da oltre dieci anni: prendere ispirazione dalla cucina etica e sostenibile per arrivare ad abbracciare elementi della quotidianità come il design e l’architettura, mettendo sempre in risalto l’identità locale”. Anche sul valore culturale e turistico della cucina l’Italia dovrà contare per ripartire con slancio nei prossimi mesi. Di progetti e destinazioni che valgono il viaggio, il nostro Paese è ricchissimo. E il mondo ce lo riconosce.
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